Rete Scuolemigranti, il ruolo del volontariato

L’ Assemblea della Rete Scuolemigranti si è tenuta il 28 novembre, hanno partecipato le associazioni aderenti alla Rete, presenti nel Comune di Roma e provincia, l’incontro è stato presieduto da Paola Piva con i seguenti argomenti all’ordine del giorno:

  • l’andamento delle iscrizioni ai corsi d’italiano e la necessità di più risorse;

  • la riflessione sul ruolo del volontariato nella scuola pubblica;

  • la diffusione dello Sportello Piuscuola nelle scuole per adulti.

Si parte con l’ultimo punto dell’ODG, lo Sportello Piuscuola, la cui attività viene illustrata da Lorena di Lorenzo, collaboratrice di CSV e Scuolemigranti, e nuova coordinatrice dello Sportello Piuscuola

Lo Sportello Piuscuola e il diritto all’istruzione

Lo Sportello, operativo da luglio 2025, nato dall’esperienza del progetto DISCOL, ha già registrato 144 interventi su richiesta degli stranieri richiedenti supporto per l’inserimento dei figli nelle scuole primarie e secondaria. Con l’istituzione dello Sportello Piuscuola, che riceve il sostegno del Ministero dell’Istruzione e si avvale del lavoro di Mireille, giovane donna libanese multilingue, “la Rete ribadisce il concetto del diritto all’istruzione” dice Di Lorenzo.

La microclip che spiega il funzionamento dello Sportello

A sostegno dello Sportello è stato preparata una microclip di pochi minuti che le associazioni si impegnano a diffondere fra le comunità straniere. La mircroclip, che spiega il funzionamento dello Sportello, mira ad informare ma anche a coinvolgere attivamente le comunità straniere, emancipandole dall’attività svolta dalle associazioni di sostegno.

Domanda e offerta di insegnamento dell’italiano L2

Luca Lòtano di Asinitas chiede, innanzitutto, di fare luce sui dati della richiesta linguistica: “quale è la domanda e quale l’offerta su Roma?”. Secondo Lòtano l’offerta non è proporzionata e che la Rete copre in realtà un settore che non c’è e che ignora la domanda reale di conoscenza della lingua italiana. Parimenti, Daniela Piccone di Granello di Senape denuncia la mancanza di offerta di apprendimento della lingua, “nei CPA e CAS vige il caos che impedisce anche agli educatori di organizzarsi”. Laura Salutini e Francesco Meneghetti, di Jonathan, mettono in risalto la scarsità di associazioni che offrono corsi on line e la mancanza dell’insegnamento dell’italiano, livello pre-A1.

I finanziamenti per i progetti destinati all’integrazione

Per quanto concerne i rapporti con la Scuola primaria e secondaria, Paola Piva ricorda che una delle maggiori difficoltà riscontrate è la mancanza, in alcune realtà, del personale ATA destinato ad occuparsi della presentazione dei progetti destinati a facilitare l’integrazione degli alunni stranieri per ottenerne i finanziamenti, e quella dell’inserimento dei minori anche nel corso dell’anno scolastico quando le classi sono già state composte. Innanzitutto, la Scuola ha l’obbligo di inserire l’alunno in qualsiasi periodo dell’anno. Inoltre, se la scuola non può inserire lo studente perché le classi hanno già raggiunto il numero massimo di componenti previsto, allora bisognerà trovare, previo accordo con la famiglia, una soluzione alternativa in un’altra scuola.

La disomogeneità delle situazioni delle associazioni

I rappresentanti delle diverse associazioni che sono intervenuti hanno messo in evidenza la disomogeneità delle situazioni riscontrate nei diversi Municipi e nella Provincia di Roma. Da quella di Monteverde, dove la presenza delle comunità straniere aumenta di anno in anno e di cui ha parlato Mariangela di Monteverde Solidale, “Ci sono problemi di spazio per allocare i ragazzi e la scuola ci tollera”. Mariangela denuncia una situazione esplosiva e il fatto che il volontariato non possa supplire alle mancanze delle istituzioni. Le fa eco, Noemi Bevilacqua che denuncia la situazione della provincia di Roma, dove arrivano meno sussidi, i ragazzi stranieri con scarsa o nulla conoscenza della lingua italiana sono pochi – per avere sussidi si deve raggiungere il 20% degli alunni stranieri nella stessa classe – ma non per questo meno titolati a ricevere un supporto.

Piuculture: esempio virtuoso di collaborazione?

Al contrario, Giuliana Federici di Piuculture, associazione operativa nel Municipio II, non riscontra particolari criticità nei rapporti con gli IC di zona, “i dirigenti scolastici” dice “rispettano i principi di accoglienza ed integrazione e si interfacciano volentieri con l’associazione e i volontari”.
In risposta a Monteverde Solidale e a Bevilacqua, Piva mette in rilievo il fatto che ci sono delle lacune nella conoscenza delle procedure da seguire da parte dei dirigenti scolastici per richiedere i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero per strutturare l’accoglienza degli alunni stranieri.

Lo Sportello d’ Orientamento, il nuovo progetto della Rete

La collaborazione tra la Rete e le istituzioni è destinata ad ulteriori sviluppi. Uno dei prossimo progetti in via di attuazione è l’istituzione di uno Sportello di Orientamento, rivolto ai Minori Stranieri non accompagnati che non hanno più l’età per essere inseriti nella Scuola, i ragazzi che hanno 16 anni e un giorno. Sono comunque giovani che vogliono lavorare per inviare soldi alla famiglia di origine, in genere poco motivati ad apprendere la lingua italiana. “Bisogna prevedere dei percorsi di avviamento al lavoro che includano delle ore di insegnamento dell’Italiano di livello A1, necessario per svolgere qualsiasi attività lavorativa” dice Piva.

Il volontariato non è la soluzione, la Scuola deve fare il suo

In ogni caso, per quanto le associazioni di volontariato possano fare, ribadisce più volte Paola Piva, “La scuola deve fare la sua parte, ossia mettere in atto una serie di azioni volte a favorire l’alunno straniero, dal piano di studi personalizzato ai colloqui con i genitori”. “La scuola” sostiene Paola Piva, “deve essere flessibile e capace di integrare gli stranieri, i volontari operanti nelle diverse associazioni, devono essere un sostegno non la soluzione”.

Livia Gorini
(4 dicembre 2025)

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