CappUniversitaria: la convivenza tra studenti universitari e rifugiati

CappUniversitaria è un progetto messo in campo dal Centro Astalli di Trento per promuovere la convivenza tra rifugiate e rifugiati ospitati in accoglienza e studenti universitari. C’è tempo fino al 10 settembre per presentare la propria candidatura.

cappuniversitaria
Il progetto CappUniversitaria, insieme a ComboUniversitaria, è una delle due comunità universitarie promosse dal Centro Astalli Trento. Foto: Centro Astalli

CappUniversitaria: un esperimento di convivenza

“CappUniversitaria e ComboUniversitaria sono due progetti gemelli che portiamo avanti già da qualche anno per favorire l’incontro tra rifugiati ospiti in accoglienza e studenti universitari”, spiega Giuseppe Marino del Centro Astalli di Trento. “I due progetti, nati nel periodo successivo ai decreti sicurezza del 2018, servono per dare un nuovo uso sociale agli spazi rimasti vuoti appartenenti a due diverse congregazioni religiose del territorio, i Padri Cappuccini e i Padri Comboniani. I decreti sicurezza del 2018 ci hanno costretti a uno sforzo di creatività sia per rimediare al drastico taglio dei fondi dedicati all’accoglienza, sia per quanto riguarda la considerazione pubblica di migranti e rifugiati. Lo scopo della nostra iniziativa è quello di far entrare la cittadinanza dentro ai luoghi dell’accoglienza, assecondando una richiesta di incontro che viene dalla comunità stessa, come testimoniato già dal successo di Una comunità intera. Noi crediamo che l’accoglienza solo tra migranti rischi di compromettere il processo di integrazione, non vogliamo cittadelle di migranti completamente avulse dal territorio e dalle comunità circostanti”.

Le strutture: spazi comuni e spazi privati

Il progetto CappUniversitaria è ospitato presso la Casa San Francesco a Spini di Gardolo e coinvolge 4 studenti, 14 richiedenti asilo e 2 nuclei familiari di rifugiati. Nella stessa struttura si trovano gli uffici del Centro Astalli Trento e un dormitorio per 16 richiedenti asilo senza fissa dimora. La struttura dedicata al progetto ComboUniversitaria ospita, invece, una comunità di 3 Padri Comboniani, 13 richiedenti asilo uomini, 6 studenti e uno studente universitario/a rifugiato/a nell’ambito del progetto UNICORE.
Agli studenti universitari è richiesto un contributo spese di 300 euro mensili, una cifra che copre l’affitto, utenze incluse, di una stanza singola con bagno privato. La cucina, invece, è in comune insieme ad altri spazi di socializzazione e condivisione. Viene richiesta inoltre la disponibilità a partecipare a momenti di confronto e formazione sia con gli ospiti delle strutture che con gli operatori dell’accoglienza.

Un percorso di crescita comune

La scelta di un target di studenti universitari nasce sia dalla maggiore flessibilità e adattabilità a vivere in spazi abitativi meno usuali, sia dalla disponibilità a intraprendere un percorso di crescita in un contesto che richiede anche specifiche attitudini e capacità relazionali. In genere partecipano al progetto studenti universitari che sono già più o meno orientati professionalmente al mondo dell’accoglienza e dell’immigrazione, perché l’interesse professionale unito a quello personale può aiutare a gestire situazioni a volte complesse. Le candidature che ci arrivano vengono vagliate anche attraverso colloqui conoscitivi e la durata massima di ogni singolo percorso non può superare i 12 mesi, non solo perché le nostre strutture sono relativamente piccole, ma anche perché si tratta di un’esperienza di convivenza che ha le sue tappe.”

I benefici di questa esperienza, tuttavia, non si limitano solo ai giovani studenti universitari. “Questo percorso di convivenza agisce positivamente anche sulla stessa popolazione migrante che può trovare così l’occasione di imparare direttamente, per esempio, a instaurare relazioni alla pari con le donne o cosa significhi prendersi cura degli spazi comuni perché ci si sente parte di qualcosa. Il successo dell’iniziativa lo riscontriamo pienamente quando assistiamo, come ci è capitato spesso, al perdurare di relazioni tra studenti e migranti anche al termine del progetto.”

Informazioni

📆 Termine per le candidature a CappUniversitaria: 10 settembre.
🗒️ Form per l’invio della candidatura.

📌 Gli studenti si impegnano a:

  • Momenti di comunità con gli/le ospiti richiedenti asilo, per esempio con un invito a cena e momenti di tempo libero aperti a chi desidera.
  • Dialogo con gli/le operatori/operatrici del Centro Astalli. Una volta al mese ci sarà un incontro di monitoraggio della vita comunitaria e del progetto di convivenza.
  • Percorso di formazione proposto dal Centro Astalli su tematiche legate all’accoglienza e alle migrazioni forzate.
  • Momenti comuni di riflessione e spiritualità, anche grazie alle proposte dei Padri Gesuiti di Villa Sant’Ignazio e dei Padri Comboniani e Cappuccini.
  • Cura della struttura, inserendosi nei turni di pulizia degli spazi comuni anche esterni.
  • Disponibilità a raccontare la propria esperienza di vita comunitaria (es. a gruppi di scout, catechesi e associazioni interessati a scoprire un’esperienza di vita alternativa) e a tessere reti con il territorio circostante (es. partecipazione a proposte del quartiere).

👉 Per maggiori informazioni e adesioni scrivere all’indirizzo mail o telefonare al 3492355802.

Silvia Proietti
(30 agosto 2023)

Leggi anche: