Lo sportello Piuscuola ha sostituito il servizio Discol nel compito di facilitare l’inserimento dei ragazzi stranieri neo-arrivati, dai 6 ai 16 anni, nel sistema scolastico. Il servizio nasce nell’ambito del progetto triennale Lumen/FAMI ed è gestito da CSV (Centro Servizio per il Volontariato) Lazio. Lumen è un progetto triennale nato per facilitare l’integrazione degli studenti stranieri, parte nell’aprile del 2025 e partecipa al finanziamento FAMI.
Dal servizio Discol allo Sportello Piuscuola
Lo sportello è una parte del progetto e fa sua l’esperienza del servizio DISCOL, pensato da Rete Scuolemigranti operativo, grazie ai volontari, dal luglio 2021 al febbraio 2024. Conoscere i dati dell’attività svolta da Discol aiuta a comprendere la necessità, finalmente riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, di un servizio che faccia da ponte tra i genitori e/o i neo arrivati in età scolare e le scuole o Istituti Comprensivi.
Come si accede allo Sportello Piuscuola
La struttura di base è stata quindi mantenuta, lo sportello è contattabile telefonicamente al numero 3275395103, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e c’è un sito web dedicato. Mireille, una giovane libanese che vive in Italia da 12 anni, gestisce il traffico delle richieste. “Rispondo a tutti e quando ci sono difficoltà con la lingua” racconta – lei parla francese, arabo, inglese e italiano – “chiedo di inviare un wapp scritto in modo da poter usare google translate”. Mireille, è sempre stata attiva nel volontariato, collabora con Rete Scuolemigranti da ottobre 2024, lo sportello Piuscuola si è attivato a partire da luglio 2025, Mireille ci tiene a precisare che “Noi aiutiamo i genitori ma sono loro i primi ad attivarsi, fanno di tutto per aiutare i figli e spesso hanno più canali, sono proattivi, ci tengono che i figli vadano a scuola”.
La legge italiana tutela sempre il minore
Da luglio ad oggi, Mireille ha gestito quasi un centinaio di richieste, mette in contatto le famiglie con le scuole, verifica le disponibilità, informa sulle procedure burocratiche che in Italia non sono semplici. “Soprattutto” dice “cerco di spiegare che in Italia c’è l’obbligo scolastico e che l’inserimento a scuola prescinde dal fatto che i genitori siano o meno in regola”. Un problema che purtroppo era già emerso anche col servizio Discol, alcuni genitori aspettano la regolarizzazione prima di iscrivere i figli o figlie a scuola. “Bisogna informare i genitori che l’interesse del minore prevale ed è tutelato dalla legge italiana”.
Lo Sportello Piuscuola e la collaborazione con ATP
Rispetto alla realtà Discol, le cose sembrano essersi semplificate grazie alla stretta collaborazione con ATP, l’Ufficio Scolastico Territoriale, l’ente che riferisce direttamente al Ministero dell’Istruzione. “Io sono in contatto con le segreterie degli Istituti” spiega Mireille “ma l’Ufficio territoriale è sempre in copia ed interviene nei casi in cui non si riesce ad inserire il minore, coinvolgendo direttamente il dirigente scolastico, più di un minore è stato inserito grazie al loro intervento, ATP è un partner fondamentale”.
Cosa fare per i minori che non rientrano nella fascia d’età 6/16 anni
L’età dell’obbligo scolastico di cui si occupa lo sportello parte dai 6 anni ma “Molti si rivolgono a noi per inserire i figli nella scuola materna” prosegue Mireille “per la fascia d’età dai 3 ai 5 anni non c’è l’obbligo scolastico, ma cerchiamo di occuparci anche di loro, se non c’è posto nelle scuole statali allora si fa richieste in quelle comunali, purtroppo nessuno può obbligare i dirigenti all’inserimento”.
La scuola materna uno step per apprendere l’italiano
Questo anche a discapito della considerazione che sarebbe importante far accedere i bambini alle scuole primarie con un livello di italiano adeguato che sarebbe altrimenti difficilmente raggiungibile per il fatto che i genitori hanno spesso un livello insufficiente o nullo della lingua italiana. Il problema era già stato rilevato dagli operatori Discol: i bambini imparano l’italiano prima dei genitori e sono destinati a diventare, dal punto di vista linguistico, i loro car-giver. Lo sportello, anche se non rientra nelle sue competenze, si attiva non di rado per inserire gli adulti nelle scuole serali, nei CPIA o nei corsi gratuiti di insegnamento dell’italiano L2.
Dai 14 ai 16 anni, lo scoglio dello Sportello Piuscuola
Le maggiori criticità si riscontrano, ancora e sempre, con i ragazzi dai 14 ai 16 anni; gli volontari che gestivano Discol registravano proprio in questa fascia d’età. una buona fetta di coloro che chiedevano di essere inseriti nel sistema scolastico, 120 su 430 richieste, i maggiori insuccessi. “Si tratta di giovani che provengono da un percorso di studi già affrontato nel loro paese” spiega Mireille “ma i programmi non coincidono con quelli italiani e i dirigenti hanno difficoltà ad inserirli nelle classi che dovrebbero corrispondere all’età dei discenti”. Senza trascurare il fatto che ci sono scuole più predisposte all’accoglienza.
Il futuro dello Sportello Piuscuola
Al netto delle difficoltà e del periodo di assestamento, lo Sportello Piuscuola ha rappresentato fino ad ora un salto di qualità, si tratta di un servizio strutturato, riconosciuto dagli Istituti scolastici come un interlocutore ufficiale; dovrà essere ampliato per poter supportare adeguatamente una platea destinata ad essere sempre più vasta.
Livia Gorini
(12 Ottobre 2025)
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