In questo periodo dell’anno, il freddo diventa l’emergenza prioritaria per le persone che versano in condizioni di precarietà socioeconomica e non hanno un posto dove ripararsi.
Ogni cittadino di Roma è tenuto a riconoscere situazioni di questo tipo e a segnalarle contattando tempestivamente, a qualsiasi ora del giorno e della notte, il numero verde 800 44 00 22 per un pronto intervento.
É importante che ognuno venga sensibilizzato a questo problema e sappia quindi distinguere le circostanze di estrema vulnerabilità presenti all’interno del contesto urbano in cui vive, sia esso la strada dove risiede o il quartiere dove si reca per lavorare.
SOS la Sala Operativa Sociale a Roma
Attiva da ormai oltre vent’anni, ogni giorno, 24 ore su 24, la Sala Operativa Sociale è un servizio della città di Roma che si occupa delle situazioni di emergenza sociale presenti sul territorio della capitale.
La SOS si avvale di un centralino nel quale si alternano decine di operatori sociali specializzati in problematiche relative alla marginalità, ma anche di unità mobili che effettuano un monitoraggio costante delle strade.
Una volta intercettato il disagio, un percorso individualizzato e improntato al rispetto della riservatezza del soggetto viene attivato rapportandosi, di volta in volta, con le strutture di prima accoglienza, le ASL, le scuole, le case di cura.
SOS: i servizi per l’emergenza sociale a Roma
I servizi che offre la Sala Operativa Sociale della città di Roma sono:
- Sostegno telefonico
- Orientamento e informazione
- Coordinamento delle attività legate ad emergenze di carattere sociale
- Invio dell’unità di strada per verifica della situazione segnalata
- Attivazione dei servizi territoriali
- Presa in carico temporanea in attesa dell’attivazione dei Servizi Sociali e Sanitari preposti
- Ricovero ospedaliero o presso altre strutture (case di cura, case famiglia per persone di minore età)
Emergenza sociale nella città: l’individuo senza volto
Riferiscono gli operatori dei servizi sociali che le persone senza un posto in cui andare sono in una condizione indefinibile. Si dibattono nel vuoto.
E che la difficoltà al reinserimento riguarda non già il soggetto, bensì la società.
Una volta che l’individuo ha oltrepassato la soglia della marginalità – che sia l’aver perso la casa, l’essere entrato in carcere, in un centro di disintossicazione o di salute mentale – si incrina il rapporto di fiducia con la società, prima ancora che con se stesso.
Il gruppo sociale attiva una serie di meccanismi di difesa per preservare la propria integrità: ogni cosa deve poter essere classificabile, in modo che si annulli qualsiasi ambiguità.
É l’idea che abbiamo di noi stessi ad essere esposta al pericolo. Rischiare di venire a sapere che dietro quell’individuo senza volto ci sia una persona non così diversa da noi, o che magari ha anche osato vivere più di noi, fa vacillare il nostro equilibrio già di per sé precario.
Allora tiriamo dritto davanti a noi, dividendoci tra coloro che provano pietà e coloro che reagiscono con disgusto.
Roma: una geografia della marginalità
All’uscita di un cinema, o di un ristorante, dopo una serata passata in compagnia, lungo la strada verso la nostra auto può capitare di imbattersi in giacigli di fortuna.
Sono composti da mucchi di coperte consunte o scatole di cartone in cui magari erano contenuti i prodotti che solo poche ore prima abbiamo acquistato al supermercato.
Salvo rari casi, non è difficile tracciare una mappatura dei luoghi battuti dal “popolo degli abissi”, come lo definiva Jack London.
Sono le aree di transito della metropoli, i nonluoghi affollati di giorno, che nel cuore della notte si riconvertono in luoghi di riparo per i senza dimora.
Zone controllate dalle forze dell’ordine, nelle quali si è meno preda degli sciacalli, e in cui forse ci si sente ancora parte di un flusso vitale che si interrompe solo per poche ore.
Le griglie metalliche da cui può affluire l’aria calda delle ultime corse della metropolitana rappresentano un conforto nei periodi più freddi dell’anno.
Così come i pochi portici presenti nella città del Barocco, stile poco incline a questo elemento architettonico, materializzano un più solido rifugio per il corpo e per lo spirito.
Ma nella solitudine più estrema, in cui non si riconosce più neanche se stessi, l’istinto conduce laddove la consolazione coincide con l’illusione più grande, e il vuoto che si prova dentro è poca cosa se raffrontato con l’idea dell’infinito.
SOS: come effettuare una segnalazione
800 44 00 22 è il numero verde della Sala Operativa Sociale – SOS – di Roma Capitale, attivo tutto l’anno, 24 ore su 24.
La chiamata è gratuita, sia da telefono fisso che da cellulare, ed è accessibile anche alle persone non udenti che possono chiamare ed interloquire con gli operatori attraverso l’applicazione mobile gratuita Pedius.
Previo accesso (il login) all’applicazione, una voce leggerà ciò che l’utente scrive e, in tempo reale, tutto ciò che viene detto dall’interlocutore sarà convertito in testo. E’ anche possibile chiedere all’interlocutore di ripetere, premendo il pulsante “R”.
Nel momento dell’installazione, vengono forniti 20 minuti gratuiti al mese per chiamare qualsiasi numero nazionale, fisso o mobile.
Sarà quindi possibile acquistare ulteriori minuti direttamente dall’interno dell’applicazione.
Fabrizio Santomauro
(01 febbraio 2023)
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