Festa Nazionale della Romania: i bambini festeggiano a Pavona

La Festa Nazionale della Romania,Ziua Națională a României, si festeggia il primo dicembre e la comunità romena che fa capo all’Associazione Villaggio Romeno ha fatto festa con una manifestazione che ha visto come protagonisti i ragazzi della comunità. La Festa si è tenuta a Pavona, presso Villa Fornarola, una delle due sedi operative dell’associazione culturale.

La scelta di far cadere le celebrazioni della Nazione romena il 1° dicembre viene presa solo nel 1990, con la fine dell’influenza sovietica e la caduta del dittatore romeno Ceausescu e del regime comunista.

Villaggio Romeno, l’Associazione nata per le mamme sole

Villaggio Romeno, fondato nel 2012 grazie all’iniziativa di Luciana Ludusan, è un’associazione culturale che accoglie i figli delle donne romene che lavorano in Italia ma anche tutti coloro che vogliono passare del tempo insieme per imparare la lingua e le tradizioni romene. Oltre all’attività di insegnamento, l’associazione organizza sia centri estivi che corsi di doposcuola, sia presso Villa Fornarola che nell’altra sede operativa che si trova ad Ostia.

La storia di Luciana Ludusan

Luciana Ludusan arriva in Italia nel 1996, a 26 anni, in Romania lascia un figlio che non rivedrà per tre anni. L’emigrazione degli anni ’90 fu causata dalla dissoluzione dell’Unione Societica e delle sue sfere d’influenza. I Paesi dell’Est, Romania inclusa, furono costretti ad una riorganizzazione sia politica che economica, molti lavoratori e lavoratrici furono costretti ad emigrare negli altri Paesi europei. L’Italia è stata uno dei Paesi che ha accolto più cittadini romeni. Luciana comincia a lavorare come baby-sitter, dopo sei mesi diventa collaboratrice nella struttura del Palacavicchi a Ciampino, un complesso che ha a lungo ospitato attività ludiche come sale da ballo, ristoranti, sale da gioco. Luciana lavora e, allo stesso tempo, decide di iscriversi alla facoltà di Bucarest, facoltà di Diritto ecologico. Studiare e lavorare non è facile ma Luciana ha un suo progetto che è quello di arrivare ad un’indipendenza economica e ricongiungersi al figlio che era rimasto in Romania. Passano tre anni e finalmente Luciana torna in Romania per riabbracciare il figlio. Tre anni sono lunghi, è un’esperienza che segnerebbe chiunque ma a cui Luciana riesce a dare un senso. Dalla comprensione della sofferenza delle madri che devono lasciare i figli, soprattutto mamme single, nasce l’idea dell’associazione Villaggio Romeno.  Non va dimenticato che il 50,9% del totale degli immigrati, sono donne e di queste il 24,1% sono romene. 

I corsi di lingua e di ballo per non dimenticare le origini

A Pavona le grandi sale della Villa ospitano ragazzi e ragazze dai 4 ai 15 anni, figli di coppie romene nati in Italia e no. Nella sede di Pavona sono in funzione diversi corsi per apprendere la lingua e la storia della Romania e c’è un insegnante di balli folkloristici romeni. “Spesso i bambini nati in Italia non parlano romeno”, dice Luciana, “tornano in Romania a trovare i nonni e non capiscono la lingua. È importante che si sentano a casa in Romania, la cultura romena è un arricchimento”. Del resto, un altro fenomeno di cui tenere conto sono i matrimoni misti. Nel 2022 il 15% dei matrimoni è stato misto, di questi il 18,9% è stato contratto fra italiani e romene. Sono soprattutto loro, i bambini nati da queste unioni, che devono apprendere la lingua madre e ricordare quelle che sono le proprie origini.

La Festa Nazionale della Romania

Oggi, 1° dicembre, la Festa Nazionale Romena si festeggia pertanto qui a Villa Fornarola, con i ragazzi e ragazze italiane e di origini romene, i loro genitori, gli insegnanti di lingua romena: Gabriela Paurica, Michaela Ioja, Laura Bobocea, Liliana Badoiu e l’insegnante di ballo: Gabriel Pirjolea.
I festeggiamenti iniziano alle 15 e proseguono fino alle 19.  I ragazzi sono emozionati, Davide ha 13 anni è nato in Italia, ed è fiero di partecipare alla Festa, conosce la storia, lui non vede l’ora di tornare in Romania, “lì mi sento più libero, ci sono i miei cugini, la mia famiglia”. In Italia si è ben integrato, ha molti amici anche qui ma non è la stessa cosa, “si sta bene e comunque tifa sia per la nazionale di calcio italiana che per quella romena e la squadra del cuore è la Roma. Anche Jessica è nata in Italia, ha otto anni, è emozionata ma non esita a dire che tifa per Roma e per l’Italia.  Julia ha 17 anni, è nata in Romania ed è qui da 15 anni. Per lei la Festa rappresenta ciò “che noi non possiamo fare ossia festeggiare nel nostro Paese” ma riconosce che “dell’Italia le piace la cultura, simile a quella romena, ma soprattutto il modo di pensare perché è più innovativo”.

L’Inno del Villaggio e quello della Romania

L’evento inizia con il canto dell’inno dell’associazione Villaggio Romeno, Imnul, Identitate Si Prietenie, Inno, Identità e Amicizia che ricorda la provenienza dalla Romania o Dacia, il nome che gli antichi romani avevano dato alla Romania. Poi si recitano poesie di autori romene e uno spettacolo teatrale. Alla fine, tutti insieme intonano l’inno romeno Deşteaptă-te, române!, risvegliati romeno dal sonno della morte.
Oggi Luciana non era presente, è stata chiamata a presiedere la commissione per le elezioni legislative romene e anche se lei ha deciso di vivere e fare impresa in Italia, sente la necessità di svolgere il suo dovere di cittadina romena.

Testo Livia Gorini
Foto Francesco Mancini
(2 dicembre 2024)

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