Contro la tratta di esseri umani, realtà e prospettive

photo550011695610832869Venerdì 26 la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati ha ospitato un incontro aperto sul delicato tema della tratta di esseri umani. “Tra il dire il fare… L’impegno della politica contro la tratta di esseri umani tra teoria e pratiche”, è stato organizzato dalla Piattaforma Nazionale Antitratta, rete alla quale hanno aderito circa sessanta enti, del privato, sociale e del pubblico.

Le cifre diffuse sono uno sprone al lavoro di contrasto del fenomeno “37.000 le persone che sono state sottratte ai trafficanti grazie ai progetti antitratta. Secondo la stima della Direzione Nazionale Antimafia per ogni vittima sottratta al traffico significa anche togliere alle organizzazioni criminali che lo gestiscono circa 40.000 euro anno. Quindi, oltre ad aiutare 37mila persone ad emanciparsi e in molti casi a denunciare i loro sfruttatori, il lavoro dei progetti ha consentito di sottrarre ai trafficanti circa 1.480.000.000 euro”. La ragione dell’incontro è inoltre  economica, poiché “il fondo aggiuntivo a sostegno del Piano Antitratta, è stato fortemente ridimensionato a 3 milioni l’anno con un taglio di 6 milioni rispetto ai 9 previsti.”

L’idea proposta dall’onorevole Giovanna Martelli di Sinistra italiana è costituire un gruppo interparlamentare che inizi un dialogo costante con la società civile e le associazioni che si occupano da anni di sfruttamento” allo scopo di iniziare a costituire una struttura ufficiale solida e duratura. Dello stesso parere anche l’onorevole Livia Turco del Partito Democratico, che tuttavia ha aggiunto “anche il terzo settore ha delle responsabilità importanti perché spesso non si riconosce come interlocutore. Bisogna invece avere l’ambizione di fare grandi riforme.”

Il punto centrale riguarda soprattutto i cambiamenti che stanno avvenendo nell’ambito della tratta di esseri umani sono preoccupanti e richiamano con urgenza un’attenzione sull’argomento “l’evoluzione della tratta, se tale la si può definire, vede sempre più il coinvolgimento dei minori. A malincuore ho constatato come, su questa tematica, il governo non sia stato un interlocutore utile” sottolinea Maria Grazia Giammarinaro, relatrice speciale ONU sul traffico di persone.

Il riferimento normativo più volte citato nel corso del dibattito è stato l’articolo 18 del Testo Unico sull’immigrazione, dove si può leggere:

“[..] qualora siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero, ed emergano concreti pericoli per la sua incolumità, per effetto dei tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di un’associazione dedita ad uno dei predetti delitti o delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del giudizio, il questore, anche su proposta del Procuratore della Repubblica, o con il parere favorevole della stessa autorità, rilascia uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell’organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale […]

La lungimirante normativa è datata 1998. Ci si augura che il compimento del diciottesimo anno porti ad una sua ulteriore maturazione e, questa volta sì, ad un’evoluzione.

Piera F. Mastantuono

(2 marzo 2016)

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