Un Ramadan di ritrovata normalità a Centocelle dove, domenica 9 maggio, la comunità musulmana della Moschea Al-Huda in collaborazione con la parrocchia di San Felice da Cantalice hanno organizzato l’Iftar della Fratellanza condividendo il pasto a chiusura del digiuno giornaliero. L’appuntamento è stato fissato alle otto, al tramonto, nel rispetto del calendario lunare islamico secondo il quale il Ramadan terminerà nella notte di mercoledì 12 maggio.
Iftar a Centocelle, le voci delle seconde generazioni
“Iftar della fratellanza”, un titolo decisamente profetico dato il buon numero di presenze nella piazzetta della Chiesa di San Felice da Cantalice a Centocelle. Intorno a lunghe tavolate di legno si sono ritrovati musulmani e cristiani, donne con il velo e senza, uomini adornati dal tradizionale copricapo islamico shashia e giovani di seconda generazione accompagnati da amici, curiosi di partecipare al rituale della rottura del digiuno. La spiritualità è il collante tra i commensali, un momento di collettività e non di individualismo.
“Il mio Ramadan ha tre diverse motivazioni”, racconta Kaled, giovane studente universitario egiziano, in Italia da dieci anni. “Nella sua dimensione spirituale, è un momento per addestrare la propria anima a contenere dei bisogni. La seconda motivazione riguarda le mie radici e le mie origini: in questo momento io riesco a sentirmi vicino alla mia famiglia lontana. Infine, c’è una motivazione sociale, di unione tra i popoli”. D’accordo con l’interpretazione dei tre livelli data da Kaled sono anche Souraya e sua sorella, anche loro studentesse egiziane di seconda generazione che sottolineano come “la dimensione sociale del Ramadan sia davvero molto importante. Ad esempio, la nostra vicina di casa è marocchina e i loro piatti sono simili ai nostri quindi durante l’iftar c’è un via vai di varie pietanze, tra un piano e l’altro del palazzo”.
All’Ifatar della fratellanza non mancano cibi tipici arabi, come datteri, cous cous, involtini, dolci e frutta. “Secondo la tradizione il digiuno dovrebbe essere interrotto da tre datteri e un bicchiere d’acqua in realtà ogni comunità decide come spezzarlo, noi mangiamo pietanze italiane alternate a quelle arabe” spiega Soraya. “Invece la comunità marocchina segue un iter più graduale a differenza nostra, per evitare di affaticare lo stomaco”. Ad accompagnare la tavolata di Kaled e Souraya ci sono Rachele, che ha potuto conoscere alcuni aspetti del digiuno grazie ai racconti degli amici, e Manuel che ne sapeva già qualcosa perchè di origine nigeriana “in Nigeria coesistono sia la religione cattolica che musulmana e la maggior parte della popolazione ha rispetto e tolleranza reciproca”.
Iftar della fratellanza, collaborazione tra Chiesa e Moschea
“Questa cena ha voluto trasmettere un messaggio alla cittadinanza di vicinanza e fratellanza tra Chiesa e Moschea. La collaborazione con la Chiesa di San Felice da Cantalice va avanti da diversi anni grazie al supporto di Frate Mario. Ci sono state tante occasioni di condivisione, molte iniziative concordate insieme” ha commentato Mohamed Ben Mohamed, Imam della Moschea di Centocelle. “Prima della pandemia l’Iftar veniva consumato in Moschea, che ora è aperta, ma non per il momento della cena. A mio avviso, la pandemia ha condizionato il Ramadan in due diversi aspetti: nell’Iftar in Moschea, appunto, e nella preghiera notturna che di solito terminava per le undici se non oltre”.
Nonostante le restrizioni dovute al coprifuoco la serata può considerarsi decisamente riuscita nel rispetto delle distanze di sicurezza, come ha commentato Frate Mario “penso sia stata una bella serata, la partecipazione è stata anche più sentita rispetto agli eventi precedenti”. Non è la prima occasione di ritrovo in festa per le due comunità, “qualche tempo fa, al posto della classica cena a base di polenta e salsiccia, abbiamo organizzato insieme polenta e cous cous. La collaborazione nasce proprio con l’obiettivo di realizzare iniziative per conoscerci gli uni con gli altri” ha aggiunto Frate Mario. Conoscersi reciprocamente e farsi conoscere anche nel quartiere dove “la convivenza religiosa è già molto buona”.
Alle nove e mezza i tavoli sono stati puliti e smontati in vista del coprifuoco e l’appuntamento con la preghiera è stato rinnovato: si terrà giovedì 13 maggio in piazza Madre Teresa a Centocelle, il giorno successivo alla chiusura del Ramadan 2021. I due rappresentanti di fedi diverse concordano sull’importanza della collaborazione tra le due comunità che porterà sicuramente a tanti altri momenti di fratellanza in piazza.
Giada Stallone
(11 maggio 2021)
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