Il valore della differenza
Come insegnare ai giovanissimi il valore della differenza? La capacità di ragionare con la propria testa, di accogliere chi è diverso, di mettersi nei panni del prossimo e capire il suo pensiero? Ci sono vari modi, ma non c’è dubbio che uno dei più efficaci sia il teatro. Questa l’idea realizzata dalle classi medie degli istituti Falcone e Borsellino e Via Laparelli 60 che hanno organizzato il giorno 6 febbraio una coppia di spettacoli a tema, interpretati dai loro studenti, presso la Sala Teatro Lombardo Radice, in Piazza Ettore Viola 6 a Roma, in collaborazione col progetto I’N’Arts di Erasmus+. Due brevissime rappresentazioni che raccontano questioni adulte e importanti in maniera briosa, adatta ai bambini.
Omologati e immigrati
Il primo spettacolo è intitolato “La Leggerezza della Grazia”. È un’opera concettuale, basata sulla coreografia e sui costumi, incentrata sul rapporto tra la maggioranza e la minoranza, e su cosa significhi fare parte di un gruppo piuttosto che di un altro. Uno spettacolo breve con un’impennata comica nel finale, quando compare un individuo dalla testa d’asino di Shakespeariana memoria che suscita le risa di tutto l’auditorium. La seconda parte rappresenta invece un vero e proprio “scambio di ruoli”, con Gianni Rodari e i suoi immortali racconti per bambini come ispirazione dichiarata. Stavolta sono infatti gli europei ad essere la minoranza in pericolo: un terremoto in scala globale ha riassestato completamente l’asse terrestre, spostando la posizione dell’Europa in corrispondenza del Polo Nord e precipitando il continente in un gelo terribile. Un gruppo di avventurosi decidono quindi di unire le forze e viaggiare verso l’Africa, non più desertica, ma rigogliosa e prosperosa, e chiedere di esserne accolti. Non sarà tuttavia un viaggio facile e nemmeno è garantita ai protagonisti un’accoglienza favorevole nel continente più antico del mondo. Tutti e due gli spettacoli sono musicati dal vivo, con un accompagnamento di pianola elettrica regolata di volta in volta in base alle sonorità necessarie per il momento.
Erasmus+, per unire le culture
Il progetto Erasmus+, di cui gli spettacoli fanno parte, coinvolge studenti di tutta Europa in un progetto di raccordo musicale e creativo. Ragazzi e ragazze, di paesi diversi, che si divertono e imparano attraverso l’arte a stare al mondo e conoscersi. Si tratta di dimostrare che “su un palco siamo tutti uguali”. I giovani interpreti si dichiarano soddisfatti dell’esperienza, e ne parlano in maniera entusiastica a seguito della chiamata alla ribalta. “Abbiamo formato una grande famiglia”, dichiarano con orgoglio. Con ragazzi di altre sei scuole, selezionate a Roma, Parigi e Berlino, hanno vissuto un’esperienza divertente e fatto sorridere i loro compagni. A indicare che basta poco per insegnare ai giovani a stare al mondo.
Flaminia Zacchilli(12 Febbraio 2020)
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