Kif Kif: locale multiculturale nel cuore del Pigneto

Kif Kif locale multiculturale è stato inaugurato con successo un mese fa nel cuore del Pigneto, in via Macerata. Gestiscono  lo spazio Thameur Jebari, tunisino in Italia da 5 anni e Luce Lacquaniti, siciliana d’origine. Coppia nella vita, insieme hanno ideato questo luogo che si propone non solo come bar, ma soprattutto come una casa  multiculturale per rappresentazioni artistiche ed espressive: da mostre a musica live, da letture di poesie a degustazioni culinarie.  Un luogo accogliente in cui poter esprimere la propria cultura e assaporare quelle altrui.

Kif Kif locale multiculturale:  Luce e Thameur proprietari e ideatori dello spazio (foto di Elisa Galli)

Kif Kif: come è nato il progetto

Thameur racconta che “in Tunisia per diciasette anni ho praticato il rap, contribuendo a creare uno studio di registrazione a Tunisi chiamato Blech7es. L’ho creato insieme ad altri due amici, autofinanziato e gratuito per gli utenti, in poco tempo è diventato una sorta di centro sociale ante litteram con proposte culturali di vario genere.
Luce ha vissuto in diversi paesi arabi, tra i quali la Tunisia immediatamente dopo la rivoluzione nel 2012/2013. “Quelli sono stati anni di grande fermento politico e culturale in cui ho sviluppato molte passioni artistiche: fumetti, arti visive underground, in particolar modo i graffiti. E ho iniziato a frequentare il Blech7es. Da questa esperienza a Tunisi è nato il libro fotografico I muri di Tunisi: segni di rivolta. Accanto al lavoro d’interprete e traduttrice di arabo persiano e inglese, mi sono occupata della divulgazione della cultura del mondo arabo. Si è trattato di un lavoro di traduzione in senso lato per rendere accessibile il materiale culturale ad un pubblico più ampio, per promuovere ciò che è extraeuropeo. L’interesse c’è ma manca chi se ne occupi. E questa promozione è parte del nostro progetto”.

In Italia Thameur non ha abbandonato la passione per la musica e ha fondato insieme a due amici una band chiamata 66KIF, che significa una grande goduria. Kif, spiega Luce, “si usa nei dialetti arabi del nord Africa e significa piacere, godimento. In Tunisia si usa il 66Kif per esternare un grande piacere. Il nome del locale invece viene da Kaifa, l’espressione Kif Kif letteralmente significa come come e viene usata per esprimere uguaglianza tra cose diverse. Abbiamo giocato su questo aspetto anche nel logo dove abbiamo riportato le parole sia in arabo che translitterate.  Diversi ma uguali è un concetto molto importante nel nostro progetto: più che l’idea d’integrazione intesa come inclusione nella comunità prevalente, a noi piace l’immagine di mescolanza o meticciato”.

Kif Kif: uno spazio per la multiculturalità

Kif Kif nuovo locale multiculturale è dipinto di verde acqua e giallo oro, i colori del mare e della sabbia che caratterizzano l’area mediterranea. Lo spazio è organizzato su due aree: nella troneggia un ampio bancone in legno costruito da Thameur, nella seconda c’è l’area destinata alle esposizioni e alla musica dal vivo. Nell’arredamento ogni dettaglio è espressione e unione delle storie e degli interessi di Luce e Thameur.

Kif Kif locale multiculturale: l’area musicale (foto di Elisa Galli)

“Abbiamo pensato questo progetto come uno spazio culturale ma affiancato da un piccolo bar che potesse sostenere economicamente le nostre iniziaitive. La piccola ristorazione che abbiamo scelto d’intraprendere ha un suo filo conduttore che ricalca quella che sarà la programmazione culturale che ospiterà Kif Kif. Anche il cibo è un linguaggio e come tale può creare legame e sensibilità verso la cultura straniera. Il focus è quello del multiculturalismo un obiettivo che si affianca a quelli portati avanti nel quartiere da altre realtà culturali e artistiche come la libreria Tuba. La risposta del quartiere all’apertura di Kif Kif è stata positiva, soprattutto quella degli altri commercianti e ristoratori dai quali abbiamo ricevuto grande adesione”.
Aprire Kif Kif è stata una scommessa vinta per Thameur e Luce, malgrado la pandemia che ha reso tortuoso il percorso per le pratiche burocratiche.

Kif Kif  locale multiculturale: Sala interna per mostre e incontri (foto di Elisa Galli)

Kif Kif locale multiculturale fra cibo e cultura

Il locale inizia a popolarsi verso le 19, la clientela corrisponde appieno allo spirito multiculturale e multietnico che muove il progetto Kif Kif. Thameur racconta il piacere che prova quando passando tra i tavoli gli capita di ascoltare le lingue spagnola, kurda, tunisina, inglese, italiana a conferma di uno spazio che attira consumatori e artisti di paesi diversi. “Noi partiamo dal mondo arabo ma siamo entusiasti di ospitare il mondo tutto e attiriamo persone con competenze artistiche provenienti da ogni dove. Ad esempio sono arrivati tre artisti libanesi che cercavano un posto dove esporre le proprie opere; è passato un signore del quartiere che si è presentato come poeta iracheno; molti sono arrivati a noi per presentarsi e per conoscerci”.

Kif Kif: unione di culture anche in cucina

Dal punto di vista della ristorazione Thameur e Luce, seppur neofiti, hanno grande entusiasmo. Kif Kif offre specialità culinarie fredde risultato dell’unione di varie culture a partire dalla tunisina e dalla  siciliana: si va dall’humus alla bruschetta con il pesto di pistacchio iraniano, dai taglieri di formaggi e salumi laziali per supportare le piccole aziende della regione, al the alla menta.
Tanto nel mangiare quanto nel bere Kif Kif è l’espressione della multiculturalità che si respira tra le mura del locale. Thameur e Luce hanno scelto di proporre e sostenere prodotti come lo yogurt della cooperativa sociale Barikamà, gestita da giovani africani ex operai a Rosarno; la birra Azadì, una birra chiamata libertà a sostegno della causa Kurda; la vodka anti-sessista che supporta progetti contro la violenza di genere e a sostegno della comunità LGBTQI e l’amaro partigiano che finanzia un archivio della resistenza, prodotti entrambi dalla fabbrica lombarda autogestita Rimaflow.
A partire da settembre l’attività culturale sarà ampliata, numerose sono le idee e i progetti che Thameur e Luce hanno intenzione d’introdurre per far circolare arte, musica, letteratura, cucina internazionale, in un’ottica multietnica, multiculturale, di uguaglianza nella diversità ma sempre Kif Kif.

Elisa Galli
(4 agosto 2021)

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