Trieste è bella di notte, se non ti rimandano indietro

“Trieste è bella di notte” esclama un giovane afghano quando, superato il confine tra Slovenia e Italia, vede dall’alto le luci della città sul mare.

Trieste è bella di notte: il documentario

“Trieste è bella di notte” è il documentario sulla rotta balcanica di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, prodotto da ZaLab e Vulcano, presentato domenica 22 gennaio in prima mondiale alla 34 edizione del Trieste Film Festival in corso fino al 28 Gennaio nella città giuliana.

“Trieste è bella di notte” racconta la storia, i disagi, i sentimenti di un gruppo di giovani provenienti da Afghanistan, Pakistan e Bangladesh lungo l’ultimo tratto della rotta balcanica nel tentativo di accedere alla fortezza Europa.

Trieste è bella di notte: i protagonisti

Una carta geografica fa da sfondo al giovane migrante che racconta i giorni che ha impiegato a percorrere a piedi l’attraversamento di Turchia, Grecia, Albania, Serbia, Bosnia, Croazia, Slovenia fino al confine italiano: “Sono partito dal mio paese a 23 anni, ho impiegato 6 anni ad arrivare alle porte dell’Europa, finché non otterrò i documenti, avrò paura che mi respingano”. “Io” racconta un altro “ci ho messo nove anni ad arrivare qui, ero giovanissimo quando sono partito: a molti di noi la barba è cresciuta durante il viaggio”.
Sul confine della Bosnia Erzegovina ci sono ragazzi provenienti da diversi paesi dell’Asia che si preparano al game. Si cucina, si canta, si parla al cellulare con casa o con chi ce l’ha fatta ad entrare in Europa. C’è chi racconta i soprusi della polizia croata, chi ricorda le tante carte da dover firmare “tutte in italiano, se fossero state in inglese avremmo capito cosa stavamo firmando. E l’interprete non ci ha aiutato”
C’è chi quel game lo proverà 37 volte e chi metterà il piede in fallo e resterà lì, coperto di foglie, non avendo altra sepoltura, mentre una catena umana si muove tra rocce e neve.

Trieste è bella di notte: le riammissioni

“Trieste è bella di notte” racconta un periodo nel quale l’Italia aveva adottato sul confine di nord-est, tra maggio 2020 e gennaio 2021, le cosiddette “riammissioni” che altro non sono che respingimenti illegali. Riammissioni basate su un accordo bilaterale con la Slovenia del 1996, mai ratificato dal Parlamento italiano, e poi giudicato  illegittimo, nel gennaio 2021, dal Tribunale di Roma. In quel periodo furono 1301 coloro i quali furono respinti illegalmente in Slovenia e oltre. Ora è forte il timore che si riprendano le riammissioni attraverso Slovenia, Croazia fino alla Bosnia vista la dichiarazione del sottosegretario all’Interno Prisco, il 6 dicembre 2023 a Trieste, nel quale parla di “riutilizzare i meccanismi di riammissione”.

Trieste è bella di notte: il pubblico

Tutto questo raccontano le voci, le immagini, incluse quelle dei video dei ragazzi riprese con il cellulare.  I giovani migranti, alla fine della proiezione, sono saliti sul palco con i registi e hanno ricevuto un lungo applauso dal pubblico.

Realizzare “Trieste è bella di notte” non sarebbe stato possibile, ha spiegato Andrea Segre, senza la collaborazione di coloro che lavorano sulla rotta balcanica a sostegno dei diritti dei migranti a partire da Gianfranco Schiavone dell’ICS di Trieste, a Antonio Scialo e anche, come si apprende dai titoli di coda, da RiVolti ai Balcani.

Calendario e luoghi delle proiezioni di “Trieste è bella di notte”

Nicoletta del Pesco
(23 gennaio 2023)

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