Legge sulla cittadinanza, tappe del passato e prospettive future

Una nuova legge sulla cittadinanza ha una storia lunga 16 anni: le tappe del passato e le prospettive future verso ius soli e ius culturae.

Il 3 ottobre la Commissione Affari Costituzionali è tornata al lavoro sulla questione, ma la storia di una nuova legge sulla cittadinanza parte da lontano. Se ne è parlato per la prima volta nel 2003: nel frattempo le bambine e i bambini nati da genitori stranieri sono diventati uomini e donne, molti ragazzi sono cresciuti in Italia senza mai diventare italiani.Sono circa un milione, secondo le stime del gruppo Italiani senza cittadinanza, che da anni periodicamente scende in piazza per rivendicare i diritti negati: fare un Erasmus come gli altri studenti, partecipare a bandi, andare in gita scolastica all’estero. Solo per fare qualche esempio.In questi 16 anni più volte l’idea di una riforma è entrata nell’ordine del giorno. Ma più volte si è sgretolata, riportando i lavori parlamentari al punto di partenza.

 La legge sulla cittadinanza ha perso la sua ultima occasione nel dicembre del 2017: la seduta per l’approvazione definitiva in Senato non ha raggiunto il numero legale per il voto. In chiusura d’anno, la Manovra ha monopolizzato voti, attenzioni, energie. L’economia non può attendere, i diritti sì. Il riferimento normativo per chi ha intenzione di diventare cittadino italiano resta la legge numero 91 del 1992.

Legge sulla cittadinanza, ultime modifiche: Decreto Salvini

Le novità sono arrivate nel 2018, ma in una direzione del tutto opposta alle aspettative dei mesi precedenti: il DL del 4 ottobre 2018, Decreto Salvini, ha modificato in alcuni punti la normativa di riferimento rendendo la procedura più costosa e più lunga

Le prospettive future: Ius soli o Ius culturae?

Altro governo, altro giro: il Parlamento ci riprova a settembre 2019 e riprende in mano diverse proposte di riforma presentate in precedenza.Le strade possibili sono tre, e una nuova legge sulla cittadinanza potrebbe sceglierne anche più d’una:

  • Ius soli: ai nati in Italia da genitori stranieri si riconosce il diritto ad essere cittadini italiani;
  • Ius soli temperato: la cittadinanza si riconosce per nascita, nel caso in cui uno dei due genitori abbia il permesso di soggiorno a tempo indeterminato;
  • Ius culturae: diventa italiano chi termina almeno un ciclo di studi in Italia.

Il 3 ottobre la Commissione Affari Costituzionali è tornata a lavoro sul tema. Ma nel frattempo, la discussione politica su una possibile riforma sembra già assumere i toni che hanno contraddistinto questi 16 anni: per uno che prova a fare un passo avanti, c’è un altro che chiede di fare un passo indietro.

Rosy D’Elia(9 ottobre 2019)

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