Sport all’asta: tutti i bambini hanno diritto a una palla

Daniele Sandri, Virtus Roma, nell'asta di solidarietà a sostegno di Sport senza Frontiere
Daniele Sandri, Virtus Roma, nell’asta di solidarietà a sostegno di Sport senza Frontiere, associazione di volontariato che opera per garantire il diritto allo sport dei bambini meno fortunati

Dei bambini ricevono in regalo una palla, anche se sono in mezzo a una guerra, un’atleta si prepara per il lancio del peso, anche se non può vedere, un calciatore palleggia, anche se è privo di una gamba. Immagini che raccontano la grazia, la concentrazione, la passione che gira intorno al mondo della palla. E che daranno la possibilità di fare sport a tanti bambini che vivono in una condizione di disagio socio-economico o psico-fisico.

Sono 80 le foto firmate Reuters vendute all’asta sabato 31 gennaio a Roma nell’evento di solidarietà a sostegno di Sport senza frontiere onlus. Banditori d’eccezione i grandi campioni di ieri e di oggi: da Andrea Lo Cicero – ex rugbista oggi conduttore televisivo – ai cestisti della Virtus Roma Lorenzo D’Ercole e Daniele Sandri. Dall’ex portiere della Lazio Felice Pulici agli atleti dell’Italian baseball-league Mirko Caradonna e Milvio Andreozzi.
“La bellezza dello sport è che si può sempre migliorare” ha dichiarato Daniele Sandri commentando la foto scelta, raffigurante la grinta di una giocatrice che finisce a terra nell’intercettare una palla. Per Felice Pulici: “È un modo di far capire ai giovani come si debba andare avanti, soprattutto oggi. Il pallone è la più bella amante del mondo”.

Protagonisti indiscussi dell’iniziativa i bambini, che nello spazio allestito all’interno della Factory-Pelanda al Macro Testaccio hanno trovato ad accoglierli campi da hockey e da tennis e spazi per il gioco e il disegno. A insaporire il tutto i piatti di Cuochi senza barriere, associazione di volontariato che utilizza la cucina per abbattere le distanze sociali, portando l’arte culinaria all’interno di case famiglia per ragazzi down, comunità di recupero o carceri.

Da quattro anni Sport senza frontiere onlus opera per garantire il diritto allo sport dei bambini meno fortunati, attraverso una rete di associazioni e impianti sportivi che li accolgono gratuitamente. Ai piccoli viene garantito tutto quello di cui hanno bisogno per dedicarsi alle loro passioni: dall’attrezzatura alle visite specialistiche, all’attenzione costante di un team composto da psicologi, neuropsichiatri, mediatori interculturali, coordinatori e istruttori sportivi che individuano il percorso più adatto al bambino e il livello di inclusione sociale raggiunto. L’obiettivo finale è infatti la relazione: “Tra i nostri beneficiari ci sono anche bambini che vivono nelle case famiglia. Non gli manca un tetto, del cibo…ma sono ghettizzati, non hanno la possibilità di entrare in un gruppo”.

S.F.
(3 febbraio 2015)

Leggi anche: