L’associazione 21 Luglio ha presentato l’8 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dei rom e sinti, il Rapporto Annuale 2014, l’unico rapporto nazionale che si focalizza sulla situazione dei rom e sinti e sulle politiche che hanno al centro dell’attenzione tali comunità.
Secondo le ultime statistiche in Italia vivono 180 mila rom e sinti e il 50% sono cittadini italiani. La maggior parte vive come qualsiasi altra persona italiana o straniera residente, ha un lavoro o studia, vive in una casa, nei cosiddetti “campi” ci sono circa 40 mila persone.
Il rapporto è diviso in tre parti, nella prima parte è presentata la situazione a livello nazionale dei rom e sinti in Italia mettendo in evidenza che queste persone subiscono una violazione dei diritti umani, da una parte si tratta del diritto a un alloggio adeguato, cioè una casa in cui si possa vivere in sicurezza, e dall’altra del diritto al rispetto della vita privata e familiare. Nella seconda parte è presentata la situazione romana, mentre la conclusione è dedicata alle attività portate avanti dall’associazione.
Nonostante le prese di posizione dell’Unione Europea iniziate nel 2011 attraverso le quali gli stati membri erano invitati a presentare entro la fine dello stesso anno un piano strategico per l’integrazione dei rom, Italia non solo ha avuto un ritardo nell’applicazione della strategia ma non è stato registrato un miglioramento delle condizione di vita dei rom e sinti e le operazioni di sgombero forzato sono continuate.
Un’altra realtà sulla quale dobbiamo riflettere riguarda i minori rom: uno su cinque non inizia mai un percorso scolastico e solo l’1% frequenta le scuole superiori, il percorso universitario è fuori discussione.
Una ricerca realizzata del Pew Research Centre indica come in Italia l’85% degli interpellati hanno espresso un’opinione negativa riguardo ai rom ed evidentemente, in una situazione di questo tipo non mancano gli episodi di violenza contro rom e sinti, solo nel 2014 ne sono stati registrati 12.
Carlo Stasolla, presidente dell’associazione, ha parlato della situazione romana e le ricerche che hanno fatto mostrano che nessuno degli sgomberi organizzati dall’Amministrazione Comunale nel 2014 ha rispettato i principi sanciti dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali dell’Onu in materia di sgomberi.
In attesa delle nuove strategie d’integrazione dei rom e sinti è importante dire che tali comunità sono formate da persone che hanno gli stessi diritti degli altri cittadini e pertanto devono essere rispettati.
Alina Barbulescu
(8 aprile 2015)
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