“Voci oltre Confine” è il nome dell’evento tenutosi mercoledì 22 ottobre in occasione del Social Fest, il primo festival del Municipio II. Il giardino del Welcome Center, situato nel piazzale ovest della Stazione Tiburtina, ha ospitato i cittadini, i migranti e i rappresentanti delle varie associazioni che hanno dato vita a uno spazio inclusivo e animato da laboratori, proiezioni, musica e cibo. La serata è stata un’opportunità per creare un nuovo spazio di incontro e confronto, ma soprattutto di approfondimento della realtà sociale del territorio del secondo municipio e dei servizi esistenti.
Welcome Center: uno spazio solidale e culturale
L’incontro si è aperto con un discorso di Angela Scalzo di SOS Razzismo che ha elogiato l’iniziativa per il suo “intento di costruire un ponte, uno spazio di ascolto ma anche di riflessione, in cui la cultura diventa lo strumento di incontro e di cambiamento”. Il Welcome Center nasce come singolo nodo di una rete più grande, il Welcome Net, con lo scopo di dare una risposta ai bisogni del territorio: dalla prima accoglienza all’orientamento ai servizi, il Welcome Center è uno sportello di segretariato sociale che intende porsi anche come polo culturale, dove i cittadini possono incontrarsi in un clima di inclusione, contro ogni forma di razzismo e intolleranza. “Io penso che la cultura, nelle sue molteplici forme, sia una delle vie più potenti per contrastare l’indifferenza e il pregiudizio” afferma Angela Scalzo. “Possiamo restituire dignità alle persone che rimangono ai margini e usare il potere dell’arte come forma di accoglienza”. A seguire, è salita sul palco la poetessa Antonella Brindisi che ha declamato sei poesie originali sul tema delle migrazioni e della guerra in Palestina, accompagnata dalle note alla chitarra di Raffaele Crispino.
L’evento è proseguito con i rappresentati delle varie associazioni che hanno collaborato con il Municipio II nel lungo percorso di realizzazione di questo progetto e che sono intervenuti per spiegare quale sia stato il loro contributo. Noemi De Luca di Ambiente e Lavoro ha rievocato gli esordi del Welcome Center, constatando come il progetto sia cresciuto grazie alla tenacia dimostrata da tutti gli operatori coinvolti. “Abbiamo accolto più di mille persone, un dato che ci da contezza del bisogno presente sul nostro territorio. Le persone in difficoltà sono tante e sono persone titolari di diritti. Ecco perché il Welcome Center deve essere per loro una porta di ingresso accogliente e rispondente ai loro problemi. La struttura in queste ultime settimane si è ampliata e oggi offre, oltre alla consulenza legale e psicologica, anche uno sportello sanitario e fiscale“. Il progetto, orientato sull’accoglienza, ha come destinatari non solo i cittadini stranieri ma tutte le persone che hanno necessità di assistenza sociale.
“Il Welcome Center è stata una scommessa voluta dal Municipio II. La nostra speranza era di accogliere e aiutare più persone possibili in una zona con un’alta percentuale di casi di marginalità sociale ” ha dichiarato Andrea Costa di Baobab Experience. “Questo sportello lo ha reso possibile perché investire nell’accoglienza significa investire nella sicurezza di tutti. Siamo felici di aver contribuito a gettare un seme e a vederlo crescere fino a diventare un luogo aperto e solidale. Possiamo dire che la scommessa è stata vinta“.
Luciana Scarcia di Piuculture ha descritto il Welcome Center come un “esempio di cittadinanza attiva impegnata sui temi dell’accoglienza e della solidarietà”, che rispecchia la stessa volontà di Piuculture nel promuovere l’incontro e l’integrazione fra gli italiani e i migranti. L’associazione sostiene i bambini di origine straniera nel percorso di apprendimento della lingua italiana mentre la testata giornalistica online racconta le comunità straniere e dà voce ai migranti che vivono, studiano e lavorano a Roma. “Siamo volontari e ciascuno fa la propria parte per valorizzare queste esperienze. Siamo contenti di far parte di questo progetto e di avere un ruolo nel creare uno spazio di inclusione.”
La presentazione si è conclusa con il discorso di Rudy Mesaroli di CivicoZero che ha spinto a una riflessione: “La stazione Tiburtina era una zona di frontiera, un luogo dove non si vive ma si sopravvive. La sfida che ci siamo posti è stata quella di trasformarla in uno spazio vitale. La parola simbolo di questo incontro è “confine” perché il confine blocca e delimita, mentre la frontiera si apre e si espande”. Il Welcome Center era in precedenza un luogo abbandonato e nascosto che è stato recuperato dal Municipio II con lo scopo di restituirlo alla cittadinanza. Oggi, la struttura si è consolidata nella stazione Tiburtina come un presidio sociale e culturale che affronta le fragilità con una presenza concreta sul territorio. Un risultato raggiunto grazie alla piena mobilitazione di energie da parte degli operatori, dei volontari e dei cittadini. “Abbiamo dato speranza a tante persone che sentivano di averla persa, ecco perché le nostre voci devono elevarsi e oltrepassare questi confini“.
Alessandro Masseroni
(23 ottobre 2025)
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