“Quaderni Romeni”, “Memorie”, “Spiritualità”, “Farfalle di carta”, “Arte e vita” sono solo alcune delle collane che raccolgono i 70 manoscritti pubblicati da Rediviva Edizioni in soli 7 anni dalla sua fondazione. Un catalogo molto ampio e variegato che spazia dai classici di letteratura romena a romanzi storici e ancora dall’arte al tema dei diritti per incontrare il maggior numero di lettori possibili. Nata nel 2012 come progetto all’interno del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, Rediviva Edizioni è una casa editrice “tesa a promuovere i valori culturali romeni in Italia, ma anche a mettere in risalto gli scambi interculturali, la ricchezza della diversità culturale, tutti aspetti fondamentali che caratterizzano la società e il mondo attuale”. L’idea lungimirante dietro a questa variegata realtà editoriale è stata di Violeta Popescu, direttrice del Centro, e di Ingrid Beatrice Coman, oggi direttrice editoriale di Rediviva. “La casa editrice è aperta a tutti coloro che con il loro messaggio offrano un contributo essenziale per promuovere il dialogo fra le culture, come testimonianza di una convivenza serena e di un arricchimento reciproco.”
La missione di Rediviva
“Forse è arrivato il momento di rimuovere le frontiere fra le parole: tutti noi, italiani o stranieri, nativi o migranti, veniamo da un luogo lontano, molto più lontano di quanto ci ricordiamo, e questo mondo è la nostra casa. Tutti noi, non importa se abitiamo vicino o lontano, ci troviamo costantemente di fronte alla sfida rappresentata dal senso della diversità nell’unità.” Con questa missione la casa editrice, nata come ponte tra la cultura romena e italiana, ha nel tempo aperto le porte a scrittori provenienti da tutto il mondo: ne è un esempio la collana “Afrika” che raccoglie al suo interno scrittori marocchini e algerini. Rediviva Edizioni porta vanti con convincimento la sua missione di dialogo interculturale, oltre che con le pubblicazioni, anche con attività strettamente legate alla città di Milano e rivolte alle comunità multietniche presenti sul territorio. Le idee e la cultura, però, non possono essere racchiuse in uno spazio circoscritto, sono per loro natura astratte e quindi virtualmente accessibili a tutti: nel caso della casa editrice ciò diventa una realtà concreta nel momento in cui librerie da tutta Italia richiedono quei volumi facendo così da ponte verso orizzonti più lontani.
Storia e attualità
Rediviva Edizioni si è fatta largo tra i colossi dell’editoria e, nata come una scommessa, è arrivata ad essere presente a manifestazioni editoriali di prestigio: prima fra tutte la Fiera del Libro di Torino, ma anche il Bookcity Festival di Milano. Questa è la dimostrazione di come l’associazione di persone che credono in un ideale e che vogliono trasformarlo in progetto concreto possano farcela se guidati dalla passione e da un certo intento di inclusione, a conferma del fatto che la chiusura e l’esclusione sono le armi perdenti per affrontare la complessità del presente. Un presente sfaccettato e che pone molte questioni nuove all’umanità, nel senso più ampio del termine, che la casa editrice cerca di affrontare tramite la pubblicazioni di volumi non solo storici o classici, ma anche su temi sociali e prettamente legati all’attualità: un esempio sono i volumi che trattano della condizione delle badanti ai giorni nostri, raccolti nella collana “Generazioni e Diritti”.
“Un viaggio che si preannuncia molto faticoso”
Un nome, Rediviva, che parla da sè e che suggerisce un’idea di rinascita: nelle parole di Violeta Popescu si tratta del rinnovamento dei legami culturali tra Italia e Romania, legami per molti anni interrotti a causa del regime comunista che governava il Paese, dopo la sua caduta si è iniziato a ricostruire e a ricucire quei ponti perduti, a recuperare la memoria di un passato ormai superato, ma che può fare da guida per affrontare il presente e il futuro. “Impegnandoci in questa casa editrice, tutti noi, collaboratori romeni, italiani, algerini, abbiamo ritrovato la gioia di una comunità spirituale, data dal rispetto per l’altro e per i valori culturali condivisi. Anche se per la cultura e l’editoria questo è un momento molto difficile e il nostro progetto sembra disperato, crediamo che valga la pena valorizzare questa idea e portarla avanti, anche a costo di affrontare un viaggio che si preannuncia molto faticoso.”
Agnese Corradi(17aprile2019)
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