Sono uomini e donne, italiane di nord e di sud, straniere dall’Europa orientale all’Africa settentrionale, sono giovani ma anche nel cuore della terza età. Le sardine di Roma sono già oltre 130 mila e si stanno preparando a popolare il mare della Capitale sabato 14 dicembre, partendo da piazza San Giovanni. L’appuntamento è alle ore 15 con lo slogan #Romanonabbocca e una raccomandazione: non portare bandiere o simboli di partiti e associazioni.
Chi sono le sardine di Roma e perché scendono in piazza
I banchi di sardine sono partiti da Bologna e arriveranno presto fino a New York: quattro ragazzi Giulia, Andrea, Roberto e Mattia hanno invitato i bolognesi sui social a radunarsi in piazza Maggiore il 14 novembre per dare un segnale contrario alla presenza di Matteo Salvini, leader della Lega, in città.
Sono una sardina perché…
Jacopo, 30 anni, sono una sardina perché voglio che la politica di ogni colore torni a giocare secondo le regole originali dettate dalla costituzione antifascista: lontano da populismi, sovranismi e ingerenze.
Veronica, 27 anni, sono una sardina perché credo in ogni forma di libertà dell’individuo – purché non limiti quella dell’altro – e Salvini rappresenta tutto ciò che va contro questo mio principio. Non è lui di per sé il problema chiaramente, ma mi spaventa la “sua” abilità nell’utilizzare mezzi mediatici che sappiano accattivare le masse, perché portatrice di un pensiero totalmente intollerante e fuorviante a cui viene dato credito da persone stanche e impoverite che cercano un capro espiatorio.
Ivan, 34 anni, sono una sardina perché “bella ciao” non é una canzone di sinistra, perché l’antifascismo é un valore che dovrebbe appartenere a tutte le forze dell’arco costituzionale, perché c’è bisogno di riportare ad interessarsi di politica tutti quelli delusi dal sistema o che non votano più perché “tanto a che serve”. Perché serve un movimento che riporti il dibattito pubblico ad un livello civile, che recuperi i delusi dal sistema e dalla politica e che risvegli la coscienza dei cittadini di questo paese.
Marica, 29 anni, sono una sardina perché intorno a me non vedo diversità ma ricchezza, sono stanca di vedere la nostra parte umana messa in disparte
Pierfelice, 74 anni, sono una sardina perché sono curioso. Ritrovarsi insieme è importante, poi però deve venir fuori una proposta capace di aggregare: bisonga passare dalla protesta alla proposta con quelle 3 o 4 idee cardine da lanciare sulla cresta dell’onda, perché l’onda, salendo con il suo impeto pacifico, sia capace di imporre un momento di svolta reale. È emblematico che si sia creato immediatamente il contraltare alle sardine i “pinguini”, che la pagina delle sardine sia stata bloccata per una giornata dai professionisti della tastiera. A mio avviso più che cantare, dovrebbero leggere ad alta voce la Costituzione perché a mio avviso i “pinguini” di Costituzione non ne mangiano affatto.
Moez, 38 anni, sono una sardina perché sono con le lotte dei giovani che partono del basso per un società antirazzista, per tutti.
Nadia, 29 anni, sono una sardina perché sono contro la retorica dell’odio e sono antifascista, voglio che le persone tornino ai valori umani, alla condivisione e all’accettazione del diverso.
Tommaso, 56 anni, sono una sardina perché l’iniziativa ha risvegliato in me la voglia di recuperare quelli che molti considerano valori obsoleti:
Prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce;Sapere che la salute, l’istruzione, la sicurezza non possono essere affidati al mercato;Lasciare il pianeta meglio di come l’abbiamo trovato perché non abbiamo il diritto di distruggere quello che non è nostro;Riconoscere che al bambino figlio di immigrati che è nato oggi e che vivrà fra noi e che sarà compagno di classe dei nostri figli, dobbiamo dirgli chi è: lui è un italiano.
Louana, 33 anni, sono una sardina perché provengo da un paese che combatte da sempre nelle piazze, quindi per un futuro migliore andiamo tutti a protestare!
R.D.(27 novembre 2019)
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