Fiestas Patrias 2024: Festa Nazionale del Perù

La Fiestas Patrias 2024 della Comunità peruviana di Roma si è svolta domenica 28 luglio all’Eur Social Park, il suono della musica che guida all’ingresso dello spazio dedicato all’evento è percepibile da lontano.
Famiglie, giovani e meno giovani sono tutti entusiasti di festeggiare questa festa e farlo in un paese diverso dal proprio significa riunirsi tra connazionali, parlare di tematiche care e di argomenti che riguardano il Perù. Ma soprattutto significa celebrare l’entusiasmo per l’indipendenza dagli spagnoli, indipendenza conclusa definitivamente con la battaglia di Ayacucho nel 1824 e per la quale quindi quest’anno ricorrono i 200 anni di anniversario.
Al centro dell’ampio spazio dedicato alla festa c’è un grande palco con schermi giganti che proiettano la bandiera del Perù. Nel corso della festa è lì che si esibiranno gli artisti che riproporranno le tradizioni peruviane. Sulla destra dell’arena si trovano una fila di stand gastronomici e sulla sinistra un grande chiosco di bevande, superato il quale è stata allestita una vasta area con tavolini e sedie per mangiare e bere in comodità.
La giornata è splendida, il sole è ardente ma fortunatamente gli alti alberi del parco  proteggono dai raggi diretti. L’organizzazione è impeccabile, nulla è lasciato al caso, fin dall’inizio della giornata l’area è piena di persone. In giro tra la folla spiccano le numerose magliette della nazionale di calcio, tante sono quelle di Guerrero, che un giovane ragazzo dice essere considerato come il Francesco Totti del Perù.

Fiestas Patrias e  l’immigrazione recente

Maravi Rosario, una ragazza peruviana arrivata in Italia un anno e mezzo fa, dice di non riuscire ad esprime tutti i sentimenti che le suscita questa festa. Maravi è una dei 10.611 cittadini peruviani che nel 2022 hanno fatto ingresso in Italia, il 77.4% in più rispetto a l’anno precedente.
È incredibile come questa ragazza parli bene l’italiano nonostante abiti da così poco tempo a Roma e racconta che “ho studiato la vostra lingua nel mio paese prima di arrivare quì.
I motivi che mi hanno spinta ad intraprendere questo viaggio sono  stati la mancanza di lavoro ed il ricongiungimento familiare”.  L’analisi dei dati sugli ingressi dei cittadini peruviani in Italia nel 2022 evidenzia che il lavoro costituisce la principale ragione di immigrazione, con una percentuale pari al 38,8% dei nuovi permessi di soggiorno rilasciati. Fattore che posiziona la comunità peruviana al primo posto tra le comunità non europee per quanto riguarda la percentuale di ingressi per motivi lavorativi.
I permessi di soggiorno rilasciati per motivi familiari rappresentano invece la seconda motivazione di ingresso della comunità: il 33,4% del totale.
Il ricongiungimento familiare può essere considerato un indicatore significativo del livello di integrazione di un individuo in una società, poiché testimonia la capacità di adattamento di una comunità sul territorio.
Maravi è nata a Lima ed ora in Italia fa la badante, “sono molto contenta di essere qui, ma ho anche molta nostalgia del mio paese dove la situazione politica che tuttora stanno affrontando i miei connazionali è molto dura”.

Fiestas Patrias e l’immigrazione consolidata

Riguardo alla criticità della situazione in Perù sono diversi gli intervistati che si dicono preoccupati:
Politicamente parlando il momento che sta affrontando il paese è molto difficile. I governi che si susseguono sembrano voler andare al potere solo per rubare, non fanno  nulla per il nostro popolo, speriamo solo che più avanti questa situazione cambi. Noi dobbiamo essere d’esempio per i più giovani così che possano cambiare il futuro del nostro paese. Molti emigrano perché in Perù con i salari più bassi non si riesce a vivere, qui se guadagni 1000 euro riesci anche, magari con difficoltà, a mangiare e ad avere un tetto, lì con lo stipendio di un operaio non ce la fai”racconta Nancy Kajatt Vitor, una cantante della musica folcorica peruviana che ha il sogno di far conoscere la sua musica in tutta Italia. Vive a Roma da 20 anni e in Perù stava proprio nella città di Ayacucho quindi la Fiestas patrias del 2024 per lei significa soprattutto ricordare il bicentenario dalla famosa battaglia.
“Il Perù è diviso in tre continentes: costa, sierra, seleva” prosegue Nancy “noi che siamo nella sierra sentiamo di più la discriminazione tra ricchi e poveri, è una dinamica che può ricordare in parte quella fra nord e sud Italia.” conclude.
Nancy è conosciuta da molta gente, tutto il parco l’acclama e canticchia con lei l’inno nazionale, poi Nancy grida “viva El Perù!” Un boato risponde dalla folla “Evviva!”.
Ad accompagnare la sua voce ballando sul palco ci pensa un ragazzo vestito da Arriero Argentino, con un pesante costume di cuoio simile a quello di un cow boy, tipico della città di Aoca, ma indossarlo alle temperature estive di Roma comporta soffrire un caldo insopportabile.

Fiestas Patrias fra tradizione e modernità

Numerosi artisti si danno il cambio per esibirsi sul palco, dei giovani vestiti con un completo nero sopra una camicia bianca e con una bombetta nera ballano due tipi di wailas: uno più classico,  wailas agricola, ovvero un ballo tipico dei contadini peruviani che alleviavano le loro giornate di lavoro con questo divertimento ed un wailas moderno, ovvero un ballo più sensuale che si fa in coppia ed è più movimentato.
Si esibiscono poi i ballerini del caporales, una danza tipica Boliviana che si pratica appunto al confine con la Bolivia, ma anche nella zona di Puno.
I ballerini di questa disciplina si riconoscono per i colorati  vestiti sfarzosi e dagli stivali ai quali sono attaccati dei campanelli.
Per sopportare il caldo, che comunque si fa sentire, ognuno utilizza il suo metodo: dalle più classiche ed internazionali bibite alle più introvabili e tipiche bevande della tradizione come l’Inka kola, e le birre: Pilsen e Cuzqueña.
In mano a molte persone si vede un particolare tipo di ghiacciolo simile ai nostri polaretti, Linda spiega che si chiamano “Marcianos” e che sono ghiaccioli di frutta fresca imbustati in sacchetti di plastica che poi vanno morsi per essere aperti.
Negli stand si propongono menù tradizionali: “Le ricette tipiche che si cucinano oggi sono il pollo alla brasa, il Ceviche ovvero un marinato di pesce, calamaro macerato nel limone e riso con pollo. Non mancano piatti più internazionali come patatine e wrurstel con tante salse”.
Si mangia, si beve, si balla, ci si ritrova tra amici e nonostante la tendenza all’età matura che interessa la comunità peruviana residente in Italia, con un tasso di over 40 pari al 52%  ci sono tantissimi giovani venuti per ballare e divertirsi, forse anche merito dell’organizzazione che ha impostato la festa come un festival estivo.
Il merito di questo successo va agli organizzatori e alle loro imprese: Miguel Cordova (Mices prod), Gustavo (az gus),  Bunker, William(con lo studio ws) e l’associazione iberoamerica viaggi.

La comunità peruviana: i numeri

Il Lazio con il 13,9% è al secondo posto nella classifica delle aziende gestite da persone con cittadinanza peruviana, preceduto dalla Lombardia con il 42,5% del totale.
La comunità peruviana si colloca da anni in quattordicesima posizione per numero di titolari di imprese rispetto al totale degli imprenditori non comunitari.
Un ruolo fondamentale per la comunicazione tra i peruviani residenti nei due paesi lo assume Ria money transfert, ossia una società internazionale per il trasferimento di denaro interessata principalmente alle comunità peruviana, ecuadoregna e colombiana e che da sempre con questo ruolo segue tutte le feste di indipendenza del sud america. Ria money transfert fornisce un servizio di cui i peruviani residenti in Italia usufruiscono per inviare denaro ai parenti rimasti in patria.
I peruviani regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2023 sono 96.488, il 2,6% dei cittadini di Paesi Terzi; la comunità quindi si trova in quindicesima posizione per numerosità, ma comunque tra le principali per cittadinanza extra UE.
Il Lazio risulta la seconda regione di accoglienza con il 15,6% di regolarmente soggiornanti peruviani, preceduta sempre dalla Lombardia con il 44,1%.
Grazie a questi fattori, all’impegno, alla forte devozione al lavoro e alla notevole capacità di comunicazione  di questa comunità la Fiestas Patrias 2024 a Roma ha avuto il successo che merita.
Ma per la comunità Peruviana i festeggiamenti di quest’anno non sono finiti: si aspetta con ansia la prossima occasione per celebrare la lunga storia dell’indipendenza di questo paese, ovvero l’anniversario per i 200 anni dalla battaglia di Ayacucho, il 9 dicembre.

foto di Alessandro Guarino
testo di Lorenzo Pugliese

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