Il 20 giugno 2017, presso la sala stampa della Camera dei Deputati si è tenuta la conferenza Noi siriani- La proposta di pace scritta dai profughi siriani.È stato evidenziato quanto la società civile possa essere parte attiva nella negoziazione della pace per la Siria e in particolare è stata illustrata una proposta dei profughi siriani che chiedono di far sentire la loro voce.“Il punto di vista dei profughi siriani può rivelarsi risolutivo nella costruzione di un processo di pace che ponga fine ad una guerra che dura da sei anni – afferma Mattia Civico, consigliere provinciale per il Partito Democratico del Trentino – le organizzazioni non governative dovrebbero favorire il dialogo tra società civile e istituzioni per trovare soluzioni ai conflitti. Molte ong italiane si adoperano per aiutare i profughi nei campi e con i corridoi umanitari. Tra queste l’Operazione Colomba ha lavorato due anni in un campo profughi nel villaggio di Tel Abbas, in Libano, a cinque chilometri dal confine con la Siria. L’obiettivo è stato raccogliere la proposta di pace della società civile per andare verso un futuro senza conflitti, partendo dai soggetti colpiti maggiormente.”Il governo italiano è impegnato ad aiutare i profughi siriani per andare verso un futuro di pace, ciò è realizzato grazie alla Comunità di Sant’Egidio ed i corridoi umanitari – a spiegare la situazione è Hsyan Abd El Rahim insegnante siriano profugo in Libano- “sono un professore, nel 2011 sono scappato dal regime ed ho iniziato ad insegnare in un campo profughi in Libano, dove ho creato una scuola con 500 alunni siriani. Oltre alla normale didattica tengo corsi d’educazione alla pace e corsi professionali”.Creare una zona politicamente neutrale in Siria, dove accogliere i molti profughi che auspicano un ritorno nella loro patria, piuttosto che migrare verso i paesi europei, è uno dei punti della proposta di pace dei profughi siriani.Vogliamo che si fermi la guerra, che si arresti il rifornimento delle armi, che si ponga fine all’attuale assedio di decine di città siriane.Inoltre proponiamo che siano assistite le vittime di guerra e liberati i prigionieri politici.Chiediamo, anche che si combatta il terrorismo per fermare le stragi di civili” conclude Hsyan, che si sta adoperando affinché queste richieste giungano fino negoziati di pace di Ginevra.In conclusione AbuRabih Satouf, offre la sua testimonianza. È originario di Homs, giunto in Italia grazie ad i corridoi umanitari, dopo aver vissuto tre anni in un campo profughi a nord del Libano. AbuRabih denuncia che, ad oggi, le trattative di pace non hanno preso in considerazione la voce delle persone maggiormente colpite dal conflitto siriano. “Il Parlamento italiano ci ascolta e cerca d’aiutarci. Noi siriani vogliamo far giungere il nostro appello di pace a tutto il mondo. Coltiviamo la speranza che l’incontro di oggi serva a costruire un po’ di pace per il popolo siriano, in quanto un uomo senza patria perde d’importanza e d’identità.”
Marzia Castiglione Humani
(21, giugno 2017)
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