Oggi con la globalizzazione le persone sembrano abituate a vivere insieme con i migranti, ma abitudine non vuol dire conoscenza. Esistono ancora tanti stereotipi sui nostri vicini.
Zhao, una studentessa cinese che frequenta il terzo anno all’università Tor Vergata, racconta quali sono le tre domande che gli italiani le fanno più di frequente e le sue risposte.
Sei una coreana, una giapponese o una cinese?
“Allo stesso modo in cui i cinesi hanno difficoltà a distinguere uno spagnolo e un italiano agli italiani sembra che tutti gli asiatici abbiano la stessa faccia”, racconta Zhao, “alcuni italiani le danno il buongiorno in tre lingue diverse”.
È vero che i cinesi mangiano tutto, incluso i gatti?
Questa è una domanda che lascia Zhao sempre senza parole e la sua risposta è: “Assolutamente no!”. “Noi cinesi mangiano cibi “normali” come gli italiani, l’unica differenza è che abbiamo modi di cucinare un po’ diversi. In alcune zone, le persone mangiano i cani, ma non i cani domestici. Per quanto riguarda i gatti, invece, nessuno li mangia”.
Tutti i cinesi sanno giocare a ping pong?
“E’ vero che il ping pong è uno sport molto popolare in Cina, ma dire che tutti giocano è un po’ esagerato, ci piacciono anche altri sport. Ad esempio, un mio amico cinese è stato a San Siro per vedere una partita di pallone della sua squadra preferita”.
Oltre a queste domande per Zhao stravaganti, la giovane sente che esiste un grande divario sulla conoscenza della Cina tra le persone che ci sono state e quelle che non hanno mai visitato il paese asiatico. Queste ultime, infatti, hanno ancora in testa la vecchia immagine di povertà, chiusura e scarso sviluppo del paese.“Come cinese che studia in Italia, vorrei diventare un ponte tra questi due luoghi magnifici e magnificenti. Spero che un giorno questi stereotipi si dissolveranno perché siamo geograficamente lontani, ma vicini nei cuori”.
Naiqian Wanq
(23 marzo 2016)
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