I migranti: una risorsa per i paesi che li accolgono

IMG_0058Alla LUISS a Roma, il 15 marzo, si è tenuto il convegno: “Flussi migratori globali e politiche di accoglienza ed integrazione culturale nel mondo che verrà”.

“Il problema dell’immigrazione è complesso ma, se affrontato con gli strumenti idonei, può essere gestito nella maniera giusta”,  esordisce Rita Santarelli, Presidente VISES, associazione di volontariato iniziative sviluppo economico sociale.

È del medesimo parere Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager,  “le persone immigrate residenti in Italia, possono contribuire positivamente ed essere un valore aggiunto per il mondo del lavoro e dell’economia”. Molti stranieri lavorano nelle nostre aziende portando un contributo importante contribuendo sia con il lavoro che con il pagamento delle tasse.

A spiegare alcune delle principali ragioni del fenomeno migratorio è Antonio Ricci del Centro Studi e Ricerche IDOS Immigrazione Dossier statistico, chiarendo che si cambia paese per sfuggire alla povertà, per ragioni politiche, economiche, ma che anche la guerra sia una delle cause principali dello spopolamento di molte zone del mondo. E prosegue chiarendo che “l’Europa non è il primo continente soggetto alle migrazioni, bensì l’Asia.”

Ad illustrare altri motivi legati all’ambiente ed ai flussi migratori è Giuseppe di Taranto, professore di storia dell’economia e dell’impresa presso la LUISS, “spesso si lascia il proprio paese per problemi legati all’inquinamento ed alla povertà. Bisognerebbe che l’Europa vedesse i migranti come una risorsa” prosegue di Taranto. L’Europa e lo Stato italiano ancora non riconoscono e faticano a regolamentare “il diritto ad emigrare. A questi vuoti legislativi sopperiscono la Chiesa ed il volontariato.”

Spesso il migrante viene associato al terrorista “questo porta a movimenti xenofobi. Bisognerebbe guardare i dati relativi ai migranti come una realtà non solo come un emergenza da risolvere,” evidenzia Gianni Bonvicini, studioso di questioni europee e di politica estera.

Ed è proprio in riferimento ad una realtà migrante che è intervenuto Ismael, un giovane preveniente dal Benin, in rappresentanza della cooperativa sociale Barikamà.  Roma per lui è stata una chance: “Con la cooperativa Barikamà io ed altri immigrati ci occupiamo di produrre e vendere yogurt. Abbiamo iniziato con una realtà di quartiere per poi allagarci.”

Lorena Bianchetti testimonial dell’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha concluso la mattinata interrogandosi sul ruolo che dovrebbe ricoprire un buon giornalista di fronte a molte tragedie umane. Lei stessa ha conosciuto una donna che per poter pagare il viaggio verso l’Italia su un barcone, ha dovuto privarsi di un occhio, e venderlo. La Bianchetti si è interrogata sul fatto che eventi come questi non facciano notizia, mentre episodi banali di cronaca vengono ripresi dai mass-media solo perché più vicini a noi.

L’incontro ha messo in luce il fenomeno dell’immigrazione come risorsa per l’Italia e l’Europa, come un contributo che le popolazioni migranti possano portare al mondo del lavoro e nell’arricchimento culturale. È anche emersa una mancata risposta dell’Europa e dello stato italiano nel gestire una realtà che appartiene al nostro presente e sarà forse ancora più tangibile in futuro.

Marzia Castiglione Humani

(22 marzo 2016)

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