INTERCONNESSIONE – Vesak e crisi della visione antropocentrica

Il Vesak, la più importante festività per la comunità mondiale buddhista, quest’anno sarà dedicato alla guerra, simbolo dell’insensatezza umana, e alla salute del pianeta, minacciata dagli effetti di una visione antropocentrica, che dimentica che siamo tutti connessi: esseri umani, natura, cosmo.

Nell’introduzione al programma del Vesak Italia 2022 – che si terrà a Torino il 28 e 29 maggio – si legge: “Non ci si salva da soli… Soltanto insieme possiamo realizzare una nuova prospettiva che guardi al futuro: speranza vuol dire comunità”. Questa frase chiarisce uno dei concetti basilari del buddhismo: la Interconnessione, che ribalta la visione dualistica del mondo, secondo cui la natura è semplicemente l’ambiente in cui vive l’uomo, con le conseguenze dei disastri ambientali che abbiamo prodotto.

Il maestro zen Thich Nhat Hanh, morto a gennaio di quest’anno, ha coniato una parola che rende meglio il senso dell’interconnessione: inter-essere. Nel suo ultimo libro Lo zen e l’arte di salvare il pianeta, Garzanti 2022, si legge che nell’ottica antropocentrica la nostra è una civiltà fondata sul prendere in prestito, ma il pianeta non ce la fa più e reclama un cambio di prospettiva, che ci permetta di capire che la Terra è il cosmo intero e che noi non ‘siamo’ semplicemente su questa Terra, piuttosto noi inter-siamo. Noi siamo cosmo. Questo richiama alla responsabilità verso tutti gli esseri viventi. Per i buddhisti è un dovere impegnarsi per risolvere i problemi del presente, partendo dalla “retta visione”, cioè la conoscenza della realtà mondata da illusioni e aspettative: le cose così come sono. È in questa realtà che bisogna agire per il bene dell’umanità e del pianeta: conoscere, comprendere, sentire e agire.

Thich Nhat Hanh, monaco buddhista zen
Thich Nhat Hanh, monaco buddhista zen

Questo è un pensiero interessante per noi, visto che siamo alle prese con problemi come perdita di biodiversità, distruzione di foreste, desertificazione, con le conseguenze che essi comportano sulla vita sociale e sull’aumento delle diseguaglianze. L’idea che i Diritti della Terra siano strettamente connessi con i Diritti Umani apre a una diversa visione del mondo e a cambiamenti negli stili di vita. Del resto anche papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’, ha collegato il grido della Terra al grido dei poveri, l’ecologia alla giustizia sociale.
Sarà interessante, dunque, vedere come il Vesak 2022 tratterà questi temi.

Luciana Scarcia
(24 maggio 2022)

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