Maria Ilena Rocha: due cittadinanze per una sola identità

Maria Ilena Rocha

Maria Ilena Rocha è una radiosa italo-capoverdiana di 31 anni. “Sono nata a Napoli poiché mia madre era venuta qui per motivi familiari. Doveva trattenersi solo un anno ed inve è rimasta.” L’afflato partenopeo è particolarmente sentito “amo la mia città, perché, nonostante tutto quello che le capita, sorride sempre e in fondo è simile a Capoverde per il mare, i porti ed anche per l’interscambio tra le culture.”

La storia di Maria Ilena inizia alle pendici del Vesuvio, il suo interesse per il sociale e la socialità sono eredità materna “mi iscriveva in corsi di vario genere e così, crescendo,mi sono dovuta adattare.” E per fortuna! E’ nata poi la passione per la difesa dei diritti sociali ma anche l’amore per l’arte, “ho fatto l’istituto d’arte e poi mi sono laureata alla triennale in architettura”. Al momento lavora da due anni anche a Roma “che mi piace per la sua natura multietnica.”

L’appartenza alla comunità capoverdiana è parte della sua identità e perciò, giovanissima, Maria Ilena è diventata presidente dell’associazione Uniao Capoverdiana “a soli 18 anni sono stata la prima della seconda generazione a ricoprire questa carica.” E da lì ha continuato ad interessarsi ad iniziative, eventi, culturali e di sensibilizzazione alle tematiche dell’immigrazione.

E’ stata poi la volta dell’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere, promossa dalla CISL e che riunisce immigrati di varie etnie per contribuire all’integrazione.“Mi sono avvicinata all’ANOLF come seconda generazione inizialmente per un’esigenza della comunità capoverdiana e poi ho constato che potevo e dovevo essere un tramite anche per le altre realtà straniere presenti sul territorio.” Dal 2010 è diventata così coordinatrice nazionale delle donne immigrate ANOLF ruolo che le ha dato modo di riscontrare la trasversalità culturale delle problematiche femminili, in particolare “la mancanza di un appoggio familiare è il problema maggiore, allora cerchiamo di aiutare chi si rivolge a noi a trovare magari un asilo o un riferimento cui rivolgersi sul territorio”.

La situazione attuale. “Oggi, temo possa esserci un passo indietro a livello culturale, politico, che, al solito, è determinato da una non conoscenza, la cui unica conseguenza è la chiusura reciproca”. Maria Ilena comprende se stessa in primo piano come soluzione “bisogna lavorare su di noi, sulle seconde generazioni, spesso molto controllate dalle rispettive comunità, e spesso manipolate”, ed è in questi casi che, “l’informazione diventa fondamentale per abbattere queste barriere,”  riguardo, più che di razzismo, Maria Ilena parla di ignoranza.

Il canale online. A questo scopo uno degli strumenti usati è il programma settimanale che va in onda su internet su LaborTv, “ogni martedì dalle 11 alle 12 va in onda Italiani, durante il quale ci occupiamo di immigrazione e dintorni, ma anche di artisti stranieri o che sono sensibili alle tematiche proposte”, la diffusione è tale che “ci arrivano video e canzoni di gruppi di giovani stranieri che chiedono di essere ascoltati e magari diffusi.”

Attraverso i vari canali professionali Maria Ilena ha potuto riscontrare come, una delle problematiche maggiori sia quella degli alloggi “non solo in nero ma anche in situazioni fortemente disagiate, mi è capitato di andare a vedere una casa che era di fatto uno scantinato, ma che non costava certo di conseguenza.” E poi, durante il periodo del rinnovo dei permessi di soggiorno “si moltiplicano i cialtroni, avvocati che si spacciano per tali per rubare soldi ai poveri malcapitati”. L’ANOLF cerca di attuare una costante campagna d’informazioni per scongiurare quanto più possibile queste derive. “Il mio è spesso un lavoro di ascolto e di pazienza. Non bisogna avere fretta ma sapere trovare il punto giusto per riuscire a comunicare efficacemente con l’altro”.

Ed anche l’ascolto diventa così strumento di conoscenza e diffusione, dell’altro e con l’altro.

Piera Francesca Mastantuono

(23 aprile 2013)