Rete Scuolemigranti si prepara ad un grande 2014

Alcuni esponenti della Rete Scuolemigranti in riunione Le associazioni che nella Rete Scuolemigranti si occupano del supporto nell’apprendimento dell’italiano a bambini e ragazzi si sono riunite lunedì 17 febbraio, al CESV, per programmare i prossimi passi della Rete, hanno partecipato sette delle associazioni che collaborano: Piuculture con Paola Piva, per la Casa dei diritti sociali Daniela Sansonetti, per il CESV Claudio Tosi, e molti altri.

Si è partiti dall’organizzazione del secondo appuntamentto di “Sei dei nostri”, il 7 maggio prossimo, voluto dalla Commissione Scuola del Comune di Roma per coordinare le iniziative delle varie scuole in sostegno dei ragazzi stranieri presenti sul territorio. “L’idea di base – spiega Paola Piva coordinatrice della Rete – sarebbe quella di raccogliere un dossier che descriva tutto ciò che le associazioni della Rete fanno negli istituti. L’intento è di trovare fondi per portare avanti i tanti progetti che abbiamo in mente. Le scuole che richiedono aiuto sono sempre di più, ma diventa complicato rispondere alle esigenze di ognuna se non partiamo da una solida base economica”. Le sue parole vengono condivise dal resto delle associazioni presenti che rilanciano raccontando i problemi vissuti. L’ultimo in ordine di tempo è quello della scuola media Goffredo Petrassi da cui sono arrivate delle richieste di aiuto a cui è stato impossibile rispondere, poichè non ci sono associazioni della Rete in quella zona della Capitale.

Tra le proposte nate dal confronto delle diverse esperienze, sono due le idee che potrebbero aumentare la forza dell’azione della Rete: la nascita di un osservatorio che possa coordinare e controllare i risultati raggiunti anche per poterli poi presentare in modo più ordinato al convegno di maggio, e la creazione di corsi di formazione per i genitori dei ragazzi che sono disponibili a collaborare, per far fare direttamente a loro le lezioni per i ragazzi. ” Sarebbe utile insegnare loro i metodi didattici di base così da aumentare notevolmente il numero di volontari sparsi sul territorio” spiega Claudio Tosi “anche solo per poter dare un aiuto in termini di integrazione oltre che sul piano linguistico. Avere l’aiuto dei genitori dei ragazzi stranieri consentirebbe di ammortizzare lo shock del passaggio da un sistema scolastico all’altro.” Molte possono essere le figure da coinvolgere nella rete: genitori, docenti in pensione, tirocinanti.

Al termine della riunione, è stato proposto di creare anche una strumentazione di base che possa permettere un apprendimento più rapido durante le lezioni, ad esempio attraverso dei power point che potrebbero essere successivamente distribuiti tra i vari studenti. Daniela Sansonetti della CDS ha raccontato che moltissimi bambini ROM frequentano i corsi sia a Labaro che a Prima Porta:” Bisogna trovare il modo di pensare a nuove forme di insegnamento adatte alle esigenze e alla frequenza di questi ragazzi”. Ma questo sarà il tema di un altro incontro.

Adriano Di Blasi

(18 febbraio 2014)

LEGGI ANCHE:

Volontari CDS al servizio dei bambini Rom

Scuola media Settembrini: il corso d’italiano è per stranieri