Ucraina … Afghanistan. Calcio. Mundialido. Dintorni

Al terzo goal (22' , 2°tempo) dell'Afghanistan, Abdulah Hosseini viene portato "a spalla" sotto gli spalti

La comunità afghana al Mundialido gioca due volte:  il 10 giugno per la qualificazione agli ottavi,  domenica 17 in occasione del confronto perso con l’Italia. Il primo pomeriggio alle 18 il gruppo di rifugiati afgani è in festa per la vittoria sull’Ucraina, la seconda volta depressa e arrabbiata per la sconfitta … ed eliminazione dal Mundialido.

Finisce 0-3 Ucraina-Afghanistan, il 10 giugno: è la partita per la qualificazione agli ottavi del girone D ; l’altra che passa è la esordiente e forte Nigeria, lasciando fuori un’Albania sempre perdente .

Nel primo tempo le due squadre hanno un rendimento parziale e comunque relativamente equilibrato. Zero reti: così nei primi 40 minuti .

Secondo tempo.Il gioco di squadra dell’Afghanistan è migliore sia nella metà campo che in area: e al momento delle conclusioni sa centrare lo specchio della porta, dribblare e metterci più convinzione. Le azioni dell’Ucraina restano invece eternamente incompiute o affidate al caso, a un tiro di dadi.

(6' del 2° tempo) Autogoal dell'Ucraina ... comunque ricercato e pressato dall'Afghanistan

Afghanistan … 1. Al 6° minuto, Andrii Gargaun, portiere ucraino, si trova a coprire in uscita un attacco afghano sulla destra: la palla in cross lo scavalca arrivando alla sinistra alta della porta, porta praticamente vuota a parte il 22 Igor Kucheryavyy che la difende. Quando l’11 asiatico Mohammad Khavari, è pronto a un colpo di testa che è un goal facile, Kucheryavyy lo anticipa con un piatto destro che però per toglierla all’afghano allontana la palla verso la porta stessa: la palla fa il pelo alla linea ma alla fine la taglia: autogoal.

l'11 afghano Mohammad Khavari mostra lucidità ed abilità: secondo goal (9', 2° tempo)

Afghanistan … 2. Appena tre minuti dopo, l’11  Khavari mostra che non avrebbe avuto bisogno dell’autogoal per andare a segno poco prima: riceve in area, scarta lievemente sulla destra, giusto il tempo di far sbilanciare su quel lato il portiere ucraino e altri due giocatori dell’est Europa che coprivano la porta, poi di piatto destro prende in contropiede tutti e tre verso il palo sinistro: rete.

Da sinistra: Sergiy Tsybikov capitano ucraino; l'11 afghano Mohammad Khavari dopo il suo goal, il secondo ... sullo sfondo nervosismo ucraino; il 5 capitano afghano Mohamad Feizi

Mezza rovesciata destra di prima. L’8 ucraino sarà in questo tempo tra i giocatori a cui viene affidata, o che personalmente trova, di più la conclusione. Da parte sua c’è la volontà, la qualità non sempre … e forse un po’ di sfortuna. Il tipo di tiro che gli è più congeniale la mezza rovesciata destra.

L'arte dell'8 ucraino: la mezza rovesciata destra. Questo forse il tiro più pericoloso di una squadra ... sin troppo innocua

Al 4′ del secondo tempo, cross da destra, dalla lunetta dell’area in mezza rovesciata: dei vari tentativi forse il più pericoloso, rasoterra a poco dal palo sinistro.
Una punizione al 14’ da fuori all’area sinistra che però è una “meta” degna del rugby: completamente fuori ed alta sulla destra. Al 15’ appena un minuto dopo replica – meno bella forse … ma anche più difficile … visto che è aerea – della mezza rovesciata: da dentro l’area: sbaglia solo di un metro dalla traversa sinistra. Fine di buona parte del lavoro ucraino, sicuramente di quello più estetico.

Afghanistan … 3. Un colpo involontario all’inguine al 9 afghano, Hamed Haidari, lo lascia a terra tre minuti almeno: poi lui stesso consegna cavallerescamente la palla agli avversari. Al 18’ il 6 afghano Reza Mhadi, che presserà e correrà senza risparmio per tutto il tempo, da fuori area cerca una conclusione che almeno per lui si rivela improbabile.

Al 22’ si replica la debolezza difensiva dell’autogoal: Andrii Gargaun si trova ancora una volta a coprir da solo in uscita un attacco afghano che pure ha appena varcato l’area sulla destra. Gli asiatici non cercano la conclusione ma l’assist che trova facile Ahmadshah Noori, il 23 in corsa verso il palo sinistro: spaventato forse dal 19 ucraino, Roman Lesyk, che accorre, Noori,  quasi a porta vuota, riesce a mandare la palla solo sul palo destro. Ma la difesa ucraina è occasionale e fatta di sforzi individuali: Lesyk non ha alcun supporto mentre Noori sì. Abdulah Hosseini ha seguito tutta l’azione e deve solo dare un colpetto per raccogliere la palla finita contro il palo. Terzo goal mentre Abdulah viene portato in spalla sotto gli spalti per raccogliere applausi.

Qualche parola del portiere ucraino. Andrii Gargaun, il portiere, è scoraggiato per l’eliminazione: “La nostra squadra mediamente non si allena sui campi da calcio, ma su quelli da calcetto e calciotto: da sette anni. E questo ovviamente pesa. Abbiamo partecipato a campionati come l’Elite dove giocano anche alcuni ex giocatori di serie A.
E’ la sesta volta che partecipiamo al Mundialido: siamo stati svantaggiati anche dal fatto che giocatori capaci sono in Ucraina al momento. Molti di noi vivono o a Roma o ad Ostia. Io sono qui nella capitale e lavoro in un cantiere navale a Fiumicino. Sono arrivato nel 2010: i miei invece sono in Italia da molto prima.”
Gargaun rappresenta un caso non frequente di ucraino la cui madre è presente in Italia da dopo dell’arrivo del padre: la migrazione ucraina di norma ha regole a dir poco invertite se non addirittura con figura maschile assente. “Mio padre è qui dal 2000, mia madre dal 2002. Lui muratore, lei è nelle pulizie”

Andrii Gargaun, il portiere ucraino all'intervallo a bordo campo esprime lamentele e forse qualche indicazione ai compagni. La difesa d'altronde le falle ce l'ha

Afghani al Mundialido. Sohrab, che nella quotidianità è un operatore psichiatrico qui a Roma, è quello che potremmo definire il manager del gruppo afghano ed è tra i pochi in grado di farsi capire in italiano.
“Investo oltre 5000 € l’anno in questi ragazzi. Sono tutti rifugiati, oltre all’investimento economico c’è un lavoro di integrazione che cerco di portare avanti con loro.”
Alla fine della partita con l’Italia Sohrab è decisamente nervoso: “Secondo me l’arbitro non è stato neutrale: ha ritirato un rigore a nostro vantaggio già fischiato e ci ha annullato una rete, ha lasciato tempo di ripresa di fiato e posizioni strategiche agli italiani ogni qual volta dovevamo battere punizioni fuori area, ci poteva concedere decisamente più recupero alla fine.
Poi c’era un caldo inverosimile e avendo le magliette simili a quelle dell’Italia abbiamo dovuto indossare i fratini per distinguerci (spettavano a loro e non agli italiani, figurando come squadra fuori casa;  come da regolamento del Mundialido, ndr): il che secondo noi un po’ ha pesato. Erano le tre del pomeriggio e si stava male anche in maglietta standard”

Marco Corazziari
20 giugno 2012