Dietro il sogno europeo: un racconto da Piazza Mancini

piazza mancini

Non è una novità la multietnicità di Piazza Mancini. Tra quelli che ci abitano, ci lavorano o vengono a trovare la loro comunità, c’è anche Rachid, marocchino di 35 anni.

Rachid non vive in Piazza Mancini ma ci lavora, gestisce una bancarella di vestiti da tre anni, attività questa che esercita con una licenza regolare. In Piazza Mancini conosce tutti e trova bello che ci siano tanti stranieri integrati. 

Dietro il sogno europeo

In Italia dal 2005, Rachid è venuto da solo inseguendo il ‘sogno europeo’, “il continente dove si trova lavoro e si guadagnano soldi”: sogno, questo, inseguito dalla maggior parte degli immigrati in Italia. Lui afferma che “non è che si viveva male in Marocco, ma che tra sogno e curiosità, la verità è che le cose in Italia funzionano meglio, c’è più civiltà e meno violenza e corruzione”.

Illegale per 9 anni, ha iniziato la vita a Roma vendendo degli ombrelli per strada. Anche se oggi ha i documenti in regola, dice che sono importanti  solo per andare e tornare dal Marocco, perché non hanno cambiato molto la sua vita. Secondo lui non ci sono tante opportunità per gli stranieri e trova molto difficoltoso l’inserimento nella società italiana soprattutto per via degli stereotipi e dei pregiudizi sulla sua nazionalità. Ma lui non si dà per vinto, vive la sua vita, lavora e dice che le persone non sono tutte uguali: “ho vissuto con una famiglia italiana per tre anni che mi ha accolto, gli sono molto grato, ad oggi ci vediamo ancora”.

Anche se Rachid parla benissimo l’italiano, lo ha imparato da solo, per strada. Quando è arrivato in Italia non esistevano tanti corsi d’italiano per stranieri e siccome era venuto per lavorare non restava tempo disponibile per altro.

Dal Marocco al mondo

Rachid non si pente della scelta di venire in Italia che ha compiuto più di undici anni fa. I cittadini marocchini come lui rappresentano la terza comunità extracomunitaria, ovvero il 9% della popolazione straniera nel paese secondo il Dossier Statistico Immigrazione del 2015.

Secondo Rachid, in Italia si vive bene “anche se oggigiorno non si guadagnano più gli stessi soldi di una volta, ma ancora si trova lavoro e si mangia molto bene”. Ora Rachid è sposato, ma la moglie – marocchina anche lei – ha trovato lavoro a Parigi, tra qualche mese la raggiungerà. “Bisogna adattarsi al destino e quindi se il mio sarà quello di lasciare l’Italia, lo farò”.

Carla Guanais(13 aprile 2016)

Leggi anche:

Mancini, piazza della discordia. La doppia voce degli italiani

Flaminio, in piazza contro il degrado

La comunità del sudamerica a Roma: bivacco o ricchezza?