Se si parte da un assunto, ossia che i prodotti seriali stiano sostituendo il romanzo, si può arrivare a domandarsi quanto questi siano effettivamente lo specchio del mondo in cui vengono creati. Leggere “I promessi sposi” ci ha raccontato cosa fosse l’Italia non solo del ‘600, anni in cui è ambientato, ma anche dell’800, anni in cui è stato scritto. E allora come vengono raccontati gli italiani di oggi, dopo anni di migrazioni che hanno reso più composito e variegato il panorama culturale? Per capirlo si possono guardare 5 serie Tv o webserie, che scelgono di parlarne a volte con ironia, a volte con serietà, ma tutte con un punto in comune: le difficoltà per le minoranze straniere (di origine o di provenienza) sono ancora tantissime, e le 5 serie selezionate le mostrano tutte.
Serie TV sui migranti – Connection house (2016)
webserie – 1 stagione, 12 episodi
“Connection House è la prima Afro Italian Web Comedy che parla di immigrazione con il linguaggio della commedia demenziale”, si legge sulla pagina Facebook della webserie, che si può guardare – gratuitamente – per intero su YouTube. Se si parla di rappresentazione, questa webserie è sicuramente al primo posto: accanto ad attori professionisti e noti, come Enzo Decaro e Daniela Poggi, a partecipare al progetto sono anche attori africani alla prima esperienza, residenti a Castel Volturno, luogo in cui le avventure dei protagonisti sono ambientate.
La trama? Presto detto: il giovane Lorenzo, borghese e benestante di famiglia, dopo il fallimento dell’azienda di famiglia è costretto ad andare a reclamare la casa vacanze della nonna – morta – a Castel Volturno. La casa è però abitata da tre uomini africani, che da anni pagano regolarmente l’affitto. Così si apre il racconto, che si srotola in 12 episodi in cui col linguaggio della commedia si toccano temi spesso stereotipati oppure messi in un angolo: l’immigrazione clandestina, la droga e la prostituzione. Riesce a far ridere nonostante lo spessore dei temi trattati, non banalizza e va al cuore dei limiti che un Paese ancora poco in ascolto verso le diversità si trova di fronte ogni giorno di più.
Il progetto è nato da un’idea della Cultural Video Foundation Napoli che si occupa di produzioni video riguardanti tematiche sociali, la regia è di Vincenzo Cavallo e Antonio Manco. Cavallo firma anche la sceneggiatura con Gianluca Castaldi.
Serie TV sui migranti – Zero (2021)
serie tv – 1 stagione, 8 episodi
Da una piccola produzione dal basso, alla produzione di un colosso dell’intrattenimento come Netflix. Zero è una serie italiana liberamente ispirata al romanzo “Non ho mai avuto la mia età”, scritto da Antonio Dikele Distefano, che partecipa anche alla scrittura della trasfigurazione televisiva. La storia è ambientata a Milano, e si muove in un contesto di speculazione edilizia da una parte e desiderio di rivalsa e senso di appartenenza al quartiere dall’altra. Immerso in questa realtà si trova Zero, Omar, un ragazzo di origini africane ma nato e cresciuto in Italia che vive nel Barrio, uno dei quartieri più difficili di Milano. Con lui, e assieme ai personaggi che lo accompagnano nelle sue vicende personali e familiari, chi guarda scoprirà che Zero ha un superpotere, quello di sparire, come il protagonista dei fumetti che disegna.
Una metafora dell’invisibilità di cui sono vittima le comunità straniere, ma non solo. Gli ultimi, gli emarginati, che esistono solo quando si può speculare sulle loro tasche e i cui sogni trovano spesso a bloccarli le pareti invisibili dell’emarginazione sociale. Sebbene sia una prova di coraggio, la serie pecca di qualche luogo comune di troppo, che pure non ne inficia la qualità finale.
Creata da Menotti e scritta da Distefano insieme a Stefano Voltaggio, Massimo Vavassori, Carolina Cavalli e Lisandro Monaco, Zero non è stata rinnovata per una seconda stagione. Il cast è composto da attori neri di prima o seconda generazione, quasi sconosciuti.
Serie TV sui migranti – Skam Italia – (2018-in produzione)
serie tv – 4 stagioni, 42 episodi
Sempre su Netflix, si trova Skam Italia, franchise nato da una webserie norvegese che conta ormai innumerevoli rivisitazioni e adattamenti in nove Paesi, europei e non. La versione italiana è arrivata alla quarta stagione, ed è un classico teen drama ambientato a Roma negli anni del liceo dei diversi protagonisti. Serie corale, che a ogni stagione vede il focus spostarsi su un personaggio, nella quarta stagione concentra il suo focus sulla vita di Sana, ragazza di musulmana che si trova a fare i conti con la sua fede religiosa e i sentimenti per un ragazzo non praticante.
E se i dilemmi adolescenziali sono comuni a tutti i protagonisti e protagoniste, importante è il racconto della marginalizzazione, lo scherno, il luogo comune che Sana subisce dalle stesse amiche senza che queste se ne rendano davvero conto. Un racconto non banale degli stereotipi che imprigionano ogni adolescente che vive in un mondo disegnato dagli adulti sempre, per forza di cose, distante.
Ideato nella sua versione italiana da Ludovico Bessegato (che ne firma la regia nella prima, seconda e quarta stagione, mentre la terza è stata affidata a Ludovico Di Martino) è scritto da Bessegato, Anita Rivaroli, Marco Borromei, Alice Urciolo, Ludovico Di Martino. La quinta stagione inizierà la produzione a settembre del 2022.
Serie TV sui migranti – Bangla – La serie (2022)
Serie tv – 1 stagione, 8 episodi
Il giovane Phaim, ventenne nato e cresciuto a Torpignattara, quartiere multietnico di Roma Est, si trova immerso fino al collo in un dilemma epocale: fare o non fare sesso con la sua ragazza? Si apre così Bangla – La serie (esattamente come si è chiuso il film di cui è seguito). La sua religione glielo impedirebbe, così come le tradizioni della sua famiglia bengalese di cui è orgoglioso, ma di cui sente la pressione, soprattutto in ambito sentimentale. Il confronto con il sistema occidentale e con l’anticonformismo della sua ragazza, Asia, porta il protagonista a mettersi costantemente in discussione e, come nel caso di Connection House, il linguaggio della commedia (questa volta romantica) riesce a mettere in evidenza le contraddizioni di culture che si trovano a sovrapporsi e a muoversi assieme, che lo si desideri o meno.
Scritto e diretto dallo stesso Phaim Bhuiyan assieme a di Emanuele Scaringi (regia), Vanessa Picciarelli, Emanuele Scaringi, Dario D’Amato, Giulia Gianni, Giulio Carrieri (sceneggiatura), si può vedere su Rai Play e Netflix.
Serie TV sui migranti – I fantasmi di Portopalo (2017)
miniserie – 2 episodi
Da una vicenda di cronaca a un libro-ricostruzione, fino ad arrivare a una miniserie firmata dalla Rai. Si tratta di “I fantasmi di Portopalo”, fiction che racconta la scoperta di quella che viene ricordata come “strage di Natale 1996”, ossia il naufragio della F174, una nave che trasportava oltre 300 passeggeri, di cui almeno 283 persero la vita. Una strage a lungo sottaciuta dalla comunità locale, che ne temeva le ripercussioni sulle attività di pesca, ma che arriva nelle prime pagine dei giornali grazie al giornalista (e autore del libro) Giovanni Maria Bellu, nella serie chiamato Giacomo Sanna. Ecco, una prova di coraggio della Rai, andata in onda sulla prima rete nazionale e disponibile sulla sua piattaforma streaming.
Regia di Alessandro Angelini, sceneggiatura di Giuseppe Fiorello, Paolo Logli, Alessandro Pondi, Salvatore Basile e lo stesso Angelini.
Simona Sotgiu
(10 agosto 2022)
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