Hanami e la fioritura dei ciliegi: a Roma come in Giappone

 

Sakura del Parco dell’EUR – Giada Stallone
Quale miglior modo di celebrare l’inizio della stagione primaverile se non contemplando la fioritura degli alberi? Hanami è il termine giapponese per indicare questa tradizione, letteralmente “ammirare i fiori”, la pratica prevede la contemplazione della fioritura di qualsiasi arbusto ma con il tempo si è consolidata la celebrazione del ciliegio (Sakura).I primi fiori iniziano a sbocciare durante il mese di marzo ed aprile è il periodo di massima fioritura; generalmente gli alberi mantengono una folta fioritura per circa due settimane. Le condizioni climatiche, ovviamente, incidono sul periodo di inizio del processo e della caduta dei fiori, per far godere al meglio di questa tradizione molte agenzie metereologiche giapponesi si occupano di monitorare e comunicare alla popolazione i dati relativi alla fioritura e alle condizioni climatiche. Lo stesso JNTO – Ente Nazionale del Turismo Giapponese ha condiviso sul proprio portale le previsioni di quest’anno.Recarsi in un parco, consumare un picnic in compagnia e sotto una pioggia di delicati petali sono le pratiche previste dall’Hanami. Ammirare le bellezze della natura e non solo: celebrare religiosamente le sue forze, entità spirituali presenti in ogni cosa.
Albero in fiore al Parco dell’EUR – Giada Stallone

Hanami a Roma: dove e quando?

In territorio capitolino sono presenti alcuni parchi dove celebrare l’evento. Al Parco del Lago dell’EUR sono piantati circa 150 ciliegi, donati alla città di Roma nel 1959 dal primo ministro giapponese Nobusuke Kishi in segno di amicizia. Come spiega Luigina Quercia – sinologa, studiosa e guida orientalista presso l’Associazione Culturale Kairós– “la maggior parte di questi ciliegi furono usati per adornare il laghetto artificiale; per questo motivo il percorso pedonale che lo costeggia è stato denominato Passeggiata del Giappone, inaugurato in occasione dei giochi Olimpici del 1960. La presenza di così tanti Sakura in un solo luogo, che molto ricorda i paesaggi giapponesi per via del territorio scosceso, ha fatto sì che per molto tempo fosse il punto di ritrovo della comunità nipponica in Italia e a Roma”. Proprio per tale particolare conformazione del territorio l’Associazione Kairós nata nel 2004 “con lo scopo di accrescere e sviluppare le potenzialità dell’individuo attraverso attività culturali”, organizza da tempo percorsi dedicati all’Hanami con particolare attenzione anche ad attività dedicate ai bambini.Altra importante iniziativa è stata organizzata dall’Istituto Giapponese di Cultura di Roma in collaborazione con il Museo Orto Botanico di Napoli, Ikebana Ohanra A.L.U. Study Group, Studio Arti Floreali, Centro Diffusione Origami con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone: il 12, il 13 ed il 14 aprile  presso l’Orto Botanico della Sapienza “sarà possibile ammirare la bellezza della fioritura dei ciliegi, partecipare a visite guidate, ad attività didattiche per i bambini e a conferenze sul tema”.Per festeggiare l’arrivo della primavera, inoltre, domenica 15 aprile dalle ore 10.30 alle ore 20.00 presso Largo Venue e con ingresso ad offerta libera sarà allestito un mercatino giapponese. Il “Sakura Matsuri”: sarà possibile accedere a quattro padiglioni divisi per aree tematiche ove trascorrere una piacevole giornata all’insegna del cibo, della musica e della cultura giapponese.

Hanami: origini, storia e tradizioni

L’Hanami nasce in Giappone molto tempo addietro, circa nel 700 a.C. Tracce di questa usanza possono essere ricercate in testi antichi; ad esempio nel Man’yōshū (“Raccolta di diecimila foglie”), una antica antologia di poesie waka, ossia brevi componimenti, risalente al VIII secolo d.c. Inizialmente, oggetto di ammirazione erano i fiori di prugno (Ume) e solo durante la dinastia imperiale Heian si passò alla contemplazione dei fiori di ciliegio. L’Hanami era una tradizione prediletta dalla classe nobile e dalla famiglia imperiale e solo con il declino di quest’ultima la pratica venne adottata anche dal resto della popolazione.La tradizione prevede che si utilizzi un telo azzurro per stendersi sul prato: il mizuiro è il colore che rappresenta l’unione tra l’acqua ed il cielo. Inoltre i giapponesi portano con sé il bendo cioè una scatola contenente del cibo tipico da condividere. Le nuove generazioni continuano a celebrare la tradizione perché  rappresenta una piacevole occasione di incontro tra amici, per inscenare cosplay (ossia travestirsi e riprodurre i comportamenti di un dato personaggio di fumetti, manga, videogame, libri etc.) e per organizzare gite fuori porta e preferiscono consumare pollo fritto, birra e mochi – un dolce glutinoso e ripieno di confettura.

Giada Stallone(30 marzo 2019)

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