Assaporare i piatti, i profumi e i sapori dell’India. Assistere al famoso rito indiano della “cerimonia delle luci”, e, perché no, ballare anche con la musica di Bollywood. Il tutto nel cuore del quartiere San Lorenzo, all’ex Dogana, dove il prossimo 28 maggio si terrà l’ottava edizione della “Bollywood Party”, serata di raccolta fondi organizzata dalla Mother & Child Foundation, associazione che dal 2000 accoglie ed assiste, in un edificio costruito con l’aiuto di sostenitori e amici volontari, orfani, bambini, donne abbandonate e ragazze madri.Una struttura di 1500 metri quadri che si trova nella regione indiana del Kerala, ospita circa 300 persone e che, come spiega Nancy Myladoor, socia e moglie del fondatore Thomas Mynadoor, “è in continua espansione”. L’edificio è diviso in tre case: una dedicata alle donne incinte e alle neomamme, un’altra per ragazzi fino ai sedici anni e l’ultima, costruita grazie al ricavato della serata “Bollywood Party” che si è svolta l’anno scorso, è dedicata alle ragazze adolescenti.“Il nostro non è un orfanotrofio ma una grande famiglia. E’ un posto allegro dove vivono bambini e donne. Bambini di diverse religioni che studiano e che fanno attività di dopo scuola come suonare strumenti musicali, danzare, praticare sport o frequentare il nostro coro, un’attività molto importante nella zona dato che i soldi ricavati dai concerti finisco nel conto corrente che la fondazione offre ad ogni singolo bambino,” racconta Nancy.Un posto che oltre all’accoglienza ha altri punti di forza come la formazione e il lavoro e che cerca di crescere ogni anno grazie alle donazioni e alle serate di raccolta fondi come “Bollywood Party”, il cui ricavato, quest’anno, sarà destinato alla costruzione della quarta casa rivolta ai ragazzi che frequentano l’università.“Per noi ogni bambino è un progetto e il nostro obiettivo è farli studiare finché possono. In India gli studi universitari sono tutti a pagamento, per questo la quantità di fondi necessari per sostenerli è cresciuta moltissimo e ogni anno crescerà sempre di più, ma è l’unico modo per farli rientrare nella società.”Infatti, nell’ultimo anno, molti di questi ragazzi e ragazze hanno raggiunto traguardi importanti per il loro futuro: sei sono entrati all’università, altrettanti hanno conseguito la laurea in infermieristica, fashion design e ingegneria meccanica e elettronica. “Ma anche i più piccoli ci danno soddisfazioni”, continua Nancy, ”cinquanta hanno ottenuto a scuola il voto più alto e i nostri musicisti hanno vinto premi assegnati in Kerala per diverse discipline,” spiega entusiasta. Un ottimo risultato per ragazzi e ragazze che purtroppo nascono “discriminati” per la loro posizione sociale. Ma anche il design è tra le prossime sfide della Mother & Child Foundation, soprattutto grazie alla grande richiesta negli ultimi anni del mercato indiano di arredamento di gusto italiano. “E’ la molla che ci ha spinto a formulare questo progetto. Mio marito è stato affascinato dall’idea di mescolare la nostra cultura con quella made in Italy, quindi ci piacerebbe diffondere e produrre il design italiano in India e, allo stesso tempo, sostenere la fondazione impiegando personale italiano, indiano e giovani in cerca di primo impiego utilizzando energie pulite e sostenibili,” spiega Nancy.Inoltre, l’intento della Mother & Child Foundation, è anche quello di creare un’accoglienza in India per gli italiani che arrivano in Kerala e offrono le proprie capacità, professionali ed umane, in campo medico, educativo, scientifico, artistico e tecnologico al servizio della fondazione.Una grande opportunità per dare slancio alle relazioni tra l’Italia e l’India e perché no, come spiega Nancy, creare un ponte tra culture, ma soprattutto un ponte tra persone.
Cristina Diaz24/05/2017
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