I dati sugli sbarchi dei migranti nel 2021: quasi raddoppiati, crescono i morti

Nel 2021 sono entrati in Italia via mare 67.040 migranti, un numero pari quasi al doppio del 2020 e superiore di quasi sei volte a quello del 2019: a fornire una fotografia della situazione sugli sbarchi attraverso i dati è il Ministero dell’Interno che opera un monitoraggio giornaliero sugli ingressi.

Dal report del Ministero dell’Interno, però, emerge che all’aumento degli sbarchi al contrario corrisponde un costante calo dei migranti nel sistema di accoglienza. Attualmente in Italia ci sono 78.421 migranti, a novembre erano 79.666, e sono distribuiti sul territorio in strutture di diverso tipo:

  • 398 negli hotspot, cifra dimezzata rispetto a novembre;
  • 52.308 in strutture di prima accoglienza, come CAS e CARA;
  • 25.715 nei centri della rete SAI.

La cifra, registrata il 30 dicembre, è in costante calo dal 2017 e la più bassa degli ultimi cinque anni.

Le prime cinque regioni per numero di stranieri ospitati sono Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Sicilia.

I dati sugli sbarchi dei migranti nel 2021: crescono i morti

Nel Report del Ministero dell’Interno, però, manca il numero più importante, quello che riguarda gli sbarchi mancati, le persone che tentano di raggiungere l’Europa senza mai arrivare.

Secondo il World Migration Report 2022 tra tutte le rotte, dall’Africa al Medio Oriente, dall’Asia all’America, il Mediterraneo è il posto più pericoloso per chi si mette in viaggio. Tra il 2014 e il 2020 le nostre acque hanno visto il maggior numero di morti: più di 21.200 persone hanno perso la vita, oltre 1.460 nel 2020.

Il numero cresce ulteriormente se si considerano quelli del 2021: fino a novembre più di 2.500 sono morte o scomparse in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa, attraverso il Mediterraneo e la rotta marittima dell’Africa nord-occidentale, secondo i dati forniti dall’UNHCR il 28 dicembre.

E nonostante i migranti nell’arco di quest’anno abbiano continuato a cercare anche nuove rotte per arrivare nel nostro continente via terra, incontrando muri e respingimenti, l’Italia resta il principale punto di approdo via mare, come dimostrano anche i dati di Frontex aggiornati a novembre 2021.

I dati sugli sbarchi dei migranti nel 2021: quasi raddoppiati

Tranne che a gennaio, i dati sugli sbarchi in Italia risultano in tutti i mesi del 2021 di gran lunga superiori al 2020 e al 2019. Con 10.271 persone arrivate sulle coste dal Mediterraneo, agosto è il mese record. Mentre a dicembre la cifra è arrivata a 4.097 contro i 1.597 del 2020 e i 589 del 2019.

Si moltiplicano anche i numeri che riguardano i Minori Stranieri non Accompagnati, l’andamento riflette il numero complessivo degli arrivi: nel 2021 sono arrivati 9478 ragazzi e ragazze, quasi il doppio del 2020 e quasi sei volte di più del 2019, anno in cui la cifra si fermava a 1.680.

I dati sugli sbarchi dei migranti nel 2021: a Natale il picco di dicembre

A prescindere dall’età dei migranti, il picco dell’ultimo mese dell’anno si è avuto il 24 dicembre: 718 donne, uomini, bambine, bambini, ragazze, ragazzi sono entrati in Europa via mare in 24 ore.

Non c’è tregua nei giorni di Natale: più di 1.000 persone sono state recuperate in acqua, secondo le stime circa 60 persone hanno perso la vita a largo della Grecia.

E, accostando il destino dei migranti alla famiglia di Nazaret, nel messaggio ai fedeli del 25 dicembre anche Papa Francesco accende i riflettori sul tema: “Ancora oggi tanti nostri fratelli e tante nostre sorelle sono costretti a vivere la medesima ingiustizia e sofferenza. Anche oggi c’è una traccia della storia della fuga della famiglia di Gesù fuori dalla propria patria, così come raccontato dai Vangeli nel periodo di Natale. Ed è impersonificata dalle tante persone costrette a fuggire dalla propria terra per diventare migranti o rifugiati”.

Tunisia, Egitto, Bangladesh, Iran e Costa d’Avorio sono le terre da cui si parte più spesso per arrivare in Italia, secondo i dati sugli sbarchi del 2021. Ma anche Iraq, Guinea, Eritrea, Siria e Marocco.

La maggior parte dei paesi si confermano da anni punti di partenza. E la stessa Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese durante il question time alla Camera il 17 novembre 2021 ha posto l’accento sulla necessità di dialogo e di un coinvolgimento dell’Europa.

“Rispetto alla crescita dei flussi, è essenziale che l’Unione europea sviluppi in tempi rapidi e con azioni concrete gli impegni assunti sul fronte dei partenariati strategici con i principali Paesi del Nord Africa, a partire dalla Libia e dalla Tunisia”, ha affermato.

Nel suo primo discorso al Senato il 17 febbraio 2021 il presidente del Consiglio Mario Draghi annunciava la direzione del neonato Governo anche sul fronte dei migranti e affermava con convinzione che la necessità di realizzare un fronte mediterraneo, di essere promotori di un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota, di trovare un punto di equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva.

A distanza di quasi un anno, i dati degli sbarchi si sono moltiplicati, la necessità di un maggiore coinvolgimento dell’Europa è diventata più forte ma nessun cambiamento è ancora arrivato.

 

Rosy D’Elia
(3 gennaio 2022)

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