Dopo lo stop imposto dalla pandemia è tornato ad emozionare tutta Roma il Dipavali Festival, la “Festa della Luce” che porta in città i colori, l’atmosfera e l’energia della spiritualità indiana.
L’evento, organizzato dall’Unione Induista Italiana, ha avuto luogo l’11 novembre presso l’Auditorium della Conciliazione ed ha dato vita ad uno spazio di multiculturalismo. Oltre ai maggiori esponenti dell’induismo in Italia erano presenti molti appassionati e curiosi di questa festa indiana che celebra la luce.
L’atmosfera di una celebrazione per tutti
Una volta all’interno dell’Auditorium si è immersi subito in un ambiente gioioso e ricco di sorrisi.
“Per noi il Dipavali è una festa fondamentale nella quale abbiamo, tra l’altro, l’opportunità di conoscerci meglio all’interno della comunità. Oggi abbiamo portato insieme una pluralità di culture ed etnie unendo gli induisti italiani, quelli dello Sri Lanka, dell’India, di Mauritius e del Bangladesh. Ci sono anche i Sikh, che condividono con noi questa festività” spiega Shuddhananda, una rappresentante dell’UII.
Vicino alle decorazioni floreali adornate da lumini, tipiche di questa tradizione, si incontrano i sacerdoti appartenenti alla casta dei bramini che accolgono il pubblico con un rituale di protezione e purificazione. Dopo aver recitato alcuni mantra applicano – su chi lo desideri – il tilaka, il caratteristico segno rosso portato sulla fronte dai fedeli induisti. Uno di questi sacerdoti bramini, venuto per l’occasione da Firenze, spiega che il Dipavali è una festa particolarmente amata perché “simboleggia come attraverso la luce possiamo dissolvere le tenebre. Se camminiamo nell’oscurità non possiamo vedere, ma con una piccola luce possiamo trovare la nostra strada.”
Una giornata di laboratori, musica e danza
Il programma di quest’anno è stato ricco e ha previsto numerose attività gratuite. La prima parte della giornata, fino al pomeriggio, è stata incentrata sui laboratori di yoga, danza e marionette indiane. A partire dalle 19, nel teatro gremito dell’auditorium, sono andati in scena gli spettacoli più attesi. Dopo i saluti istituzionali, un pubblico visibilmente emozionato ha avuto l’occasione di ascoltare due veri e propri idoli della musica indiana. L’incredibile violino di Lakshminarayana Subramaniam ha incontrato le melodie della cantante Kavita Krishnamurti. A seguire si sono svolti due spettacoli di danza. Il primo dedicato alla tradizione, con una famosa ballerina indiana che ha portato sul palco il Kuchipudi e il Bharatantyam, due classiche coreografie religiose. Il secondo, a cura del Negma Dance Group, ispirato alle atmosfere del cinema di Bollywood, un vero fenomeno culturale dell’India contemporanea.
Multiculturalismo e condivisione
“Il Dipavali nasce come festa interculturale per eccellenza. Uno degli scopi dell’Unione Induisti Italiani è proprio quello di aprire le porte alla cittadinanza romana. L’idea è di creare un incontro grazie alla condivisione di una festa, che veicoli attraverso l’arte, la danza e la musica, il processo di conoscenza e rispetto dell’altro” conclude Shuddhananda, riassumendo così lo spirito di questa giornata.
Testo e Foto di Paolo Pirani
(14 Ottobre 2022)
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