Osare la Pace, XXXIX edizione dell’Incontro Internazionale

AGGIORNAMENTO del 29.10.2025
Il discorso conclusivo di Papa Leone XIV, alla presenza dei leader religiosi e a tutti i partecipanti all’Incontro Internazionale per la Pace, 28 ottobre.
Papa Leone XIV definisce la Pace come un invito permanente alla riconciliazione. Bisogna porre fine alla prevaricazione, all’esibizione della forza e all’indifferenza del diritto…Chi non prega recita il discorso abusa della religione. La Religione non grida e non viene esibita, prosegue il Santo Padre. Richiama la Dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II che si basa sul rinnovamento del rapporto tra la Chiesa cattolica e le religioni. Fa sue le parole di Papa Francesco – Parigi 2024- , bisogna allontanare dalle religioni la tentazione di diventare strumento per alimentare nazionalismi e, ancora mai la guerra è santa, solo la Pace è santa perché voluta da Dio…Non possiamo accettare che questa stagione perduri oltre…Basta! Signore ascolta il nostro grido. Papa Leone non esita ad evocare le responsabilità dei politici di fronte a Dio nella misura in cui non facciano loro la convinzione che la Pace è la priorità di ogni politica. Dio chiederà conto a chi non ha cercato la Pace. Papa XIV chiede ai leader religiosi presenti di consegnare questo appello ai rispettivi governanti e, conclude, Bisogna osare la Pace!.

Il XXXIX “Incontro Internazionale Osare la Pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio ha avuto inizio il 26 ottobre. Valérie Règnier ha presieduto l’Assemblea di inaugurazione, che si è tenuta presso l’Auditorium Parco delle Musica.

I partecipanti all’Assemblea inaugurale si confondono con quelli che arrivano per l’ultima giornata del Festival del cinema di Roma. L’inizio dell’Incontro Osare la Pace, coincide con la fine di quelli del V Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, il 25 ottobre.
All’ evento, che Réigner definisce “una delle tappe di un pellegrinaggio ininterrotto inaugurato nel 1989 da Papa Giovanni II ad Assisi”, partecipano 50 paesi da tutto il Mondo.

Il Sindaco di Roma apre l’Assemblea, Roma una città che Unisce

Il Comune di Roma ha chiuso i lavori dell’ EMMP e aperto quelli dell’Incontro odierno. Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri prende la parola e porta il saluto di Roma, città di Pace, dove, dice “convivono pacificamente culture e religioni diverse”. L’iniziativa Roma che Unisce è, del resto, l’iniziativa lanciata proprio dal comune di Roma nel 2025, in occasione del Giubileo, ricordata anche in occasione dell’incontro dei Movimenti Popolari.

Trovare un punto d’incontro, la Pace come unica via possibile

Tutti i relatori, Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, la Regina Matilde del Belgio, il rettore dell’ Università Al-Azhar l’Imam Ahmed Al-Tayyeb, Manuel Castells sociologo dell’Univesità di Berkeley, Pinchas Goldschmidt, Rabbino Capo e Presidente della Conferenza dei Rabbini europei, il Cardinal Matteo Zuppi seguono il filo conduttore della Pace. Una Pace poliedrica ma in grado di trovare un punto d’incontro fra chi, come l’Imam Ahmed Al Tayyeb, la declina come giustizia sociale e diritto alla terra di ogni popolo, a chi come Rabbi Goldschmidt auspica la saggezza della resilienza che permetta a tutti di prosperare.

Non c’è una classifica delle vittime nei 100 conflitti armati nel Mondo

Nel XXI secolo sono circa 10 milioni il numero delle persone che sono state uccise nei conflitti, di cui 8 milioni di civili. Nel 2025 il mondo conta oltre 100 conflitti armati. Solo in Ucraina la guerra ha ucciso o ferito oltre un milione di persone, fra ucraini e russi. Spesso, non ricordiamo ciò che accade anche altrove, non solo in Europa e oltre al Medio Oriente, in Afghanistan, Siria ,Yemen, Congo, Burkina Faso, Mali, Niger, Sud Sudan, conflitti che hanno mietuto più di 5 milioni di vittime. E, come ricorda poi il card Zuppi, “non c’è una classifica delle vittime”.

I civili muoiono, andare oltre la politica

Il sociologo prof. Castells denuncia il rischio connesso all’utilizzo delle nuove armi tecnologiche che uccidono sempre più civili e alle nuove guerre che si preannunciano,  “Mentre parliamo” dice “si profilano minacce di nuovi conflitti in Venezuela, in Colombia”. Castells denuncia gli “attori politici armati di odio” che fomentano lo scontro. In tale contesto, Fede e Religione assumono un ruolo sempre più rilevante se consideriamo, dice Castells, che “il 90% degli abitanti del pianeta ha una fede religiosa”, motivo per cui, “bisogna mettere pressione ai nostri governi e andare oltre le nostre preferenze politiche”.

La religione l’antidoto all’Età della Forza

La religione, in senso assoluto, sembra essere uno degli antitodi, se non il solo rimasto a contrapporsi a quella che Andrea Riccardi definisce “L’età della Forza”.

I termini teppistici di una comunicazione ridotta a poco

Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio raccoglie il messaggio contenuto dalla dichiarazione Nostra Aetate del 27/10/1986, “La pace è un cantiere aperto a tutti” e, insieme agli altri relatori, denuncia i pericoli connessi ad una comunicazione violenta e ridotta a poco.La denuncia della violenza verbale viene ripresa dal discorso del Presidente Mattarella nel successivo intervento, una comunicazione che utilizza quelli che non esita a definire “termini teppistici”e a considerare fatti poltici comportamenti altrimenti censurabili.

Il Presidente Mattarella: i pericoli dei nuovi nazionalismi

Il Presidente Mattarella condanna con fermezza i pericoli insiti nei nuovi nazionalismi, evoca un passato che riemerge e che per trent’anni, dice“sembrava essere stato definitivamente archiviato”. Con la creazione dell’Unione Europea si era pensato che le armi avrebbero taciuto per sempre, anche se non è stato un periodo privo di tensioni”. Ricorda come le opinioni pubbliche, i Movimenti popolari e le Comunità come Sant’Egidio abbiano contribuito a cercare e coltivare la Pace.

Ricordare è importante, la testimonianza di una Hibakusha

Al ricordo si lega l’intervento di una sopravvissuta di Hiroshima, Kondo Koko, una hibakusha. Nel 1945 la signora Koko aveva un anno, troppo piccola per ricordare eppure è come se sentisse ancora il peso del corpo della madre che le era franato addosso e che l’aveva salvata. Nel 1955, la signora Koko insieme ad altri ragazzi va negli Stati Uniti accompagnata dal padre per sottoporsi ad operazioni di plastica. Ed è lì, su un palco dove lei e gli altri bambini venivano osservati dalla platea, che incontra il pilota dell’aereo che aveva sganciato la bomba, la frase che il militare disse quando vide ciò che aveva causato “Dio cosa abbiamo fatto”, una città spazzata via. La bambina Koko, vedendolo piangere realizzò che non era lui il nemico. “Bisogna odiare la guerra non le persone, dobbiamo pensare al futuro che stiamo preparando per i nostri bambini”.

Dobbiamo continuare a cercare la Pace

La testimonianza della signora Koko dovrebbe bastare a far capire i pericoli insiti nella rinuncia al dialogo e al potere della diplomazia. L’intervento del Cardinal Zuppi chiude l’Assemblea, “Non bisogna smettere di cercare la pace”. Alla globalizzazione dell’impotenza bisogna opporre, dice Zuppi, citando Papa Leone XIV,  “la cultura della riconciliazione”. Bisogna cominciare a combattere la guerra nelle relazioni quotidiane, iniziare da noi.

Smascherare la disinformazione

Zuppi auspica che le persone continuino a dimostrare il loro dissenso manifestando in strada, come è accaduto recentemente in tutto il Mondo, bisogna continuare su questa strada per smascherare la disinformazione e il pregiudizio. Con il Presidente Mattarella denuncia “il nazionalismo strettamente connesso all’ideologia della razza”, questo è il terreno dove le religioni devono avere un ruolo.

L’Incontro terminerà il 28 ottobre con la preghiera per la Pace presieduta da Papa Leone XIV all’interno del Colosseo alla presenza di Chiese e delle Comunità Cristiane. I Rappresentanti delle altre religioni si riuniranno in preghiera il luoghi diversi.

Livia Gorini
(27 ottobre 2025)

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