Intervista a Laura Baldassarre: cosa ne pensano le associazioni?

L’intervista a Laura Baldassarre, Assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, della scorsa settimana ha lasciato riflessioni e domande aperte. Per delineare un quadro d’insieme sul futuro dell’accoglienza e i passi che si stanno muovendo, abbiamo chiesto un riscontro alle associazioni direttamente coinvolte.

L’accoglienza dei migranti transitanti e Baobab Experience rappresentano un binomio indissolubile. Roberto Viviani, presidente dell’associazione, commenta così quanto emerso dall’intervista:

Pensiamo che sia preoccupante che dopo appena un mese dall’annuncio dell’apertura del FerrHotel a Giugno 2017, i posti siano già scesi da 150 a 60. Avevamo già sottolineato come la soluzione non fosse sufficiente: ad Agosto 2015 nel centro di via Cupa, siamo arrivati a ospitare 890 persone, lo scorso anno nel mese di luglio gli ospiti erano più di 300.

Parallelamente la chiusura del presidio umanitario della CRI in via del Frantoio prevista per Giugno, rende lo scenario ancora più sconcertante: al netto, si chiude un posto con 90 letti e se ne apre uno con 60. Non vogliamo credere che questo sia il piano che l’Assessora orgogliosamente rivendica.

Leggiamo poi che l’assessora Baldassarre vorrebbe firmare un protocollo di intesa con la Prefettura per permettere ai richiedenti asilo di fare attività di volontariato. Qui siamo al grottesco: i migranti sono costretti ad aspettare mesi solo per avere il primo appuntamento in questura e sono costretti a passare la notte fuori dall’ufficio di Via Patini per avere una minima possibilità di essere ricevuti. Ricordiamo all’Assessora anche che tra settembre e ottobre 2016, l’ufficio immigrazione decise deliberatamente di sospendere la ricezione delle domande di asilo, violando apertamente diverse norme internazionali. Più che pensare a protocolli di intesa per far lavorare volontariamente, suggeriamo che l’amministrazione comunale monitori e vigili sulle attività dell’ufficio immigrazione della questura. L’idea, poi, che i migranti debbano lavorare per ottenere un diritto internazionale è piuttosto assurda: è come se ai cittadini che usufruiscono delle cure al Pronto Soccorso (che sono, appunto, un loro diritto), venisse richiesto di fare lavori di giardinaggio all’ospedale.

Questa pericolosa equazione è contenuta anche nel pacchetto Minniti sull’immigrazione, un insieme di norme che fanno piombare l’Italia in un’epoca buia in cui le migrazioni sono affrontate solo come problema di ordine pubblico e non come questione umanitaria. Un’accoglienza degna ha riscontri positivi per l’ordine pubblico, per l’economia, per la vita di tutta la società, nessuno escluso”.

La stessa preoccupazione sui numeri e sui tempi di messa in opera, tardivi per Giugno, è espressa da Alberto Barbieri, coordinatore generale di MEDU, associazione da sempre in prima linea con Baobab sul fronte della prima accoglienza:

l’ultima riunione cui siamo stati convocati risale a fine dicembre dove abbiamo ribadito la necessità e la disponibilità, insieme a Baobab Experience, ad attivare immediatamente una Postazione Umanitaria presso la stazione Tiburtina che possa offrire primissima assistenza, orientamento e assistenza sanitaria ai migranti vulnerabili in arrivo. A oggi non abbiamo novità in merito, né abbiamo più avuto incontri o ne sono finora previsti”.

Parlando poi del numero dei posti destinati ai migranti transitanti, aggiunge la nostra richiesta è stata di 600 posti e di realizzare più centri accoglienza dislocati sul territorio per evitare, come già visto, il sovraffollamento. Basti pensare che 150 erano soltanto le persone ospitate lo scorso anno nella Tenda Baobab e che i flussi migratori sono nettamente aumentati e in crescita”.

Giorgio De Acutis, coordinatore del Presidio Umanitario Tiburtino della Croce Rossa di Roma in via del Frantoio, invece commenta esprimendo la “piena soddisfazione per il buon coordinamento tra le varie istituzioni, necessario per garantire la buona accoglienza che rispetta la dignità di chi ha bisogno e allo stesso momento rispetta i territori coinvolti. Rispetto al FerrHotel e al Presidio Umanitario Tiburtino di via del Frantoio, rinnovando il nostro spirito di servizio e di collaborazione con le istituzioni, esprimiamo soddisfazione per le intenzioni dell’assessora nel garantire accoglienza a chi, per un motivo o per l’altro, è escluso dal circuito formale di accoglienza“.

Donatella Parisi, responsabile per la comunicazione del Centro Astalli, interpellata in merito, chiarisce che noi non siamo coinvolti come ruolo attivo nella gestione dei transitanti. Nell’ultimo incontro con l’Assessora Laura Baldassarre, cui siamo stati convocati con altre associazione a fine Agosto, abbiamo detto che i nostri servizi di bassa soglia, quale la mensa e il servizio legale e l’assistenza sanitaria, sono aperti a tutti qui al Centro Astalli “.

Nel frattempo ieri, martedì 14 Febbraio, presso il VI Municipio si è tenuto il terzo incontro della campagna #RomaAscoltaRoma: verso il piano sociale cittadino e proprio sul tema “Modelli di Inclusione delle Persone di origine straniera”.

Nulla è emerso di nuovo a far luce sulle zone d’ombra finora riscontrate e si attende il prossimo incontro, annunciato pubblico, fra assessorato, associazioni e comitati di quartiere: la sfida dell’accoglienza continua.

Silvia Costantini

(15 Febbraio 2017)

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