Vaccini per stranieri irregolari: arrivano anche nel Lazio

Vaccini per stranieri irregolari e per persone che vivono in condizione di fragilità: sono stimati a 700.000 gli “invisibili” che ad oggi hanno problemi ad accedere alla prenotazione per la somministrazione del vaccino anti-covid 19: si tratta di italiani e stranieri, cittadini comunitari e non, rom, senzatetto, minori non accompagnati, occupanti, migranti che si trovano in un limbo amministrativo, poiché in attesa di risposta alla richiesta di regolarizzazione.

Chi ha diritto al vaccino?

Alla domanda “chi ha diritto al vaccino?”, il sito dell’AIFA risponde: “Tutte le persone residenti o comunque presenti sul territorio italiano con o senza permesso di soggiorno o documenti di identità, inclusi i possessori del codice STP (Stranieri Temporaneamente Presenti) o ENI (Europeo Non Iscritto), i detentori del Codice Fiscale numerico o quanti ne sono privi, i possessori di tessera sanitaria scaduta e che rientrano nelle categorie periodicamente aggiornate dal Piano Vaccinale”.

Eppure, l’esercito di “invisibili”, nel mezzo dell’emergenza pandemica, si trova ancora di fronte a una serie di ostacoli, tra i quali le pratiche di registrazione online, fattore che di fatto impedisce la copertura totale della campagna vaccinale, mettendo a rischio la salute dei singoli, ma anche la sicurezza dell’intera comunità.

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Vaccini per stranieri irregolari: dove sono attivi

Finalmente però si stanno muovendo i primi passi: nella giornata di mercoledì 16 giugno, il Consiglio regionale ha approvato una mozione che estende la possibilità di vaccinazione contro il Covid-19 anche a tutte quelle persone che, a causa di ostacoli burocratici, sono rimasti fino ad oggi esclusi dalla campagna vaccinale.

Nella nota della Regione Lazio “si ribadisce la necessità di offrire la possibilità di vaccinazione anti SARS-Cov-2 alla popolazione socialmente fragile presente sul territorio regionale”; eppure si evidenzia che “data la complessità del fenomeno sociale e la variabilità amministrativa, la risposta organizzativa non può essere univoca per ogni ASL”.

Non una soluzione univoca dunque, ma piuttosto una gamma di possibilità da vagliare a seconda delle diversità del territorio.

Per ora risultano già attivi nella vaccinazione degli irregolari sia il San Camillo che il San Gallicano. 

Alla ASL Roma 1 è partita la vaccinazione delle comunità chiuse e delle persone con fragilità sociale, grazie alla collaborazione tra la ASL e le Associazioni di volontariato. 

I medici e il personale dell’Azienda Sanitaria Locale Roma 1, dopo un’analisi del target e la raccolta delle adesioni volontarie, hanno cominciato la somministrazione dei vaccini, unitamente a interventi di informazione e promozione della salute, erogati da equipe multi-disciplinari con rappresentanti del Distretto, del SISP, della UOSD Migranti, della UOC Relazioni e del Terzo Settore.
Il piano prevede sei target, per assicurare la copertura vaccinale delle persone con fragilità sociale:
  • ospiti e personale di strutture socio-assistenziali (donne in difficoltà e strutture per minori)
  • centri di accoglienza per richiedenti protezione internazionale (Circuito SAI e CAS Accoglienza diffusa)
  • edifici occupati
  • campi Rom, insediamenti abusivi e insediamenti informali
  • centri per senza fissa dimora; persone con ridotto accesso alle strutture del SSN.
Il fabbisogno stimato, secondo la ASL Roma 1, è attualmente di circa 2000 persone.
La ASL Roma 1 inoltre lancerà, dalle ore 15.00 di sabato 3 luglio alle ore 8.00 di domenica 4 luglio, presso il Centro Vaccinazione Anticovid Santo Spirito, l’Open Night Vaccini, in cui verranno somministrati 1000 vaccini monodose Janssen. L’indirizzo è: Lungotevere in Sassia, 3 presso il Chiostro dei Frati.
Per prenotarsi, basterà collegarsi al sito openight.aslroma1.it, inserire i dati anagrafici richiesti e scaricare il ticket virtuale con l’appuntamento per la vaccinazione via SMS. La prenotazione è aperta fino alle ore 24.00 di venerdì 2 luglio.
L’iniziativa prevede anche intrattenimento musicale dalle ore 19.00 alle ore 23.00, con l’esibizione di un pianista jazz e la colazione nella fascia oraria 05.00-08.00.

Da segnalare è anche l’iniziativa di Binario95 rivolta a tutte le persone socialmente fragili provviste di tessera sanitaria, STP, ENI o altro codice alfanumerico, che potranno ricevere la dose di vaccino somministrata dai medici dell’Istituto IFO San Gallicano attraverso la pagina web dell’associazione di volontariato.

Al fine di monitorare l’effettiva efficacia dell’azione vaccinale, il servizio prevede anche, per chi lo vorrà, l’offerta di un percorso di supervisione sanitaria gratuita attraverso la realizzazione di un tampone molecolare e un test sierologico anticorpale prima della somministrazione dei vaccini.

La prenotazione è obbligatoria, e si effettua accedendo al sistema dal pulsante “Prenota il vaccino”. Con l’email di conferma si avranno tutte le indicazioni relative al giorno e all’orario per effettuare il vaccino.

Vaccini per stranieri irregolari: i passi da fare

“La reperibilità delle persone che vivono una condizione di fragilità sociale è un problema complesso”, come sottolinea Augusto Venanzetti, referente della scuola di italiano di Casa dei Diritti Sociali, associazione di volontariato laico facente parte della Rete Scuolemigranti che si sta attivando per portare avanti una campagna per la vaccinazione degli immigrati irregolari, la CDS ha sollecitato una rapida risoluzione rispetto agli ostacoli che impediscono la vaccinazione per gli irregolari.

Al momento, sottolinea Venanzetti, non è stato ancora predisposto quello che è il passaggio tecnico per ottenere la vaccinazione: “abbiamo dialogato con le istituzioni, con il San Gallicano e lo Spallanzani, con le ASL del territorio e ci siamo raccomandati di non assumere il tesserino STP come passaggio obbligato, o meglio, abbiamo evidenziato la necessità che questo non diventi un ulteriore passaggio burocratico“.

Inoltre, tra le varie problematiche, non ultima quella di un territorio vasto ed eterogeneo come quello della Capitale, permane anche “la mancanza di strumenti informatici per la maggior parte di queste persone, strumenti necessari per la prenotazione e per l’ottenimento del certificato vaccinale”, conclude Venanzetti.

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Il diritto alla salute è espresso dall’art. 32 della Costituzione, secondo cui “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, così come dall’art. 35 del Testo Unico sull’Immigrazione, che tutela la salute di tutti gli stranieri presenti sul territorio nazionale, anche a coloro non iscritti al servizio sanitario nazionale.

Al momento permane la concreta difficoltà di accesso alla vaccinazione per le tante persone che vivono condizioni di marginalità, ma finalmente si muovono i primi passi per una campagna vaccinale dove nessuno resti più escluso.

Elisabetta Rossi
(23 giugno 2021)

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