L’università dell’accoglienza: il modello dell’Emilia-Romagna

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L’accoglienza degli studenti rifugiati. Foto Unsplash

Sperimentare un modello di accoglienza e accompagnamento per gli studenti rifugiati nelle università dell’Emilia Romagna: è questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato lo scorso 29 aprile fra gli atenei della regione ed Er.Go, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori della Regione Emilia-Romagna. Il progetto prenderà avvio nell’a.a. 2021/2022 e coinvolgerà le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma.

L’accoglienza degli studenti universitari rifugiati

Da anni ormai gli atenei del nostro paese si sono progressivamente dotati di strutture destinate agli studenti internazionali che decidono di studiare in Italia, ma non è previsto un protocollo nazionale specifico per l’accoglienza degli studenti rifugiati, portatori di bisogni specifici non limitati alla sfera didattica. Secondo i dati UNHCR ad oggi soltanto il 3% dei rifugiati nel mondo riesce ad avere accesso a percorsi di studio accademici. “Gli studenti rifugiati necessitano di interventi personalizzati: non basta garantire loro un posto alloggio, ma va elaborato un progetto individuale di attenzione per affrontare le specifiche problematiche di ognuno. Spesso si tratta di persone con un vissuto particolare, ricco di traumi che rendono necessario un accompagnamento psicologico, ma anche di mediazione culturale” spiega la direttrice di Er.Go, Patrizia Mondin.Il percorso che abbiamo elaborato va dalla presa in carico fino all’inserimento nel mondo lavorativo. Si compone di almeno 4 fasi:

  1. condivisione informazioni/presa in carico: l’ateneo scelto si occupa di ricostruire la carriera scolastica pregressa degli studenti;
  2. ausilio nell’espletamento di pratiche burocratiche e amministrative: Er.Go. presenta e attiva i servizi di borse di studio, assegnazione di posto alloggio ecc.
  3. tutor appositamente formati si occupano di favorire l’ambientamento all’interno delle residenze universitarie e nel contesto locale, promuovendo la conoscenza lingua italiana attraverso l’attivazione di corsi linguistici ad hoc;
  4. accompagnamento in itinere con monitoraggio della carriera, verifica e superamento di lacune che potrebbero precludere l’accesso alle borse di studio e il progetto di vita futuro.”

Da buone pratiche a sistema

Gli atenei dell’Emilia Romagna hanno registrato negli ultimi anni una presenza in costante crescita della presenza di studenti rifugiati. “Nel 2017 abbiamo registrato 30 studenti titolari di protezione internazionale, saliti a 32 nell’anno successivo fino ad arrivare ai 40 studenti dell’a.a. 2020/2021. Siriani, camerunensi ed eritrei sono le nazionalità maggiormente rappresentate. Per loro, negli anni, ogni singolo ateneo ha elaborato negli anni specifici percorsi di personalizzazione dei servizi. Con il Protocollo che abbiamo stipulato miriamo a fare di queste esperienze un sistema di buone pratiche, replicabile negli anni ed esportabile.”

La rete regionale per l’accoglienza universitaria

Dal punto di vista dell’accoglienza degli studenti rifugiati la regione Emilia-Romagna ha da tempo dimostrato un’attenzione particolare: l’Università di Bologna è stata la prima ad aver aderito già da 2 anni al progetto UNI-CO-RE, che prevede l’attivazione di corridoi universitari che hanno portato 5 studenti rifugiati in Etiopia a studiare nell’ateneo emiliano.
“Il Protocollo rappresenta per gli atenei di Er.Go una sorta di fase 2 che si inserisce in un percorso di continuità con le esperienze precedenti. Il tema dell’accoglienza dei rifugiati è di vitale importanza non soltanto per Er.Go e per i 4 atenei regionali, ma è un aspetto centrale della politica della regione Emilia-Romagna. Per questo è stato possibile pensare ed elaborare questo Protocollo, che è il frutto principalmente dalla volontà congiunta di fare rete da parte di tutti gli attori coinvolti.”

Silvia Proietti
(19 maggio 2021)

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