CivicoZero porte aperte ai minori vulnerabili

Via dei Bruzi 12. La porta a vetri catapulta su un biliardino dove ragazzoni provenienti da Africa e Asia si sfidano con allegria nel gioco dove non servono parole e il divertimento è assicurato. Più avanti alle postazioni di computer si cerca di comunicare con il resto del mondo, mentre c’è chi dipinge su una parete e Mohamed Keita, macchina fotografica al collo, si occupa degli ultimi dettagli di PIEDI scarpe BAGAGLI la mostra delle sue fotografie che verrà inaugurata venerdì 13 gennaio alle 19 in via dei Bruzi 12.

CivicoZero. Marco Cappuccino, presidente della cooperativa CivicoZero, è il padrone di casa che con orgoglio illustra il lavoro che viene portato avanti dal 2008. “Il progetto, finanziato da Save the Children, nasce per rispondere ai bisogni dei minori  che si trovano in situazioni di vulnerabilità nel territorio romano: abusi, sfruttamento, violenza, in particolare si lavora a supporto, protezione e orientamento dei ragazzi a rischio non accompagnati e richiedenti asilo. CivicoZero è il numero di tutti e di nessuno, un centro per garantire il miglioramento delle condizioni di vita e il rispetto dei diritti dei minori e dei neomaggiorenni a rischio
Ci si è mossi in più direzioni: apertura di questo centro diurno con cibo, docce, lavatrici, la presenza di un dottore e di un avvocato, ma anche organizzazione di laboratori artistici e orientamento al lavoro. La seconda attività è la realizzazione di un’unità di strada che si occupi di riduzione del danno e educazione di strada. Esempio del primo caso è la distribuzione di preservativi a prostitute, mentre nel secondo si fa informazione sui diritti. Il target al quale ci rivolgiamo oltre ai minori in transito sono i giovanissimi borseggiatori e chi pratica la  prostituzione. Si seguono i giovani legalmente e si fornisce la possibilità di utilizzare per i minori misure alternative alla detenzione”.

A28. “Il centro notturno A28 per minori in transito è nato dalla volontà di far diventare una buona prassi dare ospitalità ai giovanissimi di passaggio, ne abbiamo discusso con Nino Sergi, presidente di Intersos: la collaborazione di CivicoZero dava la garanzia che coloro che sarebbero stati ospitati fossero effettivamente minori, vulnerabili, in transito. Qui da noi i cosiddetti nuovi ingressi, i ragazzi che passano almeno una volta dal  Centro, hanno raggiunto il numero di  675 l’anno e con i contatti di strada si arriva ad 800”. La questione dei minori in transito non è semplice perché per la convenzione di Dublino la richiesta di asilo va fatta nel primo paese europeo dove si arriva, ma buona parte dei ragazzi che giungono in Italia sono in transito verso altre destinazioni dove troveranno migliori condizioni di vita come rifugiati o parenti che possano aiutarli, tenendo conto che per gli afgani i legami famigliari sono forti anche a livelli di lontana parentela. Per ora il centro notturno A28 ha l’autorizzazione di Roma Capitale nell’ambito dell’emergenza freddo.

Minori afgani. Il discorso si interrompe per l’arrivo di due giovani afgani che troveranno ospitalità notturna in via Aniene, non parlano italiano ma c’è Mohammad, il mediatore culturale e educatore, che traduce le domande di rito: “da che paese arrivate, dove siete entrati in Italia, siete stati fermati, avete problemi di salute, ci sono vostri parenti in Europa, dove volete andare”. I ragazzi hanno tratti somatici diversi e non è un caso: in Afghanistan, grande due volte l’Italia, vivono cinquantacinque gruppi etnici, ci sono: hazarà, pashtun, tagiki, uzbeki e molti altri ancora e vengono parlate più di venti lingue. Terminata la chiacchierata, che tende a rassicurare i due giovani, viene consegnato loro un permesso che gli consentirà di trascorrere la notte ospiti di A28.

Irene Ricciardelli
(9 gennaio  2012)

.

.