Domenica del 2 ottobre è stata la volta della comunità pakistana che ha promosso un evento, Il Pakistan Food Festival, che si è tenuto all’Ambasciata pakistana in via della Camilluccia. Si tratta di una versione alternativa dell’annuale “Basant Festival”, la festa degli aquiloni, che gli anni scorsi si teneva nei giardini dell’ambasciata. Quest’anno però c’è stata un’importante novità: se da una parte infatti la finalità era quella di promuovere e diffondere in Italia la ricca cultura del Pakistan, attraverso stand di specialità culinarie, articoli di artigianato, tessile, bigiotteria, tatuaggi hennè e musica dal vivo; dall’altra la volontà di dare un aiuto concreto alle vittime del terremoto. I ricavi saranno infatti interamente devoluti in beneficenza.
Nonostante il meteo tipicamente autunnale di questi giorni, i giardini della sede diplomatica pakistana si sono accesi di colori vivaci degli abiti tradizionali sfoggiati dai partecipanti. Non è mancato poi l’intrattenimento all’aria aperta sia per grandi che per piccini, grazie alla presenza degli animatori e giochi gonfiabili. Il tutto accompagnato dalle musiche e balli tradizionali e dal profumo speziato delle pietanze tipiche.
Anche il Pakistan, come l’Italia, ha dovuto far fronte a tragedie causate dall’alta sismicità del proprio territorio: il 26 ottobre, infatti, si ricorda il primo anniversario del terremoto che proprio l’anno scorso ha colpito alcune zone tra il Pakistan e l’Afganistan, tra cui la capitale Islamabad, e che ha provocato oltre 300 vittime e migliaia di feriti e sfollati. Per non parlare del catastrofico terremoto del Kashmir del 2005, con il tragico bilancio di 73 279 morti e 69 000 feriti. In momenti come questi non ci sono diversità che tengano, e per fortuna il cuore prevale su ogni cosa: un gesto di solidarietà per ricominciare insieme.
(4 ottobre 2016)
Ania Tarasiewicz
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