“Le nostre attività sono finalizzate all’inserimento dei giovani all’interno della società. I ragazzi musulmani, nella maggior parte dei casi di origine immigrata, vivono a cavallo di due culture, due lingue, due mondi e questa condizione li rende il miglior trait d’union da e per l’Italia. È così che si può costruire una società realmente interculturale”. Laureanda in Giurisprudenza alla Sapienza e aspirante giornalista con una vocazione particolare per il volontariato, Sabrina Mohamed, 21enne romana di origini egiziane, è la responsabile della sezione romana dei Giovani Musulmani d’Italia.
GMI: italiani musulmani. Giovani Musulmani d’Italia è un’associazione di promozione giovanile fondata nel settembre del 2001 da un gruppo di giovani musulmani di seconda generazione. “Raggruppa ragazzi dai 14 ai 30 anni che sono accomunati oltre che dalla loro fede religiosa dal sentirsi al 100% cittadini di questo paese” spiega Sabrina nell’intervista rilasciata per il progetto di ricerca Media, mode, amori dei figli dell’immigrazione del Coris che, sotto la direzione di Gaia Peruzzi, intende raccontare le attività promosse dai nuovi italiani in campo artistico, sportivo, religioso.Le città interessate dalle attività del GMI sono una ventina, distribuite lungo tutto lo stivale. Le origini dei soci le più diverse: “Della sezione romana fanno parte egiziani, palestinesi, italiani, siriani, marocchini, c’è una ragazza turca e anche una ragazza italiana che segue con noi pur non essendo musulmana”.L’insegnamento fondamentale dell’associazione è la possibilità di essere musulmani italiani: “Alcuni ragazzi vivono una crisi identitaria perché pensano di dover scegliere tra le due cose. Il messaggio che cerchiamo di trasmettere è che avere un’identità e una cultura italiana non è in contrasto con la propria religione”.
Una realtà da condividere. Tutti i sabati i membri della sezione di Roma si incontrano nel quartiere di Centocelle. “l’Imam e altri membri del direttivo della moschea di via dei Frassini ci supportano nella formazione religiosa, perché non tutti l’hanno ricevuta in modo adeguato”. “Organizziamo dibattiti su attualità e politica, giochi formativi, ogni settimana i ragazzi affittano un campo e giocano a calcio. Facciamo anche delle gite, ad esempio l’inverno passato siamo stati sul Gran Sasso, la scorsa estate alle cascate delle Marmore”.Diversi gli appuntamenti che riuniscono i gruppi delle varie città. Al convegno nazionale, che vede ogni anno la partecipazione di circa 1000 persone da tutta Italia, si affiancano i campeggi regionali: “Noi ad esempio partiamo insieme alle sezioni di Napoli, Firenze e Viterbo”.Non mancano le occasioni di confronto con i non musulmani, come la da’wa street organizzata qualche mese fa: “Fare da’wa significa trasmettere il messaggio, far conoscere la tua religione. Con il permesso del Comune abbiamo allestito un gazebo in via del Corso con libri e dolci arabi. Tantissime persone si sono avvicinate incuriosite per farci delle domande, è stato molto carino”.
Inter-attivi. La creatività e l’originalità dell’associazione si esprimono a pieno attraverso l’utilizzo disinvolto di internet e dei nuovi media. Nel trailer del convegno nazionale 2011 La rinascita della spiritualità un montaggio giocato sull’effetto sorpresa, con il passaggio repentino da un registro solenne all’ironia dilagante del videomaker Ali Darwish, offrono una dimostrazione della straordinaria inventiva dei Giovani Musulmani d’Italia. La stessa che viene messa al servizio delle campagne promosse dall’associazione, come dimostrano le immagini del flash mob organizzato a Torino nel gennaio scorso per rompere il silenzio sulla questione siriana e la pubblicazione simbolica di foto segnaletiche nell’ambito dell’iniziativa i hate Bashar.“Oltre al sito abbiamo anche un giornale nazionale, il Calamo, dove scriviamo un po’ di tutto: religione, cronaca interna ed estera, cultura e uno spazio che ospita poesie, quiz e altri contenuti inviati dai lettori”.Novità di quest’anno è radio GMI: dirette settimanali trasmesse in streaming sul web con informazioni dalle sezioni, letture del Corano in lingua araba, attualità e dibattiti con gli interventi degli ascoltatori. Le trasmissioni, al momento sospese, riprenderanno dopo l’estate.I gruppi facebook aperti dai vari gruppi sono utilizzati come mezzo di coordinamento sul territorio: “Per pubblicare il programma degli incontri e proporre idee e iniziative”.
Aspettando il ramadan. “Durante il ramadan organizziamo attività speciali che si svolgono nella moschea di Centocelle. Ad esempio l’anno scorso noi ragazze ci siamo divise in gruppi e abbiamo studiato a memoria alcune parti del Corano e la relativa interpretazione. Molte mamme vedendoci ci hanno chiesto di insegnare anche ai loro bambini e alla fine il gruppo dei bimbi ha superato quello dei giovani. È stato molto divertente”.È quest’anno? “La maggior parte di noi trascorrerà il ramadan nel paese di origine, approfittando del fatto che cade in piena estate. Quindi non abbiamo ancora pensato a delle iniziative del GMI, ma parteciperemo sicuramente alle attività della moschea”.Per Eid al-Fitr, la festa che si celebra alla fine di questo periodo, la maggior parte si recherà alla grande moschea: “Lì la festa si sente di più perché c’è moltissima gente ed è l’occasione per incontrare amici che abitano fuori Roma e che puoi vedere solo in queste occasioni”.A livello nazionale è in fase di preparazione un campeggio: “3 o 4 giorni da vivere insieme all’insegna della spiritualità”.
Sandra Fratticci(19 luglio 2012)