Rapporto Idos: riflessioni su criticità e buoni esempi dell’accoglienza nel Lazio

Il 25 maggio 2017 è stato presentato il dodicesimo rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni, curato dal Centro Studi e Ricerche Idos e l’Istituto di studi politici S. Pio V.

Le ricerche Idos, contenute nel rapporto, vogliono incentivare gli studi in ambito universitario sui diritti umani al fine di migliorare l’integrazione e l’accoglienza. Il volume è infatti diviso in cinque parti che analizzano l’ospitalità nel Lazio, nella città metropolitana di Roma e su Roma capitale. Inoltre uno speciale approfondimento è dedicato alle nuove forme d’accoglienza come le adozioni ed i corridoi umanitari.” A introdurre il rapporto è stato Antonio Iodice, presidente dell’Istituto S. Pio V e Ugo Melchionda Presidente Studi e Ricerche IDOS.

Ginevra de Maio, curatrice delle ricerche Idos, fornisce una panoramica dei dati sul fenomeno migratorio e spiega l’impatto che ha sulla popolazione del Lazio “grazie ai migranti assistiamo ad un rinnovamento demografico che altrimenti sarebbe assente. Anche le residenze di persone straniere sono aumentate, in particolare è cresciuto il numero di residenti di origine rumena, bangladese e polacca. A Roma negli ultimi anni si riscontra il 17% di nuove nascite, soprattutto di origine asiatica . Ma vi sono anche dati negativi: nel mercato del lavoro cresce la disoccupazione, solo il 14% dei migranti ha un lavoro stabile. Aumenta anche la solitudine: c’è la solidarietà, ma manca un impegno politico e istituzionale”.

Fabiana Musicco, responsabile del progetto Refugees Welcome Italia onlus, racconta il modello positivo di cittadinanza attiva che prende spunto dalla Germania “con la nostra onlus vogliamo cambiare la storia e l’accoglienza dei migranti: abbiamo creato una piattaforma web per ospitare i migranti nelle famiglie. Tale accoglienza è gratuita e professionale: forniamo assistenza a chi ospita e alla comunità per superare paure e pregiudizi. Stiamo ottenendo dei riscontri positivi anche dai media interessati a questo tipo di progetto.”

Ewa Blasik dell’Associazione nazionale oltre le frontiere, sottolinea le difficoltà ancora da superare per facilitare l’integrazione: “l’osservatorio è un fotografia della situazione odierna, non è solo uno studio numerico. Gli ostacoli maggiori si riscontrano nell’assistenza sanitaria e nell’emergenza abitativa; ciò genera l’ennesima guerra tra poveri. Altre criticità si rilevano nell’inserimento scolastico e nel lavoro nero che determina condizioni inumane, sfruttamento e vittime. Noi della Cisl cerchiamo di tutelare i lavoratori migranti.”

“I dati  dei migranti transitanti per Roma parlano di circa  80 mila persone, questo anche a causa dei tempi di permanenza troppo lunghi a causa delle lungaggini burocratiche e le poche prospettive. Con la nostra clinica mobile aiutiamo chi scappa dalla guerra e dagli abusi. Infatti 9 migranti su 10 hanno subito o assistito a queste forme di violenza; per dare delle risposte concrete servono maggiori presidi umanitari.” Questa la testimonianza di Alberto Barbieri di Medici per i diritti umani.

Da quanto emerso dal rapporto Idos si deduce che la situazioni dei migranti del Lazio è caratterizzata da emergenze e criticità aggravate da cifre sempre in crescita, ma compaiono anche forme di accoglienza dal basso sempre più diffuse e radicate.

Marzia Castiglione Humani

(28, maggio 2017)

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