Tirocini cittadini extra-UE: come fare domanda

Tirocini formativi per cittadini extra-UE: quali documenti bisogna possedere? Cosa si intende per tirocinio formativo? Cosa cambia tra lavoro e tirocinio formativo?
Per rispondere a queste e ad altre domande il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali insieme ad ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) ha pubblicato il Vademecum attivazione di tirocini formativi per cittadini stranieri residenti in un Paese terzo.

tirocini cittadini extra-UE
Come fare domanda per iscriversi a un tirocinio formativo se si è cittadini extra-UE? Foto Pixabay

Tirocinio formativo: cos’è?

Il tirocinio è un periodo di orientamento e di formazione svolto in un ambiente lavorativo, che dura da 3 a 12 mesi, per aiutare l’inserimento dei cittadini nel mondo del lavoro. Si tratta di un’attività che sta a metà strada tra lo studio e il lavoro vero e proprio.

Il cittadino extra-UE che vuole partecipare a un tirocinio in Italia deve essere in possesso di un visto per studio/tirocinio rilasciato dalla Rappresentanza diplomatica italiana o dal Consolato competente, nei limiti delle quote stabilite per il triennio 2020-2022 dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, insieme al Ministro dell’Interno e al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ( D.M. 9 luglio 2020).

Documenti da presentare

Per fare domanda di visto per tirocinio/studio il cittadino extra-UE dovrà presentare alla Rappresentanza diplomatica italiana o al Consolato:

  • richiesta di visto rilasciata dal consolato compilata in tutte le sue parti;
  • passaporto;
  • copia del progetto formativo individuale, PFI, a cui intende partecipare (leggi oltre);
  • dichiarazione di disponibilità dei mezzi di sussistenza.

Entro 90 giorni dalla presentazione della domanda, il Consolato o la Rappresentanza diplomatica dovrà dare risposta positiva o negativa al rilascio del visto. In caso positivo, il cittadino extra-UE potrà iniziare il tirocinio in Italia.
Entro 8 giorni dall’arrivo in Italia il cittadino extra-UE dovrà chiedere obbligatoriamente alla Questura competente il rilascio del Permesso di soggiorno per motivi di tirocinio, che consente di svolgere, per il periodo di validità, qualsiasi attività lavorativa nel limite di 20 ore settimanali

Il tirocinante, in particolare, ha diritto a

  • un’indennità di partecipazione in euro, che viene stabilita dalle norme di ogni Regione;
  • la copertura delle spese di viaggio, vitto e alloggio, che dovranno essere offerte dal soggetto ospitante (aziende, università, imprese);
  • una copertura assicurativa in caso di infortuni.

Come si attiva un tirocinio

Per attivare un tirocinio è necessario che ci sia:

  • un soggetto ospitante (aziende, università, imprese) disposto ad accogliere un tirocinante straniero all’interno della propria organizzazione;
  • almeno un cittadino straniero che vuole svolgere il tirocinio
  • un soggetto promotore (servizi per l’impiego, servizi per l’inserimento lavorativo, cooperative sociali, istituzioni scolastiche ecc.) che fa incontrare domanda di formazione da parte del cittadino extra-Ue e l’offerta di tirocinio.

Attraverso dei tutor nominati dal soggetto ospitante e dal soggetto promotore, verrà compilato un Progetto formativo individuale (PFI), che indica tutti i dettagli del tirocinio, compresi gli obiettivi e gli scopi da raggiungere alla sua conclusione.

Una volta approvato e firmato da soggetto ospitante, soggetto promotore e cittadino extra-UE il PFI dovrà essere approvato dalla Regione o Provincia autonoma di competenza entro 60 giorni. Se il progetto viene approvato dovrà avere inizio entro 6 mesi dalla data di rilascio del parere positivo.

Fonte: Vademecum attivazione di tirocini formativi per cittadini stranieri residenti in un Paese terzo

Al termine del progetto, il tirocinante dovrà dimostrare di possedere una conoscenza della lingua italiana almeno di livello A1 e di aver imparato le basi della normativa sulla sicurezza sul lavoro.
Dopo aver terminato il percorso di tirocinio, se sarà in possesso di un regolare contratto di lavoro subordinato o se avrà deciso di iniziare regolarmente un’attività lavorativa autonoma in Italia, il cittadino extra-UE può chiedere la conversione del permesso di soggiorno per tirocinio in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. 


Leggi il vademecum completo


Silvia Proietti
(26 ottobre 2022)

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