In viaggio con i ragazzi della Sinopoli tra fotografia e istituzioni

Il progetto “Osservare, capire, fotografare e raccontare”

La scuola secondaria di primo grado Sinopoli di Roma ha recentemente ospitato un’iniziativa educativa e culturale di grande rilevanza dal titolo “Osservare, capire, fotografare e raccontare”. Si tratta di un progetto pilota che mira ad arricchire il già importante e significativo lavoro che l’associazione Piuculture da più di dieci anni porta avanti a favore di una società accogliente e inclusiva, a partire da quella fucina essenziale del futuro che è la scuola. A fianco all’insegnamento dell’italiano L2, infatti, si è voluto sperimentare l’utilizzo della fotografia per raccontare i diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione. Questo grazie alle idee e all’esperienza della fotografa Simona Filippini, che ha sapientemente guidato i ragazzi in un affascinante percorso di cinque incontri in aula, dove hanno imparato anzitutto a leggere le immagini con occhio critico, facendo un passo indietro e ponendosi una serie di domande sulle motivazioni alla base della scelta del setting, del soggetto e delle modalità di ritrarli. “Nessuna informazione che ci arriva è neutra, tanto meno lo sono le fotografie che si sceglie di scattare. Imparare ad osservarle e a comprendere che tipo di messaggio si è cercato di veicolare è tanto più importante per i giovani di oggi, nati e cresciuti nell’era dei social media e della società dell’immagine” ci racconta Simona Filippini. La fotografia quindi non solo come strumento di analisi della realtà ma anche di approfondimento di temi di grande importanza sociale, quali quelli legati ai diritti fondamentali, al ruolo dell’informazione, all’importanza di saper distinguere le fake news.

La Costituzione italiana e i diritti fondamentali

L’attenzione è stata rivolta in particolare a cinque pilastri della nostra Carta Costituzionale: il lavoro, l’uguaglianza, l’istruzione, la salute e la tutela del patrimonio artistico e culturale. Attraverso delle immagini scelte ad hoc, i ragazzi hanno avuto modo di esplorare questi temi in modo creativo e personale, collegandoli alle proprie esperienze di vita e alle sfide quotidiane che affrontano. L’innovatività del progetto sta nell’aver trovato un mezzo accattivante, come quello della fotografia, per parlare di questioni spesso date per scontate, delle quali si tende a non percepire appieno il valore. Ad esempio, i ragazzi hanno riconosciuto l’importanza del diritto all’istruzione, ragionando su come in tanti Paesi del mondo e in tante circostanze studiare non sia scontato e rappresenti anzi un privilegio di pochi. Si sono sviluppati dei dibattiti e degli scambi molto interessanti e vivaci, anche ragionando sulla tutela del patrimonio artistico e culturale e su come molto spesso, soprattutto nelle aree periferiche delle nostre città, ci siano molti esempi di scempi edilizi che deturpano il paesaggio, mentre invece bisognerebbe sempre dare spazio e valore alla bellezza che ci circonda. Le ragazze sono state poi particolarmente coinvolte nel ragionare su come il mondo della pubblicità rappresenti la divisione dei ruoli tra uomo e donna, dimostrando come la percezione delle discriminazioni di trattamento e le lotte a favore dell’uguaglianza smuovano le loro coscienze, nonostante la giovane età.

Un’occasione unica: la visita al Quirinale

Ma il percorso educativo non si è limitato all’aula: il progetto si è concluso infatti con una visita guidata al Quirinale, organizzata grazie alla collaborazione con la Rete Scuolemigranti. Questa è stata un’occasione unica per i ragazzi, che hanno avuto l’opportunità di entrare in uno dei più importanti palazzi d’Italia, ammirandone la bellezza e imparando di più sulle istituzioni del nostro Paese. La visita si è trasformata infatti in un pretesto per studiare l’organizzazione dello Stato e capire alcuni dei meccanismi fondanti della democrazia parlamentare, riflettendo sull’importanza di conoscerne il funzionamento e di sviluppare una coscienza civica. E’ stato un momento di grande emozione e orgoglio: un’occasione di vivere il centro della città, esperienza non all’ordine del giorno per tanti abitanti di Roma, e soprattutto di toccare con mano la storia e la cultura del nostro Paese, comprendendo il valore dei diritti e delle libertà che la Costituzione garantisce. I ragazzi sono rimasti impressionati dalla grandezza e della maestosità del Palazzo, hanno seguito le parole della guida, incuriositi nell’immaginarlo come residenza dei Papi, poi come teatro di feste danzanti al tempo dei Savoia e ad oggi invece come luogo di incontro con capi di Stato e personalità provenienti da tutti i Paesi del mondo. Sono rimasti estasiati dalla bellezza dei giardini e dal panorama mozzafiato che si gode sui tetti e sulle cupole di Roma e a bocca aperta nel realizzare che il Presidente della Repubblica risieda e lavori davvero all’interno del Palazzo.

Fotografia, diritto e arte: un viaggio affascinante

Il progetto “Osservare, capire, fotografare e raccontare” ha riscosso un grande successo tra i ragazzi che hanno avuto modo sia di imparare in un modo creativo e alternativo, che di sperimentarsi come fotografi e di visitare un luogo tanto importante ed affascinante come il palazzo del Quirinale, con un occhio sempre alla lingua italiana della quale sono stati approfonditi alcuni campi specifici (la fotografia, il diritto, l’arte). Inutile dire che l’entusiasmo più grande è stato riservato all’approccio con la macchina fotografica: tenerla in mano, scoprirne i meccanismi di funzionamento, ragionare su come scattare e poi vedere il risultato finale hanno rappresentato per molti la parte più divertente del progetto. Al punto che una delle giovani partecipanti ha dichiarato al termine dell’ultimo incontro di aver deciso che da grande senza dubbio sarà una fotografa. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza l’impegno dell’associazione Piuculture, la passione di Simona Filippini e il prezioso supporto delle insegnanti dell’IC Sinopoli Ferrini che hanno permesso a questi ragazzi di vivere un’esperienza di crescita non solo come studenti, ma anche come cittadini consapevoli e responsabili. Il progetto, che si concluderà con la presentazione dei risultati raggiunti e del lavoro svolto al resto dei compagni e degli insegnanti, ha rappresentato anche un buon pretesto per far recuperare alle seconde generazioni un protagonismo che, all’interno delle scuole, purtroppo spesso faticano ad avere.
Si è trattato di un viaggio affascinante tra arte, diritti e istituzioni, che ha senza dubbio arricchito il percorso scolastico di questi ragazzi e gettato le basi per futuri progetti educativi sempre all’insegna dell’intercultura e dell’inclusione.

Testo di Elena Laurenti
Fotografie di Alessandro Guarino
(3 maggio 2024)

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