“Io non scappo ma corro”: si può partire da questa frase per descrivere l’evento organizzato il 24 Giugno 2016 dalle Biblioteche di Roma per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato 2016 nei giardini della Biblioteca Villa Mercede di San Lorenzo. Tantissimi ospiti e testimonianze per raccontare la propria esperienza accompagnata da musica, poesie e arte con la partecipazione di varie associazioni sociali.
Tra gli ospiti erano presenti anche i percussionisti del centro CivicoZero, La Cooperativa ONLUS nata dal 2011 dall’omonimo progetto finanziato da Save the Children Italia.
Mamadou ha diciotto anni e viene dal Senegal. È arrivato in Italia otto mesi fa, prima a Milano e dopo due mesi si è trasferito a Roma: “a Milano ero da un mio amico e poi sono venuto a Roma e poi al centro CivicoZero dove mi hanno aiutato per la procedura dei documenti”. Mamadou è venuto in Italia con l’obiettivo di fare il calciatore “in Senegal ho giocato per il club AS Douanes della Capitale Dakar e avevo il sogno di giocare in Europa ma quando sono venuto qui mi hanno detto senza documenti non si poteva giocare”. Mamadou continua a imparare la lingua – che parla già bene – “vado a scuola e ogni martedì gioco con gli amici a calcetto e spero prima o poi di riuscire a fare parte di una squadra italiana”.
Tra i presenti c’erano anche i ragazzi e le ragazze del Centro Staderini accompagnati dall’insegnante di lingua italiana Paola di Sabatino: “spesso li accompagno a questi eventi e spettacoli, così riescono a conoscere l’esperienza degli altri ragazzi e raccontare la propria”. Succes è una ragazza nigeriana, segue la serata insieme a una sua amica: “sono felice di essere qui, è da poco tempo che sto in italia ma è importante vedere la mia e le altre comunità per fare uno scambio di parole e chiacchiere”.
All’evento non mancavano i banchetti informativi e con i prodotti delle associazioni e cooperative che operano in Italia e all’estero. Suleman, dalla cooperativa Barikamà è riuscito a convincere tanti partecipanti a assaggiare e poi comprare il suo yogurt con il suo sorriso e le sue dolci parole da imprenditore. Isabella di Amal for Education invece ha spiegato al pubblico l’impegno del centro educativo nella città di Kilis in Turchia per i rifugiati siriani.
Tra musica Afghana del vivo e un mini buffet multietnico imperdibile era l’angolo di arte del calligrafo iracheno Amjed, che scriveva i nomi italiani nelle eleganti e raffinate lettere arabe, dando vita a tanti piccoli grandi capolavori.
Ghiath Rammo(06 Luglio 2016)