5 podcast migranti: storie, notizie, istruzioni in viva voce

5 podcast migrantiDavid Joseph arrivato in Italia a 17 anni scioglie i dubbi dei giovani migranti e rifugiati nel Griot prodotto da Unicef. Bousso conduce dialoghi tutti al femminile per Fe-migranti, voci celebri raccontano storie di partenze, di difficoltà, di arrivi comuni a molti per il progetto audio del Centro Astalli. Notizie, narrazioni e istruzioni per la cittadinanza prendono vita e voce in 5 podcast migranti, produzioni audio più o meno brevi disponibili online gratuitamente.

Parlano i protagonisti, così come gli attori, parlano i suoni, così come le musiche, parla l’italiano sporco di altre lingue, così come limpido in una dizione perfetta. E dalle indicazioni per ottenere i documenti ai ritratti dei protagonisti, il racconto è vivo, nelle parole e nelle voci di chi le pronuncia.

Podcast migranti: David, il Griot che risponde ai dubbi dei rifugiati in Italia

Griot è il podcast che inaugura il canale U-Pod della piattaforma digitale U-Report on the Move lanciata da UNICEF per dare voce alle ragazze e ragazzi arrivati in Italia come minori stranieri.

A condurre gli appuntamenti, ogni mercoledì dal 10 marzo 2021, è un griot fuori dagli schemi. David Joseph, 21 anni, infatti non si fa portavoce di narrazioni, come lascia intendere il termine africano che riporta ai cantastorie, ma di risposte. Le domande riguardano il percorso di giovani migranti e rifugiati in Italia.

Nella prima puntata in 9 minuti si fa chiarezza su permessi di soggiorno per minori stranieri non accompagnati e sul ruolo del tutore volontario. Linguaggio semplice, diretto, chiaro: istruzioni da tenere a portata di orecchie.

Ascolta “Minori non accompagnati e tutori” su Spreaker.

Podcast migranti: Il Timone contro le fake news

Sempre di istruzioni, ma da seguire con altre finalità parla Il Timone – Fake News & Migrazione. Costruire una carta di navigazione per il “mare della disinformazione” è lo scopo del podcast, come si legge nella descrizione redatta dal collettivo Apriamo i Porti che firma gli appuntamenti audio.

Dai famosi 35 euro consegnati ai migranti ai Decreti Sicurezza, dalla Libia al rotta balcanica: fatti, dati e punti di vista esperti sono gli strumenti a disposizione per sgretolare in poco più di 10 minuti convinzioni sbagliate e notizie false, che diventano vere nella visione collettiva.

Uno sguardo chiaro, ma senza semplificazioni estreme, sul panorama complesso delle migrazioni.

Ascolta “Episodio 1: Si vogliono integrare” su Spreaker.

Podcast migranti: le raccolte del Centro Astalli

Dal Centro Astalli, invece, arriva un coro di podcast. Tre diverse raccolte sono nate alla fine del 2020:

  • Ti racconto una storia: c’è spazio per il giornalismo, così come per la letteratura e la poesia, per tutte le parole d’autore che raccontano la società plurale, le migrazioni, gli incontri;
  • Le parole dell’accoglienza: il microfono si accende su commenti, riflessioni, contenuti. “In ascolto dei rifugiati” è la frase che apre ogni puntata;
  • Nei panni dei rifugiati: nelle diverse puntate i racconti di chi arriva in Italia hanno voci celebri.

Mettersi nei panni dei rifugiati è impossibile. Ma con Erri De Luca che racconta di Mohamed, che non sa nuotare e che si mette in viaggio per mare, o con Anna Foglietta che diventa Leyla, rifugiata afghana colpevole di essere di etnia Hazara, immaginare è più semplice. Anche solo per 5 minuti.

Ascolta “Mohammed che non sa nuotare” su Spreaker.

Podcast migranti: dialoghi e storie al femminile

Yasmin, Chiara, Bianca e Irene, invece, parlano in prima persona per il podcast Fe-Migranti Italia. 

A intervistarle è Bousso Thioune Benussi, un’insegnante con la passione per la scrittura: un’italiana, nera, in Francia per descriverla con le sue stesse parole.

Le protagoniste, una ogni puntata, sono donne femministe italiane all’estero e femministe migranti in Italia. Ma la base della conversazione non sono grandi movimenti o teorie sui massimi sistemi, semplicemente le scelte di vita di ognuna.

Obiettivo finale? Assumere lo sguardo di chi ha viaggiato per analizzare e comprendere le discriminazioni: intersezionali, di genere, di origine, di gruppo etnico, di classe e altro ancora.

Ogni puntata apre a numerose riflessioni senza mai decretare verità assolute: “non sono una sociologa, né una esperta in questioni etniche o discriminatorie. Mi considero una femminista e militante per la giustizia sociale”, dice Bousso concludendo “dico solo quello che penso”.

Un’ora circa per chi, donna o uomo, italiano/a o straniero/a, vuole assumere punti di vista diversi.

Ascolta “Ep 1 – Yasmin” su Spreaker.

Podcast migranti: Niente Paura al microfono

Il quinto e ultimo suggerimento non è solo un consiglio di ascolto, ma anche un appuntamento futuro. Le ragazze e i ragazzi della seconda edizione di Niente Paura, il progetto formativo realizzato dalla redazione di Piuculture grazie ai finanziamenti dell’8perMille della Chiesa Valdese, sono alle prese con microfoni, suoni e interviste per realizzare una serie di podcast tematici.

Nel nome del laboratorio di scrittura, comunicazione sociale e audiovisiva rivolto a MSNA, neomaggiorenni e studenti italiani c’è già un indizio sui contenuti. Ma gli autori, abbottonatissimi, non danno altre anticipazioni.

A guidare le voci è Marco Stefanelli, Independent Audio Producer, autore di Guide Invisibili e di diversi audidocumentari, che con tre incursioni in aula nella prima edizione di Niente Paura ha realizzato insieme ai partecipanti, a tempi record, due audio racconti.

Anche quest’anno, siamo sicuri, ne sentiremo delle belle.

 

Rosy D’Elia
(17 marzo 2021)

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