Memorandum Ue-Tunisia: l’intesa sui migranti è una vittoria?

Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte sono tornati il 16 luglio a Tunisi, per la terza volta in pochi mesi, per firmare il Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia.

I vertici Ue hanno incontrato il presidente tunisino Kais Saied per la sigla dell’accordo in cambio di riforme economiche e un rafforzamento dei controlli delle frontiere marittime per ridurre i flussi migratori verso l’Europa.

Memorandum Ue-Tunisia: quali sono i pilastri

Il Memorandum si basa su cinque pilastri:

creare opportunità per i giovani tunisini: ciò attraverso la “finestra in Europa con l’Erasmus” che stanzia alle scuole tunisine 65 milioni;
sviluppo economico della Tunisia: l’Unione Europea si impegnerà nella crescita dell’economia del Paese;
investimenti e commercio: 150 milioni saranno stanziati per il “Medusa Submarine cable” tra Ue e Tunisia per il turismo ed il commercio;
energia pulita: 300 milioni andranno alle rinnovabili;
migranti: si stanzieranno 100 milioni per distruggere la rete dei trafficanti.

Con la firma dell’accordo, Bruxelles si impegna a versare subito 150 milioni di euro nelle casse di Tunisi, una misura a cui si potranno poi aggiungere ulteriori 900 milioni di assistenza macro-finanziaria vincolati al piano del Fondo Monetario Internazionale che sarà attuato solo in seguito a riforme democratiche.

Memorandum Ue-Tunisia: gli interrogativi

Dopo il Memorandum con la Libia arriva quello con la Tunisia: lo firma, non solo l’Italia, ma la UE. La Tunisia, un altro paese con un regime non esattamente democratico che nei confronti dei migranti sub Sahariani negli ultimi mesi ha scatenato una forte campagna xenofoba. I dubbi sulle garanzie del rispetto dei diritti dei cittadini stranieri transitanti in Tunisia si accentuano in seguito alle denunce di violenze perpetuate dalla polizia e da altre forze di sicurezza tunisine denunciate dalla Ong Human Rights Watch. A questo si aggiunge il fatto che non siano previsti centri di accoglienza destinati ai migranti.

Altro interrogativo che si pone in seguito al Memorandum: basteranno 100 milioni per condurre una efficace lotta contro gli scafisti? E a proposito dei 150 milioni promessi dalla Commissione europea che verranno inviati subito, i restanti 900 milioni sono vincolati al piano del Fondo Monetario Internazionale nell’ambito di accordo per un prestito di 1,9 miliardi di euro vincolato a garanzie di democrazia e riforme che non sembrano all’orizzonte. Ha senso pagare un paese che non pare dare garanzie di rispetto dei diritti umani proponendo una situazione analoga a quanto avvenuto in Libia?

Perché l’Europa continua a scegliere di appaltare all’esterno la gestione dei migranti e per di più, ancora una volta a un paese instabile e insicuro?Domenica 23 luglio a Roma ci sarà una conferenza internazionale con capi di Stato e di Governo dei paesi del Mediterraneo per ragionare di immigrazione” ha annunciato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le persone che si preoccupano della tutela dei diritti e i migranti restano in ascolto.

 

Giulia Fuselli
(20 luglio 2023)

 

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