Il viceministro moldavo per gli Affari Esteri e l’Integrazione Europea, Iulian Groza, nella sua visita di lavoro la settimana scorsa a Roma, ha incontrato prima di tutto la comunità moldava della città. Più di 30 persone si sono riunite all’Ambasciata della Repubblica Moldova per conoscere le ultime novità riguardanti l’accordo di associazione con l’UE, approvato a Vilnius pochi mesi fa, e scoprire le vie da perseguire per attuare lo sviluppo del paese in linea con le condizioni imposte dall’Unione Europea. Il viceministro Groza ha esposto tutti gli eventi importanti che si sono svolti negli ultimi mesi in Moldova, gli accordi raggiunti, lo spirito del paese. I rappresentanti delle associazioni hanno voluto sapere quale è la posizione del governo verso la diaspora e cosa possono fare dall’Italia per aiutare il percorso europeo. Questo dialogo diretto con i cittadini è molto utile per entrambe le parti: i moldavi che abitano qui hanno voluto esporre i loro problemi, fatto molte domande, raccontato dettagli delle loro attività. “E’ molto importante che l’integrazione europea non sia fatta solamente negli uffici di Chisinau o Bruxelles. Bisogna coinvolgere in questo processo ogni cittadino. Proprio per questo, le autorità dovrebbero avere una comunicazione costante con le persone per spiegare gli vantaggi e le opportunità, ma anche i costi dell’integrazione”, spiega Stela Stîngaci, ambasciatore della Repubblica Moldova.
Chi abita da tempo in Europa si rende conto di quanto l’integrazione sia importante anche per chi è rimasto a casa perché consentirebbe un salto di qualità nella vita, accompagnato da un cambiamento di mentalità. Secondo un sondaggio non ufficiale, 44% dei moldavi sono a favore dell’integrazione europea, altri 40% sono per mantenere i rapporti preferenziali con la Russia e il resto della popolazione non manifesta preferenze. Questo significa che c’è ancora molto lavoro da svolgere da parte delle autorità per spiegare alla gente il valore dell’integrazione europea. E’ stato varato un programma d’informazione della popolazione, la documentazione è disponibile su internet, ma è difficile raggiungere i cittadini che vivono in povertà, in paesi sperduti, che non conoscono i computer e coloro che li sanno usare non avranno mai, nella loro vita, accesso ad un PC. Ecco perché, oltre al lavoro di chi è rimasto in Moldova, è preziosa la collaborazione di chi è emigrato, perché può spiegare personalmente a parenti, figli o genitori perché sia una cosa positiva l’associazione con l’UE.
“Non bisogna cercare dei modelli d’integrazione lontani nella storia, ha detto il viceministro Groza nel corso di una intervista nella trasmissione “La vita in Italia”, sul canale Romit tv. “Un grande esempio per noi sono i paesi baltici, dove vive una parte consistente della popolazione di origine russa. Gli abitanti hanno capito l’importanza di aderire alla UE, mantenendo buoni rapporti con la Russia”. Alla domanda, come resiste la Moldova tra le pressioni della Russia e la posizione della Romania, Iulian Groza ha risposto che la Repubblica Moldova è indipendente e dovrebbe trovare la forza e le risorse all’interno del paese. “La Romania, da sempre il più grande sostenitore dell’adesione all’Unione Europea, è un modello per i moldavi anche perché nei due paesi gli stili di vita sono simili, si parla la stessa lingua, e con la Russia si sta lavorando affinché si realizzi una collaborazione”. Il viceministro Groza ha spiegato bene a tutta la popolazione moldava residente in Italia cosa succederà se quest’anno sarà abolito il visto nell’UE per i cittadini moldavi. Per viaggiare liberamente in Europa per tre mesi, i moldavi avranno bisogno di passaporto biometrico, ma purtroppo non usufruiranno del diritto al lavoro nei paesi UE.
Nella sua visita di lavoro a Roma, Iulian Groza ha incontrato Marta Dassù, il viceministro italiano per gli Affari Esteri e Armando Varricchio, consigliere diplomatico alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel loro dialogo, gli italiani hanno dichiarato di sostenere pienamente il paese dell’est durante la presidenza dell’Italia all’Unione Europea, nel II semestre del 2014, e auspicano che l’accordo di associazione della Moldova all’UE sia firmato entro il mese d’agosto. Nella stessa occasione, si è assicurato il sostegno dell’Italia per l’abolizione del regime di visti verso l’UE per i cittadini moldavi. Negli ultimi anni, i politici italiani sono stati dei promotori della piccola e povera Moldova e anche in questo incontro si è parlato dell’opportunità di investimento da parte delle aziende nel paese ex-sovietico e della situazione dei cittadini moldavi che lavorano qui.
Raisa Ambros(05 febbraio 2014)
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