Frontex: il controverso contratto con il Politecnico di Torino

Il 24 ottobre, Michele Lancione, accademico del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino – il cosiddetto DIST – ha pubblicato una lettera  in cui si dissocia pubblicamente dall’accordo siglato tra  il suo Dipartimento con Ithaca Srl e Frontex.

Campo profughi (Foto by Pixabay)

Frontex: contratto controverso  con il Politecnico torinese

ll 14 luglio scorso con un comunicato stampa, il Politecnico di Torino aveva annunciato la vittoria di un bando da parte di un consorzio composto dall’Associazione Ithaca – centro di ricerca “dedicato al supporto di attività umanitarie in risposta a disastri naturali”,  il DIST. Il bando era stato pubblicato da Frontex, Agenzia istituita dall’Unione Europea per la guardia di frontiera e costiera, e prevede la produzione di cartografia digitale, mappe di infografica e map book a supporto delle attività di sorveglianza delle frontiere europee. Il contratto ha una durata di 24 mesi, rinnovabile sino a un massimo di altri 24, con un budget totale di 4 milioni di euro.
Chi ha provato a denunciare questo accordo, come il Prof. Lancione, ha trovato l’opposizione del proprio dipartimento e dello stesso ateneo, subendo pressioni per fermare il suo lavoro di critica; tuttavia, il 1° dicembre alla presenza fisica e virtuale di circa 200 persone si è tenuta un’assemblea per discutere la questione.
Michele Lancione ha ribadito in questa ulteriore sede tre ragioni fondamentali per le quali l’accordo risulta essere problematico:

1) Attraverso la costruzione di queste mappe si supporta l’azione antimigratoria di Frontex che ha come scelta politica quella di far intendere la condizione di attacco che starebbe subendo l’Europa: queste cartografie, puramente discorsive, sono tutte mappe che vedono quelli che possono essere definiti “freccioni rossi” a simboleggiare il concetto d’invasione andando a rafforzare questa narrazione antimigratoria.

2) La partecipazione alla crezione di queste mappe rende complice il Politecnico degli usi pubblici che Frontex può effetturare come, ad esempio, il passaggio di informazioni alla guardia costiera libica.

3) Nel momento in cui le mappe non sono più prodotte da Frontex ma dal Politecnico di Torino viene attribuita alle stesse una scientificità solida e collegialmente riconosciuta che l’Agenzia ha perso nel tempo per il suo operato e per le molteplici accuse ricevute.

Nella pubblica assemblea ci si è ulteriormente soffermati su come le procedure opache del committente si traducano nelle produzioni dell’operante e di come quindi un’Università come il Politecnico di Torino, internazionalmente riconosciuto e valorizzata, vede “macchiata” la sua reputazione e di tutto il corpo docenti per aver siglato un accordo, economicamente vantaggioso ma dalla dubbia moralità con quello che Gianluca Vitale, di Legal Team, definisce un “mostro che vive nell’ombra e agisce nelle zone grigie delle frontiere”.
Molte le personalità esterne ed interne al Politecnico erano presenti all’assemblea, numerose associazioni si sono infatti unite per far fronte comune a questa causa: ADI Torino – AlterPOLIS – Fronte della Gioventù Comunista – Ingegneria Senza Frontiere Torino – LasciateCIEntrare – Carovane Migranti – Associazione Diritti e Frontiere.
La mobilitazione continua fino al 22 dicembre, giorno in cui si riunirà nuovamente il senato accademinico dell’università torinese per deliberare definitivamente in merito alla questione.

Frontex: in breve

Frontex è l’agenzia europea responsabile della sorveglianza delle frontiere in Europa, la sua sede principale è a Varsavia, creata nel 2004 e attiva dal 2005, come “agenzia per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea”, il suo obiettivo iniziale era aiutare le diverse autorità di confine Ue a lavorare insieme. Negli anni è stata potenziata a tal punto da diventare la più potente e ricca agenzia europea.

Infatti, dopo alcune prime riforme dell’Agenzia, per dare risposta alla c.d. “crisi dei rifugiati” esplosa nel 2015, Frontex è stata modificata tramite il regolamento (UE) 2016/1624 col fine di ampliarne le competenze e i poteri. La riforma del 2016, che ha rinominato Frontex in Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, si è dimostrata di portata limitata. Al fine, dunque, di affidare all’Agenzia nuovi compiti più incisivi è andata la recente riforma attuata con il regolamento (UE) 2019/1896; tra questi compiti rientra anche la realizzazione dell’antica idea d’istituire un corpo permanente europeo di guardie di frontiera. Scopo principale dell’Agenzia è quello di assicurare una gestione efficace delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri dell’UE e dell’Area Schengen, secondo il c.d. modello di gestione integrata delle frontiere.

Elisa Galli
(6 dicembre 2021)

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