Medici per i diritti umani (foto La Sicilia)Martedì 27 giugno 2017 si è tenuto a Roma, presso l’Impact Hub a viale dello Scalo di San Lorenzo 67, l’incontro intitolato “Fermare i migranti? Un confronto tra politica e ONG”. All’evento, organizzato da MEDU erano presenti il senatore del Movimento Cinque Stelle, Nicola Morra, e il medico Alberto Barbieri.A moderare è stata chiamata la giornalista di “Altreconomia”, e collaboratrice del sito “Osservatorio Diritti”, Ilaria Sesana. Lo scopo dell’iniziativa era cercare di capire un fenomeno complesso come quello delle migrazioni superando “slogan e semplificazioni”.Negli ultimi tre anni, sulle coste italiane, sono arrivati circa 500.000 migranti: un numero più alto rispetto all’insieme dei migranti arrivati in Italia nei dieci anni precedenti. I luoghi da cui avvengono la maggior parte delle partenze sono i paesi dell’Africa Occidentale sub-sahariana e del Corno d’Africa.Possiamo dire che oggi viviamo in un’epoca “post diritti umani”. Tutto questo perchè gli stessi diritti umani non sono più imprescindibili. Nel campo delle migrazioni infatti, al giorno d’oggi, si tiene conto solamente dei numeri ma non delle storie umane che ci sono dietro. Molto spesso, dietro una violenza subita, vi è un vero e proprio dramma interiore che non viene preso in considerazione.Secondo le parole del medico Barbieri “durante la traversata i migranti subiscono vari soprusi e maltrattamenti. L’aspetto psicologico di queste persone è quello più debole e vulnerabile ed è la causa che crea maggiori problemi durante il cosiddetto processo di integrazione”. Questo tipo di maltrattamenti avviene specialmente durante il lungo periodo passato nelle carceri libiche perchè questo paese è “totalmente disintegrato, sembra un vero e proprio campo di concentramento e sfruttamento. Vi è molta eterogeneità al suo interno e, per questo, le violenze che vengono attuate sui migranti sono difficili da contrastare”.Il senatore Morra si è dimostrato molto critico verso le ultime misure politiche adottate per cercare di risolvere tale problema: ” Prima di fare si dovrebbe studiare”, così si è espresso Morra riguardo l’accordo tra UE e Libia siglato lo scorso febbraio. Per mettere fine a questa “situazione fluida”, parole usate dal ministro Minniti secondo l’esponente pentastellato, sono stati inviati in Libia circa 200 soldati italiani che però, al momento, non si sa bene dove siano.
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