Dossier statistico Immigrazione 2016: i numeri e i luoghi comuni

L’immigrazione è un fenomeno d’emergenza? No, è un fenomeno strutturale. Lo è secondo il Dossier Statistico Immigrazione, presentato a Roma il 27 ottobre, e realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in partenariato con la rivista interreligiosa Confronti, in collaborazione dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razzismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il sostegno del fondo Otto per Mille della Tavola valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi.

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Immigrazione in Italia – un fenomeno strutturale. Ogni minuto, secondo una stima dell’Unhcr, 24 persone nel mondo sono costrette a lasciare la propria casa per sfuggire a una situazione insostenibile di bisogno o per evitare il pericolo di morte o di privazione della libertà.  Secondo l’Istat in Italia risiedono 5.026.153 cittadini stranieri, fenomeno che ha conosciuto nel 2015 un aumento di circa 200mila unità. In Italia arrivano non soltanto per lavoro o a causa della guerra ma anche per il cambiamento climatico o per la sovrappopolazione, spesso con le convinzioni illusorie di arrivare nella “terra promessa”.

Aspetti demografici. In Italia gli immigrati non sono solo i profughi. I migranti forzati sono comunque una quota ridotta rispetto agli immigrati stanziali,  denominati da alcuni studiosi “i migranti dimenticati”, nonostante il contributo che assicurano ai paesi di accoglienza e a quelli di origine. I dati statistici confermano che i nuovi arrivati sono un paracadute demografico ed economico. Mentre l’Europa sta sempre più diventando “un ospizio”, l’Africa è paragonabile ad un asilo nido. Da anni la popolazione in Italia è in diminuzione e soprattutto l’età media è in continua crescita. Questa tendenza peggiorerà, trovando tuttavia un parziale temperamento nei flussi degli immigrati. Nel 2015 In Italia sono 72.000 i nuovi nati da genitori entrambi stranieri, circa un settimo di tutte le nascite dell’anno.

Aspetti economici. La presenza degli immigrati è quanto mai positiva sotto l’aspetto previdenziale perché fornisce un copioso gettito contributivo (10,9 miliardi di euro nel 2015). I contribuenti stranieri, nel corso del 2015, hanno pagato 6,8 miliardi di euro di IRPEF.  Oltre a questa cifra si deve anche considerare che 11 miliardi di euro dei contributi pagati dagli stranieri coprono le pensioni di 640 mila italiani.  La ricchezza dell’immigrazione consiste anche nei matrimoni misti, nella riduzione dell’invecchiamento della popolazione, nello sviluppo di una vivace imprenditoria straniera, e non è valorizzata in Italia. Gli immigrati sono anche una via di collegamento economico e culturale con gli altri paesi del mondo, un contributo all’internalizzazione delle imprese italiane per portare il Made in Italy nel mondo.

Di fronte alle ricerche e dati statistici è evidente che i fenomeni della xenofobia e dell’incomprensione contrastano con il nuovo mondo multietnico in cui ci troviamo.

Marianna Soronevych

(2 novembre 2016)

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