Centro Studi e Ricerche IDOS in collaborazione con MoneyGram e CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) ha presentato a Roma martedì 13 Dicembre, l’Aggiornamento Statistico del Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2016. Scopo della pubblicazione, alla sua terza edizione è, come dichiarato dal coordinatore Franco Pittau (IDOS), “la conoscenza sempre più approfondita dell’imprenditoria degli immigrati”.La conferenza prende il via già dall’introduzione di Domenico Mauriello, responsabile dell’Ufficio Centro Studi di UNIONCAMERE sede ospitante dell’evento, con dati controcorrente rispetto all’attuale quadro economico italiano. “Sono più di 550mila le aziende a guida immigrata registrate in Italia alla fine del 2015, il 9,1 % del totale, e producono 96 miliardi di euro di valore aggiunto, il 6,7 % della ricchezza complessiva. Tra il 2011 e il 2015 sono aumentate di oltre il 21 %, mentre nello stesso periodo il numero totale delle imprese registrate in Italia ha fatto rilevare un calo complessivo dello 0,9%”.È Maria Paola Nanni, curatrice IDOS, a presentare nel dettaglio il rapporto con una sintesi statistica che mostra come al crescere dell’imprenditorialità immigrata non si accompagni un’adeguata crescita di qualità. La motivazione ha matrici nella forte tendenza alla concentrazione settoriale dove ad esempio l’edilizia è monopolio dei lavoratori rumeni e albanesi, mentre l’attività manufattrice vede dominare i cinesi, con di imprese piccole, fragili e di breve durata. Questa situazione ha di contro promosso un dinamismo occupazionale frutto del non potersi permettere lunghi periodi di disoccupazione a causa delle difficoltà di accesso al credito. Eccessiva burocrazia e pressione fiscale, accompagnate da scarsa formazione d’impresa sono problematiche comuni anche agli imprenditori autoctoni. Tale condivisione suggerisce la soluzione: “Intervenire in un’ottica integrata, che valorizzi i processi d’integrazione”.Ad approfondire il valore della vitalità dell’imprenditoria immigrata è l’intervento della Vice Presidente Nazionale CNA, Maria Fermanelli, che pone l’accento su come il “lavoro sia uno dei principali fattori di inclusione sociale”. In questa lettura si prospetta un’economia che consenta di mettere insieme crescita e sociale, facendosi traino dell’integrazione.A incarnare la realizzazione di questo “sogno” è la testimonianza di Madi Sakande del Burkina Faso, vincitore del MoneyGram Award 2016 dell’imprenditoria, che sottolinea quanto il realizzare un presente condiviso crei le basi per un comune futuro migliore per i nostri figli: “siamo in un periodo di cambio epocale, dove le telecomunicazioni portano le notizie ovunque nello stesso momento. Far vedere che è possibile cambiare e crescere, deve aiutarci a superare insieme le paure per un domani migliore per le generazioni future.”In conclusione le parole del Presidente IDOS, Ugo Melchionda: “Le migrazioni sono la più antica azione di contrasto alla povertà”.“Dicono che c’è un tempo per seminare E uno più lungo per aspettare Io dico che c’era un tempo sognato Che bisognava sognare” (Ivano Fossati)
Silvia Costantini(12 dicembre 2016)
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