Vesak 2021: sostenibilità tra principi del Buddha e politica

Il Vesak 2021 – la più importante ricorrenza religiosa del buddhismo, che celebra ogni anno la nascita e l’illuminazione del Buddha – svoltosi online il 29 maggio, è stato dedicato al tema: Impermanenza – La crisi dell’essere e la fragilità del pianeta. Tema che travalica i confini religiosi o strettamente personali per abbracciare tutto il sistema mondo.

Partecipanti a un corso di studi in uno dei Centri buddhisti in Italia. Foto dal sito Ist. Lama Tsong Khapa

Uno dei concetti chiave del buddhismo, come hanno ricordato nell’apertura Filippo Scianna e Ron Eichhorn, presidenti rispettivamente dell’Unione Buddhista Italiana e Europea, è la interdipendenza tra tutti gli esseri senzienti ed è stato alla base di tutti gli interventi, da quelli in ambito economico-finanziario a quelli in ambito antropologico o religioso. Può stupire che una comunità fondata su una religione sia così protesa verso un concreto pragmatismo che individua in azioni concrete e precise l’esito di una fede. Ma questo attiene al buddhismo, che individua nella pratica individuale un esercizio quotidiano volto alla presenza attiva nel mondo, per affrontarne i problemi e contribuire alla sua trasformazione – come hanno testimoniato due donne, figure religiose dell’Abbazia Sravasti, primo monastero del buddhismo tibetano negli USA.

L’interdipendenza e la fine del modello antropocentrico

La pandemia ha reso più evidente la crisi di un sistema economico e sociale che ha prodotto nel tempo diseguaglianze tra fasce di popolazione e tra territori, compromesso l’equilibrio dell’ecosistema, danneggiato la biodiversità e la vita stessa di piante, animali, uomini. Il modello culturale alla base di tale sistema è l’antropocentrismo, che ha determinato la separazione tra uomo e natura, concependo quest’ultima come serbatoio cui attingere risorse. Questa concezione – ha detto l’antropologa Serena Tallarico – deve cedere il posto a una visione sistemica basata sulla interdipendenza degli esseri viventi: concezione da sempre caratterizzante il buddhismo.
Da questa visione discendono le prospettive di azioni concrete da praticare in campo economico-finanziario, sociale, istituzionale e individuale. Coerenza con gli insegnamenti del Buddha e pragmatismo sono stati gli assi di tutti gli interventi, sapientemente coordinati da Silvia Francescon, Ubi, esperta temi ambientali.

Un’economia al servizio del pianeta deve contrastare le diseguaglianze

Nel dialogo tra Francesco Bicciato (Segretario Generale del Forum per la Finanza Sostenibile) e Edoardo Croci (Docente Università Bocconi e Coordinatore Osservatorio Green Economy) è stato indicato il tema delle Diseguaglianze come fondamentale per indirizzare strategie e programmi.
In un mondo già diseguale la pandemia ha reso più evidenti e inasprito le diseguaglianze in tutti gli ambiti. Nel report Development Outlook 2020 delle Nazioni Unite si calcola che se resta invariata l’attuale situazione mondiale tra fine 2020 e 2021:

  • aumentano le persone che soffrono la povertà: fino a 100 milioni, e l’insicurezza alimentare: + 275 milioni;
  • nel lavoro si aggrava la vulnerabilità dei già precari: 240.000 posti di lavoro bruciati, in particolare quelli dei migranti;
  • aumenta il digital divide, cioè lo scarso accesso a internet e ai dispositivi tecnologici, soprattutto in India (600 milioni di persone, quasi il 50% della popolazione). Nell’Africa sub-sahariana è anche peggio, ma pure negli Usa esiste il problema;
  • i già ricchi si arricchiscono ulteriormente: il patrimonio negli USA è aumentato di 5 miliardi al giorno; il proprietario di Amazon è passato da 73 a 186 miliardi;
  • più fragile risulta la condizione delle donne, soprattutto delle ragazze: 47 milioni in più di donne vivono in povertà e la precarietà lavorativa è superiore a quella degli uomini.

Ma le diseguaglianze riguardano anche gli effetti sui territori del cambiamento climatico, dell’eccessivo consumo di materie prime, di riduzione di suolo coltivabile: intere popolazioni dell’Africa Sub-sahariana o della Regione indiana sono tagliate fuori da questo modello di sviluppo, funzionale ai più ricchi. Mentre l’10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra (Fonte dati, ndr).

Proposte di azioni concrete per uno sviluppo ecosostenibile

È in atto una piccola rivoluzione nel mondo della finanza: molti investitori si sono resi conto che è molto più conveniente investire in tutela dell’ambiente piuttosto che per riparare i danni dei guasti ambientali, infatti imprese green e di fotovoltaico, durante la pandemia, sono state molto più resilienti e con maggiori rendimenti.

  • I principali settori in cui intervenire con investimenti e progetti innovativi, responsabilizzando le Amministrazioni comunali, sono: trasporti e edilizia, perché l’urbanizzazione ha prodotto un’elevatissima concentrazione di popolazione nelle città; cibo, dimensione fondamentale della vita di tutti e della prospettiva di sviluppo sostenibile; salute, che deve essere sempre più diffusa a livello territoriale.
  • Per superare questa fase di emergenza che ha visto giustamente misure di sostegno e assistenza a famiglie e imprese servono “Pacchetti di stimolo” per avviare percorsi virtuosi di sviluppo su progetti innovativi.
  • Cosa possono fare i cittadini? La consapevolezza che il nostro stile di vita e i nostri consumi hanno un impatto sull’ambiente e sulle comunità è il presupposto per cambiare abitudini quotidiane e influire anche sulle scelte dei decisori politici, assumendoci la responsabilità del mondo che lasceremo in eredità a chi verrà dopo di noi.

Anche l’intervento finale di Richard Gere ha proposto, oltre alla perseveranza nelle pratiche meditative personali, alcune azioni concrete, tra cui: l’obiettivo del prossimo anno di smantellare il controllo cinese su tutto il bacino idrografico dell’Himalaya, che comprende i territori attraversati da grandi fiumi come Bramaputra, Indo, Mekong e altri. E ha rinnovato l’impegno a sostenere, anche nelle istituzioni di governo mondiale, progetti coerenti con gli insegnamenti del Buddha e chi li porta avanti, riprendendo la parola detta più volte durante il Vesak di “Ecosattva”: colui che, “illuminato” e quindi con una chiara visione della realtà, agisce nel presente per ‘compassione’ verso le sofferenze dei suoi simili e della Madre Terra, e si impegna per superarle.

(Registrazione della diretta Vesak 2021 qui)

Luciana Scarcia
(31 maggio 2021)

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