Firmato il protocollo contro le discriminazioni immobiliari

Discriminazioni nel settore immobiliare

In Italia gli stranieri con regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o motivi familiari, o in possesso di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, possono acquistare una casa alle medesime condizioni dei cittadini italiani. Tutti gli altri, invece, possono acquistare una casa solo in presenza di uno specifico accordo tra il Paese d’appartenenza e l’Italia.

Quali documenti si devono firmare?

  • La proposta d’acquisto, con cui si blocca il prezzo pattuito, versando un acconto;
  • La promessa di vendita o compromesso, un contratto preliminare che impegna le parti alla stipula del rogito (il contratto di compravendita);
  • L’atto pubblico di vendita, il contratto di compravendita, che ha per oggetto il trasferimento della proprietà. Si stipula davanti al notaio ed è redatto in forma pubblica.

Se l’aspirante proprietario non ha a disposizione l’intera somma per l’acquisto dell’immobile può chiedere un prestito a una banca attraverso l’accensione di un mutuo ipotecario.

Oltre alla possibilità di acquisto, per abitare in Italia è possibile prendere in affitto una casa: qui la guida alle tipologie di affitto, ai documenti necessari e alle agevolazioni previste.

Discriminazioni nel settore immobiliare

Alcuni proprietari di immobili hanno chiesto, soprattutto per i contratti di locazione, alle agenzie e agli agenti immobiliari a cui si sono rivolti di promuovere e pubblicizzare appartamenti mettendo bene in evidenza che non gradivano inquilini di colore, extracomunitari, persone con un orientamento sessuale differente dall’etero o di una religione diversa da quella cattolica. Purtroppo alcune agenzie immobiliari si sono prestate nel promuovere tali comportamenti discriminatori”, afferma Gian Battista Baccarini, presidente della FIAIP – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali. Allo scopo di far emergere e contrastare fenomeni di discriminazione e comportamenti xenofobi nella compravendita o nella locazione di immobili la FIAIP ha firmato un protocollo d’intesa con l’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, per promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione tra gli agenti immobiliari.

“Ovviamente – prosegue Baccarini – vi possono essere da parte del proprietario delle esigenze legittime, ma pubblicizzare la non volontà di affittare o vendere attraverso pratiche discriminatorie, alle volte anche nei confronti di disabili o anziani, è un atteggiamento che non si deve più permettere anche perché non è legalmente consentito. D’altra parte, anche se in misura significativamente minore, è anche capitato l’esatto opposto: ad esempio una volta un medico ha bloccato una trattativa di compravendita nel momento in cui ha saputo che il proprietario dell’immobile che stava per acquisire era di orientamento politico leghista, nonostante tutte le condizioni contrattuali andassero bene e nonostante l’appartamento fosse perfetto nel soddisfare le esigenze richieste. Per questo il protocollo che è stato sottoscritto tra la FIAIP e l’Unar ha l’intendimento di sensibilizzare e dare informazione agli agenti immobiliari, affinché non si prestino e non agevolino situazioni discriminatorie nella compravendita o locazione di immobili. L’agente immobiliare deve cercare di far capire che non bisogna guardare all’etnia, alla religione, al genere o all’orientamento politico e far comprendere che l’unico interesse del proprietario dovrebbe essere quello di affittare o vendere al giusto prezzo, e che l’unico interesse del locatario o dell’acquirente dovrebbe essere quello di trovare una casa che abbia un affitto o un prezzo di vendita congruo alle proprie necessità”.

Le divisioni sono un fallimento per la società

“Le zone maggiormente colpite da fenomeni discriminatori nella compravendita o nella locazione di immobili sono la Lombardia e il Veneto a Nord, e la Campania e la Sicilia a Sud. Sono arrivate diverse segnalazioni anche da Roma, soprattutto nei quartieri più periferici, in quanto i prezzi degli affitti e delle case in vendita nelle zone centrali della capitale sono così elevati da fungere di per sé da discrimine. Bisogna altresì affermare che l’Italia su questo tema risulta essere all’avanguardia rispetto ad altri Paesi europei. In Italia vi è infatti una tendenza a ‘guardare al risultato’, ovvero alla riuscita vendita o locazione di un immobile, piuttosto che discriminare un potenziale acquirente o conduttore. I Paesi meno virtuosi in questo senso sono la Francia, la Germania e in parte anche la Gran Bretagna, mentre la Spagna risulta essere seconda solo all’Italia nel contrastare questo tipo di discriminazioni. In particolare nel nostro Paese ho potuto constatare negli ultimi dieci anni un miglioramento graduale, grazie a una sempre maggiore integrazione fra persone originarie di Paesi diversi”.

Un problema culturale

“Il diritto italiano prevede leggi che non permettono discriminazioni in generale, quindi anche nella compravendita o locazione di immobili. Se, invece, si facessero delle leggi ad hoc sul tema in esame io credo che queste non sarebbero efficaci per il fatto che un proprietario, qualora non volesse portare avanti una trattativa, potrebbe comunque affermare di aver cambiato idea senza spiegarne il vero motivo. Per questo il problema resta culturale: solo attraverso una corretta informazione si potranno superare discriminazioni e divisioni che rappresentano un fallimento per tutta la società. Sicuramente, al di là del settore immobiliare, persiste un problema di inclusività sociale e occupazionale oltre che di scolarizzazione. Con una corretta formazione mentale diminuirebbero drasticamente anche quelle situazioni in cui oggi si preferisce o non affittare o non vendere, oppure ghettizzare le persone in aree dedicate come i campi Rom”.

Un settore fondamentale

“Con il 20% del Pil nazionale (il 33% includendo anche il turismo) il settore del real estate risulta essere strategico e di fondamentale importanza per l’economia del nostro Paese. Nonostante i servizi informatici e digitali siano sempre più importanti, la figura professionale dell’agente immobiliare rimane oggi fondamentale anche per stemperare criticità discriminatorie. Infatti solo una figura fisica può, con la sua empatia e la sua professionalità, far ragionare le persone, contribuendo a evitare nuove discriminazioni in futuro”, conclude Baccarini.

Vincenzo Lombardo
(28 luglio 2021)

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